THREE

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POV Chris

Eravamo di quel volo da quasi un quarto d'ora, e 𝑙𝑒𝑖 non mi aveva più rivolto parola, neanche un semplice sguardo, nulla.
Di solito la provocavo in qualche modo per farla innervosire, è così carina quando si arrabbia; le sue guance diventano rosse e arriccia leggermente il naso, sembra una 𝑏𝑎𝑚𝑏𝑖𝑛𝑎

Continuavo a lanciarle degli sguardi per vedere cosa stesse facendo, ma lei faceva finta di non accorgersene e mi ignorava.

Perché ora fa così? Ha sempre trovato un pretesto per prendersela con me, e ora che glielo sto servendo su un piatto d'argento non ribatte.

Poi con quella storia del falso amico, e quando è caduta su di me, era così eccitante..

"Bambolina, mi passeresti il sacchetto?" le chiesi indicando un sacchetto davanti il sedile di Federico, che dormiva profondamente

"Ti ho detto che non devi chiamarmi così" lo sapevo benissimo che odiava quando la chiamavo così, e vederla con il naso arricciato, mi fa sempre venire un sorriso spontaneo.

"Grazie" dissi quando mi passò il sacchetto, lei mi guardò stranita, come se il mio grazie fosse una parola che non aveva mai sentito. Almeno da me

Dopo una decina di minuti l'aereo inziò a traballare.
Il capitano rassicurò tutti immediatamente dicendo che erano le famose turbolenze di prima. E non erano per niente leggere.

Io ho sempre sofferto di mal d'aereo, infatti con i viaggi per i film sono sempre stato male, sopratutto con le turbolenze e la maggior parte delle volte ho vomitato.
Questa volta però non potevo vomitare, 𝑙𝑒𝑖 era seduta di fianco a me, non potevo.

Cercai di trattenermi per qualche minuti, ma alla fine cedetti.
Vomitai tutto quello che avevo mangiato per colazione e anche quello di ieri sera dentro il sacchetto.

Tutti guardavano schifati e alcuni facevano versi strani.
Avevo paura di girarmi nella sua direzione, lo sapevo che mi stava guardando in modo più che schifato e di sicuro mi avrebbe ricordato questo momento per tutta la vita.

Abbassai lo sguardo con gli occhi pieni di lacrime che cercai di non far uscire per cercar di salvare qualcosa del mio orgoglio.

Mi stavo per alzare per buttare il sacchetto pieno di vomito quando una mano sulla mia spalla mi fermò

"Stai bene?"

Al sentire quella domanda mi voltai verso di 𝑙𝑒𝑖, non aveva una faccia schifata, anzi.
Mi guardava con uno sguardo quasi preoccupato, ma sicuro me lo sarò immaginato, è impossibile che si preoccupi per me, al massimo era preoccupata che avrei vomitato di nuovo su di lei.

"Sisi sto bene" dissi cercando di staccarmi la cintura per andare in bagno
"Fermo, non ti puoi ancora alzare" Quella frase si interruppe a metà nella mia testa quando poggiò la sua mano sulla mia coscia.

Quel contatto mi fece sentire qualcosa nello stomaco.
Di sicuro sarà stato ancora un po di vomito.

Alzai piano lo sguardo dalla sua mano fino al suo viso e notai che stava ancora parlando, ma io non la sentivo.
Le stavo fissando le labbra e mi attiravano da impazzire.

Quando capì che mi stavo sporgendo verso di lei mi alzai di scatto e corsi in bagno.

"𝑃𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒" Continuavo a ripetere guardandomi il viso bagnato allo specchio.

All'improvviso sentì un rumore fuori dal bagno che mi fece sobbalzare, ma decisi di ignorarlo.

Dopo qualche secondo risentì quel suono.

"Chi cazzo è?" chiesi urlando
"Chris.."

La sua voce era strana non capivo perché sembrava quasi spezzata, come se fosse preoccupata veramente

"Che vuoi?" le risposi sgarbatamente, non si meritava quel tono ma in quel momento ero abbastanza incazzato, e volevo che se andasse per non fare cazzate.

"Stai bene?" Richiese lei, perché continuava a chiedermelo
"Si, si sto bene, ora vattene!"

Dopo la mia frase calò il silenzio e passarono solo una ventina di secondi e poi sentì dei passi andare via.

Se ne era andata

Non so perché mi aspettavo che sarebbe rimasta, le ho detto io di andarsene.
Dio che idiota!

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