-Capitolo 17-

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Il giorno dopo mi fu tutto più chiaro. Sapevo ciò che dovevo fare sebbene Marco mi avrebbe ostacolato, che il suo sguardo, i suoi occhi mi avrebbero fermatata. Dovevo allontanarmi da lui.

Quel pomeriggio avevo lezione con i ragazzi che giorni prima scelsi per gareggiare. Per me erano pronti, avevamo provato tanto. Avevano già un loro stile ed ero sicura che sarebbero arrivati molto lontano con il loro talento e sopratutto se riscivano a conservare la loro passione nonostante il tempo passasse. A malincuore ricordai che Marco era uno degli allievi e purtroppo dovevo lavorare anche con lui, e con Alice.

Mi vestii in fretta mettendo una tuta e mi diressi con tutte le mie forze in sala, non potevo abbandonare anche dei ragazzi che lo meritavano. Per fortuna nella scelta degli abiti mi dava una mano Franco. Tempo fa aveva un negozio di abiti da sala, questo in seguito fu gestito dalla sorella Frida. Avrei semplicemente mandato i miei allievi da lei, era un ottima consigliera e sopratutto fidata. Sapeva bene cosa faceva al casa mio e sapevo che poteva dare il meglio con i suoi abiti e magari fare anche un costo basso. Le avrei chiamato a fine lezione per stabilire il giorno della prova costumi, avvisando così anche i ragazzi.

Marco aprì la porta della sala insieme agli altri cinque allievi. Mi guardò e per un istante i nostri occhi si attrassero. Ebbi la forza di distaccare lo sguardo e iniziare le prove. Mi voltai verso lo stereo, sospirai e poi detti il benvenuto facendo finta di nulla. Che tutto quel male realmente non c'era. Volevo non mostrarmi debole ai suoi occhi.

I ragazzi erano tutti pronti. Scelsimo belle canzoni, tutte diverse e queste furono eseguite alla perfezione. Le canzoni a cui avevamo lavorato per gran parte del tempo erano un misto tra salsa e bachata. I passi era adattati per ognuno di loro. Avevano bisogno solamente di ancora esercizio e allenamento. Insegnai loro le espressione del volto da tenere durante la gara. Facevo uno sforzo enorme per non guardare Marco negli occhi, era distratto. Le espressioni quel giorno non erano il mio forte, specialemente il sorriso perenne che doveva tenere ogni partecipante. Solo Marco quel giorno era poco presente. Sbagliava in continuazione movimenti, pestava i piedi ad Alice che gli si rivoltava contro con fastiosi lamenti.

Forse la mia mancanza gli fece un qualche effetto oppure era solamente nervoso perchè aveva perso la scema con cui si poteva divertire.

Presto finì la lezione e tornammo tutti a casa. Io e Marco nemmeno un saluto nonostante lui abbia tentato di avvicinarsi a me con domande sulla gara e su come affrontarla ma non ebbe nessun riscontro perchè risposi freddamente e in modo distaccato guardando i volti degli altri allievi realmente interessati alle risposte che poneva.

Tornata a casa Noemi aveva preparato il mio piatto preferito con l'intenzione di risollevarmi l'umore. Quella sera cenai con lei, non volevo si dispiacesse per me. Aveva un vita anche lei non potevo influenzarla con i miei problemi sentimentali.

Più tardi venne Edoardo, il nuovo ragazzo di Noemi e colui che mi metteva in terribile agitazione. Ma dovevo dare un taglio alle mie preoccupazioni, Noemi era abbastanza matura quanto me per decidere, solo non volevo che facesse i miei stessi sbagli. Volevo lasciarli soli tornando in camera mia ma Noemi insistette per farmi rimanere a guardare un film con loro. Sicuramente non mi sarei seduta nel divano vicina a quei due. Avvicinai la vecchia poltrona di nostro padre al televisore, posizionai la mia coperta e un cuscino morbido e avvinai il cellulare al tavolino del soggiorno così da poterlo prendere in qualsiasi momento. Aspettavo la chiamata di Fidra per la conferma del giorno della prova degli abiti.

