|The Promise 2| BakugouKatsukixReader

♡︎Capitolo 12

La situazione era decisamente degenerata.

Ovunque T/n andasse si sentiva osservata e soprattutto seguita, odiava questa sensazione, soprattutto essendo cosciente del fatto che potrebbe essere veramente qualcuno che la stesse seguendo, quell'Haru. Non si sarebbe mai dovuta fidare.

L'unica cosa era parlarne con qualcuno, ma chi?

Sua madre assolutamente no, si sarebbe subito sentita male appena menzionata una cosa del genere, le ragazze della classe neanche, non aveva rapporti eccellenti con esse, si erano amiche ma niente di speciale.

Certo avrebbe potuto chiedete aiuto a Katsuki ma...non era sicura che l'avrebbe potuta aiutare.

A scuola continuava a provare a parlargli ma lui la evitava come la peste, non c'era verso di fare niente.

Ogni volta che usciva da scuola e tornava a casa, e viceversa, continuava a sentire la sua presenza, solo quella, e la stava facendo diventare matta, non era possibile.

Avrebbe dovuto chiamare la polizia o denunciarlo ma oltre al suo nome non sapeva altro.

Un pomeriggio di pioggia decise di andare a presentarsi a casa del biondo, era più che disperata, avrebbe fatto di tutto per parlargli, chiedergli scusa in mille modi diversi, spiegargli la situazione, e solo a quel punto avrebbero potuto fare qualcosa.

Bussò alla porta della casa Bakugo e Mitsuki la accolse calorosamente "Prego entra! Cosa ti porta qui T/n?"

"Ho-ho bisogno di parlare con Katsuki, è abbastanza urgente e...avevamo litigato, non vuole parlarmi e non risponde alle mie chiamate, per questo sono qui"

"Oh capisco, prego entra pure, puoi andare direttamente in camera sua." Le dice la donna comprensiva.

Riluttante salì le scale e bussò alla porta del biondo che senza sorpresa urlò un "Che vuoi?!" e la ragazza semplicemente rispose "Sono T/n, ti prego possiamo parlare?"

"Non ho niente da dirti"

"Io si invece, aiutami ti prego"

La porta si aprì lentamente e lo sguardo del biondo era più tagliente del solito, sembrava che volesse ucciderti all'istante.

"Cosa" chiede seccato mentre guarda dall'alto in basso T/n. L'espressione di Katsuki mutò subito preoccupata, non appena si rese conto dello stato in cui era la ragazza, aveva gli occhi rossi e due grandi borse sotto gli occhi "Hai pianto?"

Senza neanche rendersene conto varie lacrime solcarono il viso della ragazza e per di più iniziò a tremare.

Il biondo si dimenticò di tutto quello che era successo per il momento e la prese con sé portandosela in camera e facendola sedere sul suo letto. Dopo la circondò per qualche secondo con le sue braccia e lei subito si calmò leggermente.

"S-sta succedendo un casino Katsuki. Sono spaventata."

"Eh!? Che sta succedendo??"

Lei gli raccontò tutto, ogni singolo dettaglio. Tutto ciò che quella persona gli aveva detto quel giorno e che ogni volta sentiva la sua presenza quando stava in giro, stava impazzendo?

Katsuki strinse i pugni e avendo capito a pieno la situazione si pentì subito di averla lasciata da sola e di esser arrivato a conclusioni affrettate senza voler ascoltare spiegazioni.

"Quel bastardo..." mormorò in seguito e senza pensarci due volte prese per mano T/n e velocemente la portò fuori casa.

"C-che stai-" iniziò a dire la ragazza ma venne subito interrotta da Katsuki che la azzittì "Dobbiamo fare in modo di trovare quello stronzo ok?!"

"M-ma forse non dovremmo andare dalla polizia?"

"Assolutamente no! Non me ne starò con le mani in mano ad aspettare che quei nullafacenti riescano a fare qualcosa"

"E cosa vuoi fare?"

"Ovvio no? Vedere se c'è veramente qualcuno che ti sta seguendo. Tu vai avanti, cammina per un po' io ti starò qualche metro dietro, vediamo se lo becco"

T/n's pov

E così facciamo.

Cammino per vie interne  della città dove passa veramente pochissima gente e solo io e Katsuki apparentemente siamo qui.

Non subito succede qualcosa, infatti ho continuato a camminare per una mezz'oretta ma niente. Probabilmente con Katsuki dietro di me non è così stupido da continuare a seguirmi.

A questo punto decidiamo di camuffarlo, o meglio si copre i capelli con il cappuccio della felpa e degli occhiali da sole. Dopodiché continuiamo così e lui tende a stare ancora poco più lontano da me per sicurezza.

Dopo poco tempo ecco che sento un'esplosione in lontananza dietro di me.

Mi giro velocemente spaventata e vedo due persona una di fronte all'altra, una a terra e l'altra in piedi. Deduco che siano quel ragazzo e Katsuki.

"Tsk, non sarebbe dovuta andare così..." borbotta il tipo a terra e dopo poco si rialza.

Cerco di restare il più alla larga possibile dalla situazione.

"AAH?! Non sarebbe dovuta andare cosi eh?! E allora come sarebbe dovuta andare sentiamo! Te l'avresti rapita e portata a casa?" urla Katsuki in preda alla rabbia.

"E dai amico se l'avrei fatto ti avrei anche potuto invitare per far-" viene subito interrotto dal biondo che scatta verso di lui senza fargli finire la frase, usando un'altra delle sue esplosioni proprio nel viso.

"NON AZZARDARTI HAI CAPITO?!" Katsuki lo prende per il colletto della maglia e incomincia ad urlargli in faccia, a dirgliene di tutti i colori e ci mise in mezzo anche qualche pugno e calcio.

Oramai il tizio era quasi andato e la scena dai miei occhi era terrificante, Katsuki era come uscito fuori di testa letteralmente.

Decisi di correre verso i due e fermare il biondo prima che lo uccidesse.

Mi misi dietro di lui e cercai di fermargli le braccia con la forza. "Katsuki fermati! Non vedi che lo stai per uccidere?? Dobbiamo chiamare la polizia"

Il biondo respirava affannosamente e pian piano iniziava a calmarsi.
"Ugh, s-si forse è meglio."

Detto questo ci alziamo e procedo a chiamare la polizia che successivamente arriva in una ventina fi minuti.

Spieghiamo subito la situazione, aggiungendo di essere studenti della U.A. con la licenza provvisoria da eroe.

Loro capiscono immediatamente e prendono il corpo del ragazzo svenuto portandolo via.

Qualche minuto dopo andiamo verso casa in silenzio.

"Grazie sul serio...per avermi aiutata"

"Prego" dice semplicemente continuando a guardare avanti

"Tregua?" gli chiedo io guardando il suo profilo, lui mi rivolge uno sguardo di conseguenza. Sospira e mi prende delicatamente la mano "Tregua"