Chapter 8 - Outbreak

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Per continuare la storia dobbiamo allontanarci dalla zona dell'esercitazione per passare in un altro punto di Roma più lontano rispetto alla UA.
Difatti, alla stazione di polizia principale della città, le cose erano nel caos più totale.
Poliziotti che correvano a destra e manca, portandosi dietro varie cartelle e discutendo tutti della stessa cosa.
Un filmato di sicurezza, inviato qualche ora prima da una fonte che aveva deciso di rimanere anonima, dove veniva raffigurata un qualcosa di agghiacciante:  una ragazzina che, tramite l'utilizzo del suo quirk, faceva scomparire un uomo, probabilmente uccidendolo.
Nell'ufficio del commissario, quest'ultimo stava facendo andare la registrazione in loop, cercando indizi di qualsiasi genere.
Era la prima volta che si registrava un quirk così potente in Italia.
La ragazza era riuscita a ridurre in briciole l'aggressore senza nemmeno toccarlo o degnarlo di uno sguardo.
Era qualcosa di terrificante, vedere la faccia della vittima che si contorceva nel dolore, cercando di urlare o di farsi sentire in qualche modo.
Improvvisamente, i pensieri del commissario furono interrotti da un forte colpo, seguito da una specie di ruggito, proveniente dalla porta dell'ufficio.
Egli sbuffò infastidito e si diresse verso la porta, mentre in sottofondo il video continuava a finire e ricominciare ciclicamente.
«Cos'è tutto questo rumore?!» chiese urlando il commissario mentre apriva la porta.
Un agente con dei lunghi capelli biondi gli si avvicinò, intimorito dal tono di voce.
«Niente di troppo preoccupante signore» disse, cercando di non guardare negli occhi il suo capo «ci sono solo alcuni problemi con il prigioniero 0956».
«E vorrei ben credere» rispose il commissario mentre fissava una porta blindata in fondo all'edificio, luogo da cui provenivano le urla.
«Cosa intende signore?» chiese l'agente.
Il commissario squadrò l'agente con lo sguardo.
«Tu sei nuovo da queste parti, vero ragazzo? Come ti chiami?».
«Sono l'agente Barett signore» rispose l'altro «E sì, sono nuovo. Faccio parte di un programma di scambio culturale con l'America signore»
«Oh giusto» rispose il commissario «bene Barett, tu sai cosa c'è dentro quella stanza?»
«Signorsì signore» rispose Barett «Il detenuto 0965, pronto per essere trasportato nel Vaso Di Pandora, la prigione di massima sicurezza più famosa del paese. I file del detenuto gli danno il nome in codice di "Piaga", signore».
«Bene, vedo che hai fatto i compiti a casa Barett. "Piaga" come lo chiamano quegli idioti del Vaso Di Pandora, è probabilmente uno dei dieci villain più pericolosi di tutta la nazione. Non mi sorprende che non sia molto felice di essere là dentro».
«Capisco signore» Rispose l'agente «Ma se è così pericoloso, perché non è stato inviato direttamente in questa famosa prigione di massima sicurezza?».
«Perché laggiù non hanno ancora capito come contenere lui è il suo quirk» sbuffò il commissario contrariato «E onestamente, non credo che quella stanza del commissariato lo conterrà ancora per molto».
Detto ciò, il commissario si girò e fece segno a Barett di seguirlo dentro il suo ufficio.
«Piuttosto Barett» disse poi, una volta entrato nell'ufficio «Perché non mi dai la tua opinione su questo? È una registrazione che risale a ieri sera, e sono sicuro che la troverai piuttosto interessante...»
Il commissario fece rivedere tutto il filmato all'agente americano, dal momento in cui la ragazzina si girava fino alla completa sparizione dell'uomo.
Barett rimase in silenzio per tutto il video, e sembrava che stesse analizzando il tutto con lo sguardo. Una volta finito il video, continuò a fissare il televisore con aria stupefatta, mentre i suoi occhi guardavano con curiosità l'immagine ferma della ragazzina.
«Allora, nulla da dire?» chiese il commissario notando il silenzio dell'uomo.
«Signore, con tutto il rispetto, è sicuro che questo video sia vero?» chiese l'agente senza staccare gli occhi dal televisore.
«Ci potrei scommettere l'anima» rispose il commissario «È la registrazione di una delle nostre telecamere di sicurezza, e per essere sicuro al 100% sono andato personalmente a farla controllare» il commissario si alzò dalla sedia su cui era seduto e si avvicinò a Barett.
«Quindi, tutto quello che ho appena visto...» cominciò l'agente «È successo veramente tutto ieri sera, verso le 9:30» terminò il commissario.
«Il potere di poter cancellare un essere umano dall'esistenza senza nemmeno battere ciglio...» barett parlava a stento, senza battere ciglio.
«Si, è terrificante» disse il commissario sospirando.
Il silenzio regnò sovrano per parecchi minuti all'interno dell'ufficio, è l'unico rumore che si era in grado di sentire erano i passi e le chiacchiere degli agenti dall'altro lato della porta.
«Signore...» riprese Barett, rompendo il silenzio «...e se questo fosse un livello Omega?».
Il commissario decise di pensare bene alle parole che avrebbe proferito di lì a poco.
Se la ragazzina in questione fosse un livello Omega, allora avevano tra le mani un bel problema.
Difatti, la classificazione "Omega" era il metodo con cui venivano definiti soggetti con quirk che possedevano un potere sconsiderato è completamente fuori dalla media.
Le persone così erano di numero infimo nel mondo, con solo 9 soggetti registrati.
Il primo livello "Omega" mai registrato fu un Villain, proveniente dal Giappone, in grado di assorbire e controllare i quirk altrui come se fosse niente.
Fu la sua scoperta a far decidere ai vari governi del mondo che sarebbe stato meglio monitorare 24 su 24 soggetti con poteri tanto vasti.
«Non voglio mentirti» disse il commissario dopo alcuni minuti buoni di silenzio «non possiamo escludere nemmeno questa opzione, ora come ora».
Barett, al sentire di questa risposta, si appoggiò con la schiena al muro e si fece passare la mano destra tra i capelli.
«Un soggetto di livello Omega, probabilmente con l'abilità di modificare la realtà che la circonda. Praticamente, è come avere uno scudo impenetrabile dovunque essa vada».
Il commissario sbuffò.
«Già, proprio una bella rottura...».
Probabilmente la conversazione all'interno dell'ufficio sarebbe andata avanti per ore, con i due uomini intenti a trovare la soluzione ad un problema evidentemente più grande di loro, ma furono stroncati da un sacco di voci pregne di curiosità provenienti dalla stanza accanto.
«Ma si può sapere cosa diavolo hanno tutti oggi?» esclamò il commissario mentre andava ad aprire la porta per controllare «Giuro su Dio, se scopro che stanno cazzeggiando al posto di lavorare...».
Ma una volta aperta la porta, al posto di dire qualcosa, il commissario si bloccò sul posto, come congelato.
«Signore, tutto be-»
Barett si zittì subito appena vide il commissario portarsi il dito alla bocca, come per dire di fare silenzio.
«Abbassa la voce Barett!» esclamò con un sussurro l'uomo. Sia il tono di voce che il volto del commissario andavano ad indicare che ciò che aveva visto non era niente di buono.
«Che succede signore?» chiese Barett sussurrando.
Gli occhi grigi del commissario slittarono prima verso l"agente, per poi tornare nuovamente a sbirciare dalla porta.
«Lei è qui, Barett».

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