Edoardo portò un bellissimo film d'azione e fantascienza. Per fortuna! Niente baci, niente storie d'amore, niente di niente.


Bip Bip'

Nel bel mezzo del film il mio cellulare squillò..

Mi alzai di colpo per non disturbare la visione del film e mi diressi velocemente in bagno. Era un numero che non conoscevo, risposi ugualmente visto che aspettavo una chiamata.


-'Pronto?'- dissi a voce fievole..


-'Come stanno le mie belle due bimbe?'-disse la voce all'altro capo del cellulare..


-'Giorgio!! Sei davvero tu?'- dissi..


Era nostro cugino, figlio del fratello di mio padre.


-'Bella Alessandra si, possono riconoscere ancora il tuo tono di voce. State bene? Dove è Noemi?'- disse..


-'So bene che ci riconosci, sei sempre il solito. Noi stiamo bene e tu? Noemi ha da fare con il suo nuovo tipo. Stavamo guardando un film insieme e adesso per colpa tua son soli!'- dissi informandolo del nuovo ragazzo..


-'Mi stai dicendo che sto disturbando?'- disse..


-'No, ma cosa vai a pensare! E' stata una sorpresa fantastica la tua chiamata sul seria. Hai cambiato numero?'- dissi con poco entusiasmo..


-'Non si direbbe dal tuo tono di voce cugina, qualcosa non và? E si, adesso ho un altro numero.'- disse..


Cavolo mi conosceva bene.


-'Scusami son solamente stanca, sto preparando dei ragazzi per delle gare e per lavoro quasi tutto il giorno. Mattina e pomeriggio.'- dissi giustificandomi.


-'Con me non attacca, c'è altro! Sto tornando eh? Il mio letto è ancora libero vero?'- chiese..

-'Certamente! Ti aspettiamo fai presto eh?'- dissi con enfasi cercando di fargli cambiare idea sul mio stato.


-'Non vedo l'ora di abbracciarvi. Cerca di uscire e divertirti. Buona serata Ale, un bacio graaande!'- disse.


-'A presto Giorgio, la porta è sempre aperta per te, bacio graandi!'- dissi ripetendo la sua ultima frase.

Chiusimo la chiamata e tornai in salotto. La scena di Noemi ed Edoardo che si stavano baciando, così sotto i miei occhi, non era il massimo. Lei toccava i morbidi capelli di lui e i loro occhi erano chiusi mentre le loro bocche si scontravano, sembravano in un altro mondo. Il mio corpo subì tanti colpi al cuore, allo stomaco. Mi diressi al mio posto precedente, sollevai la mia coperta sedendomi nuovamente sulla poltrona, poggiai il cellulare sul mio grembo e mi misi comoda. Davo loro le spalle e da lì non potevo vederli.

Dio che imbarazzo.

Le gambe mi tremavano e cominciai a sentire freddo, mi stavo ammalando. Continuai a guardare il film mentre la mia mente ricominciò a pensare a quel ragazzo che dopo poco tempo mi aveva già stravolto la vita in tutti i modi possibili.

Ripensai a Marco che mi chiedeva di tenere gli occhi aperti, quella sera, quando eravamo intimi, quando eravamo solamente noi e i nostri corpi.

Io ci avevo perso anche l'anima in quel letto.

Dovevo capirlo da ciò che mi si presentava, che quello non era amore, il nostro non lo era. Piccoli accorgimenti che quando si è presi da una persona o peggio si è innamorati non si notano. Scompaiono diventando scontati, futili, non importanti.

E' vero che quando si è innamorati tutto il resto scompare.

Ed è anche vero che quando non si è in due ad esserlo si vive in un posto completamente oscuro, un posto dove non trovi via d'uscita, dove devi smettere di avere un cuore per uscire. Scompari tu per resto del mondo.

Vieni più vicino.  [IN REVISIONE MA COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora