Shut up

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Pov Giulia

Ale rientrò in camera poco dopo di me, mi vide in quelle condizioni e mi corse immediatamente ad abbracciare, mi chiedeva cosa fosse successo, perché stessi così, ma io non riuscivo a parlare, ero ancora scioccata, non riuscivo a scrollarmi da dosso la sensazione delle sue luride mani dentro di me, mi sentivo sporca e violata. Avevo letto molti articoli sulla violenza e gli abusi sulle donne e avevo sempre ritenuto che fossero un qualcosa di orrendo e imperdonabile, ma non comprendi il dolore e la gravità della situazione finché non sei costretta a provarla sulla tua pelle; non augurerei mai a nessuno di provare ciò che avevo vissuto io, era una situazione che ti cambiava radicalmente, ti sentivi nuda e svuotata di tutta la tua dignità e della tua privacy. 

Dopo innumerevoli suppliche, Ale mi convinse a fare una doccia, avevo bisogno di lavare via tutto, ma non riuscii a reggermi in piedi, sentivo ancora le sue mani dentro di me, lo schiaffo bruciava sulla mia guancia, mi accasciai nella cabina ed iniziai a dondolarmi per cercare di non farmi prendere completamente dal dolore. Sentivo male fisico e psicologico e avevo bisogno di aiuto; Ale mi venne in soccorso vestendomi e portandomi in infermeria dove la signora Smith mi diede dei calmanti che non ebbero molto effetto , continuavo a piangere senza riuscire a proferire parola ero troppo scioccata; sentii la mia migliore amica parlare al telefono con qualcuno e pregai che non avesse avvisato i miei genitori altrimenti si sarebbe scatenato un putiferio. Dopo diversi tentativi di addormentarmi che andarono in fumo, Ale mi diede da bere qualcosa e presto mi addormentai sprofondando nel buio.

La mattina seguente mi alzai ancora un po’ stordita per via del sonnifero, aprii gli occhi e compresi che qualcuno mi stava stringendo a sé, la paura che potesse essere Chase mi assalì e mi fece scattare in piedi come un fulmine. Era stato un riflesso incondizionato, il ricordo della sera precedente era ancora vivo e lo schiaffo bruciava come se volesse ricordarmi ciò che avevo subito senza darmi tregua. Mi rilassai immediatamente quando compresi che chi mi stava stringendo pochi istanti prima era la persona più importante della mia vita che in quel momento mi guardava preoccupato e triste restando seduto sul letto, mi si strinse il cuore a vederlo così, corsi verso di lui e mi fiondai nuovamente tra le sue braccia, mi strinsi forte al suo petto e scoppiai nuovamente a piangere lasciando che  Harry mi circondasse con le sue braccia accarezzandomi la testa e lasciasse piccoli baci tra i capelli.

<< Scheggia perché piangi? Cosa ti è successo? >> domandò in un sussurro

Non risposi, alzai la testa fissando i miei occhi nei suoi meravigliosi specchi verdi, avevo bisogno di un contatto con lui, mi sentivo protetta, così azzerai le distanze e posai le mie labbra bagnate dalle lacrime sulle sue. Nella mia mente ero alla ricerca delle parole giuste da dirgli per esporgli la catastrofe della sera precedente, non sapevo come spiegargli tutto, se fossimo rimasti al telefono insieme per qualche altro minuto, se mi avesse fatto compagnia fino alla fine della lezione di Alessandra forse tutto quello non sarebbe successo, ma non potevo dare la colpa a lui, l’unico responsabile di tutto era Chase Blue. Il mio ragazzo mi aveva un attimo lasciata da sola per andarmi a prendere un po’ d’acqua e qualcosa da mangiare e fu proprio in quel momento che il mio cellulare squillò avvisandomi che mi era appena arrivato un nuovo messaggio, lo presi tra le mani che tremavano ancora un po’ e cliccai su “ apri”. :

Se vuoi laurearti tieni la bocca chiusa, non fiatare. Nessuno deve sapere quello che è successo ieri sera altrimenti non riuscirai a conseguire la laurea nemmeno alla scuola per i clown. Appena leggi questo messaggio cancellalo. Ciao dolcezza. P.S.  gran belle tette

