-Capitolo 12-

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Mi aveva rapita. Mente e corpo.
Avevo paura di ciò che potesse fare, sapevo era un bravo ragazzo ma non quella sera. Guardò il mio volto in lacrime e alleggerì l'aria dicendo la tipica espressione che ogni rapitore usava 'non preoccuparti, non ti farò del male'.

Eravamo diretti non so dove, cercai di prendere il cellulare dalla borsa ma Marco mi fermò con lo sguardo lanciandomi un occhiataccia.

-'Cosa stai facendo?'- disse poi con voce più pacata cercando di togliermi il cellullare dalle mani.

-'Voglio avvisare mia sorella.'- dissi cercando di scansarlo..

-'Per dirle cosa, che ti ho rapita?'- disse con voce riluttante facendomi capire che era solo uno sbaglio chiedere aiuto a mia sorella o peggio metterla in mezzo in una situazione del genere.

Poggiai istintivamente il mio cellullare sulle gambe osservando Marco mentre guidava..

-'Cosa stai facendo? Si può sapere? Dove mi stai portando?'- chiesi confusa.

-'Non importa dove stiamo andando Alessandra!'- affermò..

-'Non sono un tuo oggetto che puoi spostare a tuo piacimento. E anche se lo fossi non sarei tua ugualmente!'- dissi presa da un altro pò di coraggio.

Altra bugia. Io ero già sua.
Con un colpo netto buttò a destra il volante accostandosi bruscamente, facendomi quasi sbattere la testa sul finestrino, spense l'auto, slacciò la sua cintura e si girò verso me.

-'Ma sei diventato pazzo o cosa???'- gli urlai contro..

Stava giocando con la mia vita. Con i miei sentimenti, con la mia persona. Dovevo fermarlo, lo odiavo.

-'Si sono diventato pazzo.. pazzo di te Alessandra! Lo capisci adesso?'- disse adirato e a voce alta, poi si interruppe..

Non sapevo se il cuore stava battendo talmente veloce che non riuscivo a sentirlo oppure se avesse smesso completamente di battere.

Che dico lo odiavo, io lo amavo ancora, dovevo esserne solo più sicura.

Stavo per rispondere quando continuò a parlare..

-'E non saresti mia? Tu sei stata mia dal primo giorno in cui ti ho vista!'- ammise.

I suoi occhi erano ritornati azzurro cielo, li vedevo grazie alla luce prorompente della luna, potevo riconoscere il Marco di cui mi ero innamorata.

Cosa gli era successo? Mi aveva rapita e poi mi aveva confessato il suo amore?
Giuro che potevo impazzire. Non potevo fargliela passare liscia, non credevo più alle sue parole nonostante amavo ciò che aveva appena detto.
Era pazzo di me.
Ero pazza di lui.

Non emisi un solo fiato e mi guardò dritta negli occhi, sicuramente cercava una risposta, mentre la sua mano calda si posizionò sulla mia gamba.
Sgranai improvvisamente gli occhi. Ecco era questo che cercava, il corpo. Meno male che quella sera avevo deciso di indossare i miei jeans chiari.

Mi parlava d'amore e poi mi toccava? NO ASSOLUTAMENTE NO!

-'NO!'- dissi presa alla sprovvista scacciando la sua mano via dal mio corpo..

-'Cosa no Alessandra?'- vidi il suo sguardo ritornare buio..

-'Non mettermi le mani addosso!'- dissi coraggiosamente..

-'Bene!'- mi disse con tono gelido e girandosi di nuovo verso il volante, si riallacciò la cintura.

Non mi degnò più di uno sguardo fino a che non arrivammo davanti un piccolo casotto immerso nel bosco. Dove cavolo eravamo ?!

Vieni più vicino.  [IN REVISIONE MA COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora