TWO

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POV Chiara

"Allora mi pensi, bambolina"

Dietro di noi c'era 𝑙𝑢𝑖 che ci guardava con un sorriso beffardo.
Giuro che quando fa quella smorfia lo prenderai a pugni.

"N-no, è che sei il coprotagonista" cerco di spiegare, intanto lui si siede nel posto libero difianco a me.

"Fermo che fai?"
"Mi siedo, tra 5 minuti dovremmo partire" Si giustifica lui mentre io lo fulmino con lo sguardo.

"Non ti puoi sedere qui!"
"Perché no?" Facendo questa domanda alzó leggermente il mento con fare altezzoso, per sfottermi
"È occupato"
"Non credo proprio, da chi è occupato?"
"Da un mio amico che sta per arrivare"
"Bambolina, oltre a quello sfigato del tuo manager non hai altri amici"

Forse un po di ragione c'è l'aveva, non mi piaceva molto relazionarmi con le persone.
Io e Fede ci conosciamo da quando eravamo nelle pance delle nostre madri, per me lui era come un fratello.

"Non è vero! E se ti dico che è occupatoz è occupato, quindi muovi quel tuo culo pesante e vattene!"
"Non me ne vado finché non arriva quel tuo amico, ho voglia di conoscerlo".

Sapeva che mi ero inventata tutto per farlo andare via, e la scusa di rimanere era solo un motivo per sfottermi nei giorni successivi.

Quel mio 'amico' non sarebbe mai venuto e l'aereo stava per decollare, e io non volevo 𝑙𝑢𝑖 difianco a me per tutto il volo, quindi decisi di alzarmi per andarmene.

Mi slacciai la cintura e mi alzai per andarmene, ma venni bloccata dalle gambe dello 𝑠𝑡𝑟𝑜𝑛𝑧𝑜

La mia schiena era appoggiata al sedile davanti al suo, e avevo le sue gambe in mezzo alle mie che non mi facevano passare.

"Ti Levi, devo passare!" urlai cercando di scostarmi, ma senza successo.
"Dove credi di andare?"
"Via"
"Via dove?"

Perché non la smette di farmi tutte queste domande, voglio solo andarmene da qui.

"Perfavore mi fai andare?"
"No"
Giuro che in questo momento lo butterei giù dall'aereo, ma non è ancora decollato quindi non si sarebbe fatto nulla.

"Te lo sto chiedendo gentilmente"
"Dove devi andare?"

𝐸 𝑜𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑔𝑙𝑖 𝑑𝑖𝑐𝑜

"Dal mio amico, devo vedere dov'è finito" lo so già che questa bugia avrà forti ripercussioni
"Il tuo amico non esiste quindi ora ti siedi bambolina"
Lo sa perfettamente che odio quando mi chiama così

"Smettila di chiamarmi così!"
"La smetto se tu ti siedi"
"Allora puoi tranquillamente continuare" dopo questa frase mi aspettavo che avrebbe detto qualcosa, invece stette zitto, così io, approfittando del momento, cercai di andarmene.

Lui stava stringendo ancora più forte le mia gambe dentro me sue, facendomi leggermente male.
Mi fissava negli occhi con la mascella serrata.

Stavo per dire qualcosa ma l'aereo si mosse bruscamente di colpo e il mio corpo finì sul suo.
Le mia mani erano finite sul suo petto, ke sue gambe avevano allentato la presa così che le mie scivolare sul suo sedile finendo a cavalcioni su di lui.
Il mio viso era finito sulla sua spalla, appena la rialzai incontrai il suo sguardo.

I nostri nasi si sfioravano e i nostri sguardi non si staccavano di dosso.
Sentì le sue mani avvolegermi i fianchi con delicatezza.
Sapeva che mi sarei staccata da un momento all'altro così fece tutto lentamente.

Sentivo le sue mani che portavano i suoi fianchi verso di lui, spostandomi tutto il corpo nella sua direzione, eliminando lentamente la nostra distanza .

Quando le sue mani strinsero i miei fianchi sospirai sentendo una strana sensazione.
Non riuscivo a capire cosa mi stava succedendo, perché non riuscivo a staccarmi?

Ci pensò il comandante a interrompere quel momento
Disse all'autoparlante che un questo volo ci sarebbero state un po di turbolenze per colpa del mal tempo e si scusava per la partenza brusca.

Appena udì la voce metallica del capitano mi staccai subito da chris lasciandolo con lo sguardo perso nel vuoto

Mi sedetti al mio posto e allacciai la cintura, per poi rivolgere lo sguardo a Fede che se la rideva con lo sguardo basso.

Gli tirai subito una gomitata, facendolo ridere ancora di più.

Aveva visto tutto, cazzo!

"Non devi più andare dal tuo amichetto?"
Possibile che questo stronzo mi fa cambiare umore da un secondo all'altro.
Il tono schifato che aveva usato per fare quella domanda mi diede sui nervi.

"Ora devo rimanere seduta, siamo in decollo"
"Ah certo, ora siamo in decollo quindi stai qui però quando devi provocarmi ti alzi"

Ma che stava dicendo, io provocarlo? Quando mai.

"Ma che stai dicendo, io non ho fatto nulla"
"Sisi certo"
Decisi di non rispondere, non avevo affatto voglia di litigare con lui, sarebbe stato inutile.

Distogliendo lo sguardo vidi che il cavallo dei suoi pantaloni rigonfiato, anche troppo per i miei gusti.

Si era ecciatato...

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