notti in bianco

SIX

POV Chiara

Lo avevo tratto male, lo avevo tratta molto male.
Non so perché mi ero comportata cosi, noi due siamo sempre stati 'nemici' ; ci siamo semore odiati e cosi deve rimanere.

Decisi di rimanere tutto il viaggio seduta in quello stretto e umido bagno, se cosi si può chiamare, cosi da non parlare con lo 𝑠𝑡𝑟𝑜𝑛𝑧𝑜.

Non avevo con me niente, cosi rimasi tuttonil tempo restante a pensare e rimuginare, senza nessun successo.

Riuscì pure ad addormentarmi dentro quello sporco bagno, però il mio sonno venne interrotto dal comandante che avvisava tutti che eravamo arrivati.

Mi alzai da terra e dandomi una veloce occhiata allo specchio mi diressi verso la porta, poco distante, e cercai di aprirla.
Girai quella maniglia una decina di volte, ma non si apriva.
La porta era bloccata.

Capendo che la porta non si sarebbe aperta inziai a dare colpi su di essa e urlare, ma era come se nessuno mi sentisse.

Mi stavo impanicando quando sentì una voce ovattata dall'altra parte della parete.

Stava dicendo qualcosa, ma non riuscivo a capirlo cosi di scatto mi alazai da terra e inziai ad urlare "sono qui, apritemi!"

"Stai tranquilla" riuscì a sentire bene questa volta
Sentì che provò ad aprire la porta, ma non ci riuscì

"Allontanati dalla porta" mi disse lui e io mi spostai

Senza prevviso vidi la porta cadere e un ragazzo caderci sopra con la spalla.

Mi precipitai da lui e notai una certa somiglianza.
Lo scrutai a fondo e poi capì.
Era Samuele, il ragazzo che mi aveva aiutata prima.

Lo aiutai ad alzarsi e lui ringrazio
"Dovrei essere io a ringraziarti, per avermi aperto" dissi io sarcasticamente ed entrambi scoppiammo a ridere

Ci fu un momenti di silenzio, ma Samuele riprese subito a parlare
"Sono già scesi tutti"

Come sono già scesi tutti?!

Samuele vide i miei occhi spalancarsi e fece un piccolo sorrisetto che gli illuminava i lineamenti del viso
"Sta tranquilla, siamo ancora in tempo, sono tutti ancora in aereoporto e non credo che abbandonerebbero la loro star"

Quelle parole mi fecero sorridere spontaneamente, nessuno aveva mai creduto in me, anche ora che sono riuscita a far vedere a tutti le miei capacità c'é gente ancora che dubita su di me.
Io sono sempre stata me stessa e alla gente non andava giù, mi volevano sempre diversa, ho sempre fatto come dicevano loro, sono cambiata per loro, ma ora ho deciso di finirla qua.
Se a loro non piaccio come sono relamente che si fottano!
Io sono quello che sono e 𝑛𝑒𝑠𝑠𝑢𝑛𝑜 può dirmi come essere o come comportarmi.

Questo film é molto importante per me perché qundo sono andata a fare il provino mi hanno voluta prendere perché hanno detto che ho recitato col cuore, e infatti cosi é stato.
Di certo non avrei mai mollato solo per quello 𝑠𝑡𝑟𝑜𝑛𝑧𝑜, mai.
Io non devo rinunciare a nulla per una persona, non farò mai più nulla per gli altri, solo per me stessa, ho dato troppo agli altri, ora tocca a me!
Non perderó di nuovo me stessa, perché sono speciale, siamo tutti speciale, a modo nostro, 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖
Quello che spaventa una persona é rimanere solo, non avere più nessuno a fianco quando starai giù, quando sarai felice, quando avrai soltanto bisogno di sfogarti.
A volte bisogna contare solo su se stessi, ho sempre pensato cosi perché troppa gente mi ha tradita, non li conto neanche sulle dita.
Continuare ad aspettare che qualcuno ti chieda '𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑠𝑡𝑎𝑖?' fa male, ti senti dannatamente solo.
Poi quando mi sentivo smarrita arrivó Fede e capii l'importanza dei veri amici, quelli di cui ti fidi ciecamente, quelli che sai che ci saranno sempre, nel bene e nel male.
Lui mi fece capire di non essere più sola.

Gli altri non capiscono mai il tuo dolorez sanno solo puntare il dito, sanno solo giudicare.
Se ti piaccio bene, se non ti piaccio amen.

Sentii due mani che mi stringevano la spalle e mi scuotevano leggermente.
Mi risollevai dai miei pensieri e vidi Samuele che mi guardava con uno sguardo comprensivo.

"Andiamo?" Mi chiese lui, io annuii e ci avviammo verso l'uscita dell'aereo
Quando arrivammo davanti agli scalini dell'aereo sentimmo un hostes urlare
"Chi ha rotto la porta?!"

Io e Samuele ci guardammo colpevoli e facendoci un piccolo sorriso e scappammo dentro l'aereoporto ridendo come due bimbi.

Quando avvistammo gli altri corremmo verso di loro e, con il fiatone, ci direggemmo tutti quanti verso le auto che ci avrebbero portati in hotel.

Stavo cammiando in mezzo a Fede e Samuele quando sentii una mano che mi prendeva per il polso e mi trascinava dietro.

Era 𝑙𝑢𝑖
Che voleva ora da me?

"Ti avevo detto di starge lontano da lui" ringhiò lui al mio orecchio.
Il suo corpo aderiva perfettamente alla mia schiena e la sua mano calda strimgeva ancora il mio polso.

Perché quel contatto mi faceva una strqna sensazione?

"Tu non decidi per me" sbottai cercando di farmi lasciare il polso scuotendolo, ma lui non mi lasciava andare.
Gli altri si allontanavano sempre di più e Fede quando vide che lo 𝑠𝑡𝑟𝑜𝑛𝑧𝑜 mi stava tirando a sé mi fece l'occhiolino.

"Smettila di agitarti!" esclamò lui portando le sue braccia intorno ai miei fanchi facendomi saltare un battito

"Ecco cosi, brava" disse lui quando mi calmi, che stronzo che é

"Smettila di parlare con quello, perfavore" mi supllicò.
Non mi aveva mai detto perfavore, perché si sta comportando cosi? Mi fa andare la testa in confusione

"Perché?" lo chiesi cosi a bassa vove che dubitai se avesse sentito
"Perché l'ho detto io" eccolo ritornato lo 𝑠𝑡𝑟𝑜𝑛𝑧𝑜

Tanto vale farlo irritare
"Per caso sei geloso" chiesi in modo provocante girandomi
Vidi i suoi occhi di ghiaccio spalancarsi leggermente e viaggiare per tutto il mio viso, ma soffermandosi di più sulle mie labbra che avevano un sorrisetto provovante.
Il suo viso era diventato tutto rosso e le sue mani si staccarono improvisamente dai miei fianchi

"I-io non sono geloso, di te poi, puff"
Era in difficoltà, mi piaceva vederlo cosi.

"Sisi certo, l'importante é che ci creda tu" dissi voltandomi e andandomene.
Lui rimase impalato lì, riuscivo a sentire i suoi occhi puntati addosso e mi venne da fare un sorriso spontaneo.