I just wanna be with you

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Mancavano pochi minuti all’arrivo del treno ed io ero seduta al mio posto con lo sguardo verso il paesaggio che scorreva veloce sotto i miei occhi e la musica come immancabile compagna; decisi che era arrivato il momento di spegnere l’ipod e prepararmi a scendere, non ebbi nemmeno il tempo di posare le cuffie che una canzone giunse alle mie orecchie: Taylor Swift. Altri ricordi poco piacevoli affiorarono nella mia mente…

Il primo semestre del mio primo anno da universitaria era appena finito e le mie migliori amiche erano venute a trovarmi, eravamo nella mia stanza a rilassarci prima di uscire quando un trend su twitter attirò la mia attenzione: Haylor, cliccai sul link e attesi che si caricasse la pagina. In un attimo il mio umore cambiò, mi rabbuiai e mi venne voglia di piangere, Haylor era l’unione di due nomi, quello di Harry, il mio Harry, e quello di Taylor Swift, c’erano foto di loro insieme a Central park, in montagna, a Londra, a Los Angeles, Haylor ovunque. 

<< Giu che succede? >> chiese Flavia notando il mio cambiamento improvviso

<< Niente >> dissi asciugandomi una lacrima che proprio non ero riuscita a trattenere

<< Non è vero, stai piangendo >> controbattè Alessandra

<< A noi puoi dirlo >> mi incoraggiò l’altra

<< Harry ha una nuova ragazza >> confessai << Sapevo che non avrebbe pensato a me per il resto della sua vita, ma fa male comunque >> 

Le mie due migliori amiche vennero subito in mio soccorso e mi  abbracciarono forte, piansi come non facevo da tempo, sentivo un dolore forte nel petto, come se mi avessero calpestato il cuore 

<< Parlerò con Niall e cercherò di capire cosa sta succedendo >> disse Ale

<< Non farlo, va bene così >> pronunciai in fretta prendendole il telefono dalle mani e impedendole di chiamare il suo ragazzo

<< Ma dobbiamo chiarire questa questione >> si oppose lei

<< Non c’è nulla da chiarire >> risposi rassegnata

<< Signorina siamo arrivati >> disse il controllore del treno scuotendomi dai miei pensieri

<< Oh si, scendo subito, mi scusi >> risposi ancora un po’ frastornata

Misi la borsa in spalla e mi avviai verso il centro; con la metro impiegai pochi minuti e fui subito a Picadilly Circus, sorrisi per la gioia di rivedere quella città, il luogo a cui sentivo di appartenere e mi avviai verso Harrod’s non senza prima fare tappa da Starbucks. Il locale era affollato come sempre, tutti i tavoli erano occupati da coppiette o gruppi di amici che si erano rintanati lì per sfuggire al freddo londinese di quel giorno, controllai l’ora sul mio iphone, erano solo le sei e mezzo così decisi di cercare un tavolo, mi recai nella sala posteriore in cui di solito ci sedevamo con i ragazzi per non dare troppo nell’occhio e accontentare me ed Eleanor che adoravamo la cioccolata calda di Starbucks. C’era proprio un tavolino piccolo e rotondo vuoto nell’angolo a sinistra, affettai il passo e lo occupai posando la mia borsa sullo schienale della sedia insieme al cappotto, mi beai del calore che iniziava a scacciare il freddo che si era insinuato nel mio corpo e attesi che qualcuno venisse a prendere la mia ordinazione. Ero intenta a scrivere un messaggio ad Ale in cui le dicevo di stare bene quando due ragazzi fecero capolino nella stanza, conoscevo bene quei cappelli di lana, quelle vans sbiadite e quegli anfibi neri tutti graffiati, cercai di nascondermi dietro il menù ma non fui molto veloce.

Nella buona e nella cattiva sorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora