Chapter 3 - Entrance Test

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Tommaso si avvicinò al cancello che conduceva al test d'ingresso.
Ci saranno state almeno un centinaio di persone, tutti pronte a combattersi il posto alla UA.
Il ragazzo rabbrividì. Non gli piaceva stare in luoghi affollati, e in più pensare che tutti quanti potevano essere dei temibili rivali era a dir poco terribile per lui.
"okay, mantieni la calma Tommaso, mantieni la calma..." pensò il ragazzo.
Mentre si avvicinava timidamente ai suoi avversari riuscì a sentire due ragazzi che parlavano tra di loro.
«Di 500 studenti, solo un decimo di norma passa l'esame pratico...» disse uno dei due ragazzi. Aveva i capelli lunghi e neri, e uno dei suoi occhi color ghiaccio era completamente coperto dai capelli. Aveva un'aria annoiata, quasi fin troppo sicura di sé.
«Solo un decimo?! Ma non è giusto!» rispose sconvolto l'altro ragazzo. Era decisamente più basso del primo, con un ciuffo dei suoi corti capelli biondi che andava verso l'alto. Dall'espressione sembrava decisamente meno inespressivo dell'altro.
Tommaso sbiancò al solo udire di questa conversazione.
Solo un decimo.
Un fottutissimo decimo.
Non aveva speranze.
Fu tirato fuori dal suo mare di pensieri quando si sentì toccare la spalla.
Si girò, solamente per ritrovarsi davanti agli occhi una ragazza che lo fissava.
Non era troppo alta, e portava dei capelli neri e lisci che gli arrivavano alle spalle.
La cosa più strana era però un'altra.
Indossava una specie di maschera per respirare che si collegava a due tubi di plastica neri, che a loro volta partivano da qualche parte sotto la maglietta.
«Sei tu l'amico di Lara?» chiese la ragazza.
Tommaso arrossì leggermente. Non sapeva bene se era perché l'essere definito amico di una persona che conosceva da solamente qualche minuto era un po' troppo per lui, oppure perché, maschera a parte, non si poteva negare che quella ragazza era decisamente carina.
«Ecco... Io...» provò a dire, ma la ragazza lo zittì subito.
«Timido nel parlare, arrossisce facilmente, passa minuti a pensare a una domanda... Si, sei decisamente lui» disse non distogliendo per nemmeno un secondo gli occhi dal ragazzo.
«ecco... Se ho la possibilità di parlare, direi che dire che me e quella ragazza siamo amici è un po' azzardato. Gli ho chiesto solo delle indicazioni, tutto qua» disse Tommaso leggermente turbato dal fatto che in pochi secondi una ragazza di cui neanche sapeva il nome avesse fatto un suo identikit, per quanto sommario che fosse.
«Ti capisco» disse la ragazza, mentre distoglieva un attimo gli occhi dalla conversazione per pensare a sistemare uno dei due tubi «Lara è fatta così. Il minuto prima neanche sa chi sei, il minuto dopo conosce già tutti gli scheletri nel tuo armadio.
Piuttosto, direi che è il caso di presentarmi per evitare di fare l'ipocrita. Il mio nome è Matilde, e conosco Lara da quando eravamo piccole».
Tommaso notò solo il quel momento il fatto che la voce della ragazza avesse un qualcosa di malinconico nella cadenza. Probabilmente la ragazza non portava quella maschera per respirare solamente per bellezza, ed era chiaro che, alla lunga, un oggetto del genere poteva renderti decisamente più triste per natura.
«Hey? Ci sei ancora?» chiese la ragazza «Sai, normalmente quando una persona si presenta, si dovrebbe di conseguenza rispondere con un'altra presentazione, no?».
Tommaso fu tirato nuovamente fuori dai suoi pensieri per rispondere.
«S-Si, giusto!» disse decisamente imbarazzato «il mio nome è Tommaso. Piacere di fare la tua conoscenza Matilde».
«Il piacere è mio» rispose Matilde.
Improvvisamente, una voce interruppe la loro assai strana conversazione.
«Tutti gli studenti prendano le proprie posizioni. L'esame pratico inizierà tra pochi minuti».
«Molto bene, tra poco si comincia. Buona fortuna Tommaso» disse la ragazza girandosi e allontanandosi, salutandolo con la mano.
"Ma è mai possibile che la gente strana la incontro tutta io?!" pensò esterefatto il ragazzo mentre si avvicinava alla posizione assegnatagli.
Dopo poco tempo, la voce parlò di nuovo.
«Che l'esame d'ingresso inizi!».
Le enormi porte che separavano gli studenti dal luogo d'esame si aprirono.
Subito, tutti loro si lanciarono verso il combattimento.
"Ok... Devo stare tranquillo... Posso farcela!" pensò Tommaso seguendoli a ruota.

