Intanto, mentre lo scontro tra Tommaso e Christien infuriava, un poco più in là c'erano ben altri problemi.
Lara stava proseguendo speditamente verso est, seguita a ruota da Matilde che proseguiva in modo leggermente più lento per via del respiratore.
«Sembra che anche qui non ci sia nessuno» disse Lara guardandosi intorno.
«Già, sembra proprio che non avremo molti avversari quaggiù» rispose Matilde mentre si sistemava il respiratore.
«Sai, dovresti comprartene uno nuovo. Adesso li fanno molto più funzionali, e soprattuto senza tubi che ti si ficcano direttamente sotto la pelle» affermò Lara guardando l'amica.
«E lasciare scoperti i due fori che ho nei fianchi? Dovrei fare un'operazione chirurgica per sistemare completamente il mio corpo, e sai bene che non posso permettermela dal punto di vista economico»
Rispose Matilde con il suo stesso tono a tratti malinconico.
«Già, lo so» rispose Lara «Speravo che le condizioni della tua famiglia fossero migliorate»
«quei pezzi di merda stanno benissimo» disse Matilde con un tono leggermente più adirato «Ma non hanno mai speso neanche un centesimo episodio per me, quindi non vedo perché dovrebbero farlo ora. I soldi per l'esame ed il costume li ho guadagnati in tre estati intere, e adesso sono di nuovo al verde»
Lara guardò l'amica mettendole una mano sulla spalla.
«Ciò che hai detto è vero» disse sorridendo «Ma è altrettanto vero che sei entrata alla UA, no? Ciò significa che i tuoi sforzi sono stati ricompensati. Vedrai che tutto andrà bene alla fine. Te lo prometto.»
A Matilde scappò una piccola risata.
«già, suppongo che tu abbia ragione» disse poi sorridendo.
«Certo che ho ragione, perché dovrei avere torto?» aggiunse Lara facendo la falsa presuntuosa.
Ci fu un secondo di silenzio, poi entrambe le ragazze scoppiarono in una risata fragorosa.
La serenità creatasi però durò ben poco.
Difatti, mentre entrambe le amiche erano con la guardia abbassata, non notarono una figura che le stava osservando da dentro una vetrina.
«beccate» disse osservandole.
Poi, probabilmente utilizzando il suo quirk, il ragazzo sparì completamente dal suo punto di osservazione, per poi riapparire mezzo chilometro più in là, dentro lo specchio di un'abitazione.
Egli uscì dallo specchio, solo per essere accolto dalla ragazza con le ali d'angelo.
«Allora?» chiese lei.
«Camilla, ne ho trovate due» disse il ragazzo «a mezzo chilometro da qui. Non mi sembrano troppo preparate per un attacco a sorpresa»
Camilla sorrise.
«Bene, allora non perdiamo altro tempo. Portaci lì immediatamente Edoardo»
Egli fece come detto. Prese Camilla per il braccio e procedette a toccare lo specchio. Improvvisamente, entrambi furono come risucchiati da quest'ultimo, e in men che non si dica, si ritrovarono all'interno della vetrina.
I due uscirono dal vetro della vetrina e si ritrovarono all'interno di un negozio, da cui potevano osservare senza paura di essere visti Lara e Matilde, che nel frattempo non stavano sospettando assolutamente nulla.
Camilla uscì dal retro del negozio seguita dal ragazzo che si chiamava Edoardo.
«Continua ad osservarle e a seguirle» disse poi preparandosi a prendere il volo «Aspetta il segnale»
Il ragazzo annuì.
Camilla sorrise e spiccò il volo, lasciando da solo il compagno di squadra.——————————————————————
«ottimo, non vedevo l'ora»
Tommaso si fiondò verso Christien con i manganelli pronti all'uso.
Alzò velocemente il braccio destro per colpirlo, ma il suo avversario fu abbastanza veloce da parare il colpo con la lama sinistra.
Tommaso passò allora attaccando con il braccio sinistro, e stavolta Christien fu colpito in pieno stomaco.
Entrambi spiccarono un balzo all'indietro per allontanarsi.
Il loro combattimento sarebbe stato così.
Colpi leggeri e veloci, per poi distanziarsi e ricominciare.
O almeno, così sarebbe stato se fosse stato un incontro con regole ben precise, cosa che non era.
Perché se c'è qualcosa che tutti dovrebbero sapere dei prestigiatori di carte, è che nelle loro magie c'è sempre un trucco.
«Esplosione!»
Alle parole di Tommaso, una carta che fino a quel momento era rimasta nascosta sotto ai piedi di Christien si attivò, generando una gigantesca esplosione.
«Bene, con questo dovremo essere a posto» disse Tommaso riponendo i manganelli e girandosi.
Ma si sbagliava.
«Eh. Tutto fumo e niente arrosto»
Christien partì alla velocità della luce, facendosì spazio tra i fumi delle esplosioni.
Tommaso neanche lo sentì arrivare.
Infattì, l'unica cosa che sentì in quel momento fu un dolore lancinante alla schiena, per poi rimanere senza fiato.
Christien gli aveva tirato un calcio sulla schiena con una potenza inaudita.
Quest'ultimo atterrò poi davanti a Tommaso, che nel frattempo era caduto in avanti per via della forza presente in quel colpo.
Egli si girò di schiena, solo per ritrovarsi a pochi centimetri dal volto una delle due lame del suo nemico.
«Hai finito con i trucchetti, giullare?» disse Christien avvicinandosi di un altro poco.
Tommaso per risposta alzò leggermente le mani verso l'alto in segno di resa.
«Che posso dire» aggiunse poi indicando il sorriso inquietante dipinto sulla maschera «Ho sempre un asso nella manica!»
Improvvisamente, da dietro la mano sinistra del ragazzo due carte partirono velocemente verso il volto di Christien, che però le schivò con dei semplici movimenti della testa.
«Davvero?» disse confuso.
«Oh no» rispose Tommaso con una risata «quella era la distrazione. Rete!»
Di colpo le due carte girarono e tornarono verso Christien con una velocità disumana, e quando furono a pochissima distanza da lui si trasformarono in un'enorme rete che lo coprì completamente.
Tommaso lanciò un altro paio di carte proprio sotto la rete, poi si affrettò ad allontanarsi.
«Una rete non può fermarmi!» disse Christien cercando di tagliare l'oggetto citato.
L'azione non ebbe però il risultato previsto.
Difatti, appena la lama attaccò la rete, quest'ultima diventò così resistente che nemmeno Christien riuscì a tagliarla.
«Frena cavaliere» disse Tommaso guardandolo «Quella rete è fatta di fili ferro uniti a microfibre di carbonio. Non si romperà così facilmente. In più, hai delle carte esplosivo sotto i piedi, quindi ti conviene non fare movimenti affrettati».
Christien guardò Tommaso, poi sospirò.
«Un piano ben studiato giullare, non c'è che dire».
Le lame si trasformarono nuovamente in normali braccia, che egli stesso porse al suo avversario in segno di resa.
Tommaso si affrettò a legargliele con il cavo dato in dotazione dal professore.
Uno giù.
Rimaneva suo cugino.
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My Hero Accademia: UA In Italia
FanfictionQuando la UA arriva in Italia, nuovi eroi sono pronti a sorgere! Riuscirai a seguirli?