Passarono solo tre secondi

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Quando entrai in casa una mandria di volti preoccupati mi assalirono , non riuscivo più a respirare , mi tempestarono di domande :"Dove sei stata? Stai bene ?Cosa è successo ..."tra quei volti cercai preoccupata la mamma, tirai un sospiro di sollievo , non era ancora tornata .
Subito dopo di me entrò Nathan , che chiuse la porta alle sue spalle , tutti tacquero , nessuno osò più pronunciare una parola quando lo videro , solo Maddison si fece avanti :"Nathan ? " Chiese perplessa :"Voi due stavate insieme?" Io scossi la testa :"No , o meglio si , cioè ....." Nathan fece per aprir bocca ma James lo azzittì subito , :"Alis prima che perdo la calma ti conviene parlare senza fare giri di parole ! Mi hai fatto morire di spavento !" Aveva un aspetto orribile , doveva essersi preoccupato davvero molto , gli andai vicino :"Stanotte non riuscivo a dormire e sono andata a fare una passeggiata nel bosco , mi sono addormentata e stamattina Nathan mi ha trovato , scusami , non volevo farti preoccupare !" James mi abbracciò :"Alis tu sei completamente pazza ! Non puoi andare in giro per i boschi da sola di notte ! Ti prego non farlo mai più ." Non appena James mi lasciò andare Nathan mi passò accanto e mi sussurrò all'orecchio :"Sei brava a mentire " io gli rifilai un pizzico sulla schiena Doveva chiudere quella boccaccia , mi era costato tantissimo mentire a mio fratello . Nathan si piazzò davanti a James , erano alti uguali , James era leggermente più muscoloso , Nathan fece cenno con la testa verso di me:" La prossima volta tienila d'occhio la tua sorellina , è troppo piccola per uscire di casa da sola!" James annuì :"Grazie di averla riportata a casa ! Te ne sono grato , sono sicuro non si ripeterà più !" Ma sul serio mi credevano così piccola e indifesa ? Sembrava stessero parlando di un pacco postale con scritto fragile , raccattalo di la , portalo di qua , non lasciarlo lì , controllalo , ............. Nemmeno avessi cinque anni . Detto quello Nathan afferrò Melany per il braccio :"Forza andiamo a casa !" Facendo cenno di seguirlo a Maddison , Melany scosse la testa :"Lasciami , non puoi dirmi cosa devo fare!" Maddison le prese l'altro braccio :"Melany è tardi ! Dobbiamo studiare! " e se ne andarono . Sofi si alzò si sistemò il vestito e con uno sguardo responsabile disse:"Devi dirlo alla mamma!"
Io scossi la testa :"No no. Non se ne parla! Se lo scopre mi incatena al letto questa volta !" James fece un passo indietro e si sedette sul bracciolo del divano, che inspiegabilmente riusciva a sorreggere il suo peso :" Sofi ha ragione ! Non puoi tenerla all'oscuro di tutto !" Io incrociai le braccia arrabbiata :" Di tutto? Le racconterò del pigiama party e forse anche di Andrew , l'unico dettaglio che tralascerò sarà la passeggiata .Per il suo bene ! Non voglio si preoccupi inutilmente !" James mi rifilò un occhiataccia :" Alis non puoi continuare a uscire la notte come una sonnambula ! Tu non hai tutte le rotelle apposto ! Ti rendi conto che non è normale? " io risi ironicamente :"Sarei io quella che non ha tutte le rotelle apposto ? Sbaglio o sei tu quello che ieri sera è uscito dicendo che andava da un amico e invece è andato nella discoteca fuori città che la mamma gli ha categoricamente vietato? "
"Io ho 18 anni , posso fare quello che voglio !"
" Allora perché non lo dici alla mamma?"lui abbassò lo sguardo :"Perché non voglio si preoccupi ." Disse sottovoce .
"Allora non sono l'unica !" Dissi fiera , convinta che non avrebbe continuato la conversazione , e invece James si alzò :"È diverso ! Io sono maggiorenne , e non sono una ragazzina , tantomeno un irresponsabile come te !" Io lo ignorai completamente , mi aveva stancato , doveva cominciare a farsi gli affari suoi , lui senza dire nient'altro si voltò e salì le scale .Nera dalla rabbia mi tolsi la giacca e la tirai sul divano , in tutto quel trambusto l'unica che era rimasta in silenzio era Ellie , era seduta su una poltroncina nell'angolo , il volto sbiancato e lo sguardo fisso sul suo cellulare , io le andai vicino e lei alzò lo sguardo , le chiesi :"Tutto bene?" Lei scosse la testa :"Direi di no ! Sono quattro giorni che non sento Matt ! Non mi chiama , non mi risponde , non viene a scuola , ne va a giocare a calcetto , sono preoccupata !" Matt era da sempre il suo ragazzo , quei due erano propio inseparabili , anche se lui era più grande di un anno.
"Tranquilla ! Magari è partito con i suoi , mi ricordo che aveva accennato un viaggio a Londra " lei si alzò con uno scatto in piedi e si passò una mano tra i capelli :" Se fosse partito me l'avrebbe detto ! " cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza . mi venne un'idea , presi le chiavi della macchina dalla giacca :"Sai dove abita?" Lei fece cenno di sì con la testa :"Certo!"
"Allora che aspetti ! Andiamo !" Uscimmo di casa e prendemmo io mio motorino , notai che nel vialetto fuori casa non c'erano le macchine dei gemelli , rimasi perplessa , avevano detto che dovevano studiare .
La casa di Matt si trovava un po' fuori città , vicino al bowling , perciò conoscevo la strada . Quando Arrivammo notai che sul ciglio del marciapiede c'era la macchina di Matt , una bellissima chevrolet , come se fosse stata dimenticata lì ancora accesa . Ellie ovviamente aveva le chiavi di casa , ma quando ci avvicinammo vedemmo che la serratura era stata forzata . Lei mi guardò con il volto preoccupato , da quel momento cominciai ad essere spaventata anche io . Entrammo , mi venne in mente che ultimamente non facevo altro che infiltrarmi in casa d'altri senza chiedere il permesso , era la seconda volta quella settimana , stava diventando un vizio .La casa era molto spaziosa e moderna , i muri erano di colori alternati tra il bianco e il nero , l'arredamento era semplice ed essenziale , ciò faceva sembrare la stanza ancora più grande , la luce era fioca ma comunque accesa , Ellie sembrò accorgersene :"C'è qualcuno?" Io la fulminai con lo sguardo :"Ellie fa silenzio ! Così ci sentiranno ! " lei si avvinghiò al mio braccio , vidi una lacrima scendergli da uno dei suoi profondissimi occhi color rame :"scusami , sono molto preoccupata !" In quel momento mi fece una tenerezza tremenda , e io che le avevo anche gridato contro :"Tranquilla , magari è in casa e sta dormendo " lei non sembrò per niente crederci . Procedemmo lentamente , salimmo le scale scricchiolanti una ad una , una brutta sensazione mi invase il corpo , sapevo che qualcosa non andava . Passammo davanti ad una finestra , notai che il sole era quasi tramontato , stava facendo buio , guardai l'orologio , erano le 4 del pomeriggio , non era possibile , erano passati solo un paio di minuti da quando eravamo entrate ed era pieno giorno . Passarono tre secondi da quell'ultimo pensiero che le luci si spensero e tutta la rabbia e la preoccupazione lasciò il posto alla paura .

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