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Tommaso evocò una carta e la scagliò contro un robot da 3 punti. L'oggetto apparentemente innocuo, si appoggiò sopra l'androide.
«Esplosione!» urlò il ragazzo tappandosi le orecchie con le mani.
Improvvisamente la carta collassò su sé stessa, distruggendo anche il robot con essa. Dopodiché, ci fu uno schiocco di dita, e la carta riapparve come nulla fosse.
«con questo sono a 27 punti. Forse non è così difficile come temevo...» disse Tommaso.
Improvvisamente, dietro di lui apparve un robot da 1 punto che lo prese alla sprovvista. Si preparò a schivare l'attacco, ma qualcosa di nero trapassò il robot, distruggendolo.
Tommaso si girò dapprima verso il robot, per poi guardare il punto da cui proveniva l'attacco.
Lara sorrise al ragazzo.
«solo 27? Io sono già a 35!» disse raggiungendolo.
«Buon per te allora... O almeno suppongo» rispose Tommaso mostrando un flebile sorriso.
Improvvisamente, dei robot da 2 e 3 punti accerchiarono i due.
«Sono agguerriti!» esclamò Lara «Te prendi quelli a destra, io quelli a sinistra!»
«O-ok!» rispose Tommaso con un po' di insicurezza.
Lara ridacchiò, per poi fondarsi contro i robot senza alcun timore.
Tommaso al contrario, si tenne a distanza, cercando di colpire i bersagli da lontano con le carte.
Lanciò due carte ai lati di un robot da 3 punti, per poi nascondersi dietro a un muro.
«Catene!» urlò il ragazzo. Improvvisamente, delle catene uscirono dalle due carte e cominciarono a stringere il robot verso il basso, stritolandolo.
Pensando di essere al sicuro, uscì allo scoperto, soltanto per prendersi un colpo in piena faccia da un robot da 2 punti, finendo per schiantarsi contro una parete.
"alla faccia dell'esame..." pensò cercando di riprendersi.
Il robot da 2 punti si scagliò contro di lui nuovamente.
Il ragazzo, nel panico, al posto di evocare una carta per difendersi, raccolse un bastone di ferro da terra e lo puntò verso il robot.
Il bastone si illuminò di un'energia arancione, e contro qualsiasi aspettativa, trapassò completamente il robot come se fosse burro.
"Giusto. Manipolazione Dell'Energia.
Posso far passare attraverso i corpi solidi un'energia che dipende dal mio stato emotivo. Dovrei ricordarmi qual'è il mio quirk più spesso..."
pensò ancora scosso il ragazzo, alzandosi da terra e notando di aver distrutto la maggior parte dei robot.
Anzi, a onor del vero, era stata Lara a distruggerli.
La ragazza però, era già sparita, andata probabilmente a cercare dei nuovi possibili punti.
Improvvisamente, la voce degli altoparlanti si fece nuovamente sentire.
«Ci avviciniamo alla fine dell'esame!».
"Ok, sarà meglio muoversi" pensò il ragazzo, partendo alla ricerca di nuovi robot.

TO BE CONTINUED

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