Ci volle un attimo affinché il mondo mi crollasse addosso, con quel messaggio il mio carnefice mi costringeva a soffrire, a portarmi dentro tutto quel dolore che ero certa mi avrebbe segnata e non mi avrebbe permesso di vivere serenamente, soprattutto perché avrei dovuto nascondere un avvenimento così pesante ad Harry, al mio ragazzo, alla persona alla quale non avrei mai dovuto nascondere nulla. Avevo dimenticato che i genitori di Chase erano dei pezzi grossi nel giro delle università mondiali. Ero spacciata, se avessi raccontato tutto a Harry non mi sarei laureata e il nostro matrimonio sarebbe andato in fumo, e non volevo che accadesse, io amavo Harry e volevo passare il resto della mia vita con lui, volevo poterlo amare per il resto dei miei giorni e non avrei permesso a niente e nessuno di portarmi via la mia unica fonte di felicità. 

Archiviai il messaggio nella cartella più nascosta del mio telefono nella speranza che un giorno avrebbe potuto tornarmi utile e mi asciugai le lacrime con la manica del maglione che indossavo. Harry rientrò portandomi la colazione che mangiai in un batter d’occhio, forse era a causa del dolore, dello spavento o forse era solo perché non volevo parlare e temevo di ferire il mio Harry. Appena ebbi finito il mio ragazzo mi guardò negli occhi e mi disse

<< Scheggia ti va di dirmi cosa ti è successo? >> 

<< H-Hazza n-n-non voglio parlarne >> risposi sull’orlo del pianto 

<< Amore è così brutto? >> domandò poi carezzandomi dolcemente la guancia sana 

<<  Harry ti prego >> Lo implorai con le lacrime agli occhi

<< Va bene piccola, ne riparleremo quando te la sentirai, ma mi fai preoccupare, piangi da ieri sera >> spiegò accogliendomi tra le sue calde braccia 

<< D-d-devo solo riprendermi, tranquillo >> balbettai

Gli lasciai un lieve bacio sulle labbra e poi mi feci nuovamente coccolare dalla sua voce e dai cuoi baci, con lui mi sentivo al sicuro, mi era mancato tanto.

<< Haz mi canti una canzone? >> chiesi intrecciando le dita della mia mano con le sue 

<< Tutto quello che vuoi piccola >> mi disse sfoderando un sorriso dolcissimo che accentuò particolarmente quelle fossette che mi facevano perdere ogni volta un battito. 

Il mio meraviglioso ragazzo mi fece accomodare sul suo petto e dopo avermi lasciato un bacio tra i capelli iniziò a cantare Moments, la mia canzone preferita, quella che mi cantava ogni volta che mi sentivo triste, ogni volta che avevo bisogno di lui e di sentirmi amata come solo lui sapeva fare. In quel momento, in quella stanza del college di Cambridge, tra le braccia di Harry mi sentii finemente al sicuro, anche se ancora per poco, Chase era in agguato ed io temevo che potesse finire ciò che aveva cominciato la sera precedente.

NOTE DELL'AUTRICE:

I'm back bithces <3 Lo so sono sparita e mi dispiace tantissimo, sono stata sconvolta dalla notizia di Zayn e ho avuto bisogno di qualche giorno per elaborare il tutto... Mi raccomando, non abbandoniamo i nostri ragazzi e restiamo unite, siamo una famiglia!!! 

Anyway... Spero che il capitolo vi sia piaciuto, mi raccomando commentate e fatemi sapere! 

Grazie mille per i voti e le visualizzazioni che crescono di giorno in giorno, vi amo!!!! 

Mi trovate su twitter (@JustGiuliaM) con l'ashtag #HazzaeScheggia, su facebook alle pagine " The reason for my smile?One Direction" e " One Direction News e Fan Fiction" (cerchiamo admin), su tumblr ( Hazza&Scheggia) e su instagram (@hazza_e_scheggia)...

Spero passerete dalla mia soria su Louis intitolata " Neutro star collision" sequel di " are we friends or are we more?"

grazie di tutto

a presto

baci

SCHEGGIA<3

Nella buona e nella cattiva sorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora