-Capitolo 19-

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Arrivò Giorgio davanti la mia auto, stava per salire davanti quando vide che il posto era occupato. Scesi dall'auto e lo abbracciai fortissimo. Mi era mancato. Giorgio era ricciolino biondo, pelle chiara ma abbronzata per via del luogo dove viveva. Feci caricare le valigie sul cofano e presentai lui Marco.

-'Giorgio, lui è un mio amico, Marco!'- dissi presentandolo come 'amico'.

-'Amico eh?'- disse Marco guardando me. -'Piacere Giorgio ho sentito parlare tanto di te.'- disse poi guardando Giorgio..

-'Piacere mio Marco, mia cugina mi ama lo sò!'- disse Giorgio abbracciandomi forte per la vita.. Le mie guance arrossirono al ricordo della confessione che feci poco prima a Marco.

Sorrisimo e poi entrammo in auto.

-'Andiamo a casa dai!' - disse Giorgio.

-'Si andiamo.'- dissi.

-'Allora Ale, come vanno le gare?'- disse Giorgio.

-'Sai che non gareggio più!' - dissi.

-'Ah vero, adesso fai la maestrina..'- disse Giorgio.

-'Ed è pure brava!'- disse Marco scherzando un pò.

-'Ci credo!'- disse Giorgio facendo l'occhiolino.

Io due scherzavano un pò troppo su questo fatto ma vabbe, ero felice che Giorgio era tornato.

-'Marco è un buon alievo, sarà lui a gareggiare domani.'- dissi togliendo l'attenzione su di me.

-'Davvero amico? Non sei nemmeno un pò agitato?'- chiese Giorgio.

-'Solo un pò! '- dichiarò Marco.

Tutto il viaggio di ritorno fu così, i due andavano d'accordo. Fin troppo. Marco era semplice e naturale, Giorgio gli dava a parlare. Lui è sempre stato un gran chiacchierone. Gli chiesi se l'indomani sarebbe voluto venire a vedere i ragazzi e rispose di si.

Mi aveva chiesto anche di Noemi, ma lei era fuori. Aveva un colloquio di lavoro.

Ero molto agitata io per i ragazzi.

La serata passo in fretta, Marco non voleva che lo lasciassi a casa e mio cugino insistiva per farlo dormire a casa mia visto che per quella sera Noemi non c'era.

Ma si faccio dormire il ragazzo per cui sto soffrendo a casa mia. Dai, un suicidio.

Alla fine gli uomini vinsero. Rimasero tutta la notte a parlare. Marco ci sapeva fare con le persone e Giorgio era un gran chiaccherone. Ogni volta ripeteva tutte le esperienze che faceva all'estero. Marco non conoscendolo fu un grande ascoltatore.

Li lasciai soli una volta a casa. Andai a fare una doccia e persino dal bagno sentivo le loro voci. La voce di Marco, quel suono che mi rapiva ad ogni parola. Ero completamente persa e lui non lo sapeva nemmeno. Era un pò come giocare a nascondino. Lui contava e i mi nascondevo. Oppure il contrario. Non ero certa.

Appena finita la mia doccia uscì già in pigiama dal bagno e Giorgio mi venne a dare la buona notte alzandosi dal divano. Si avvicinò e mi baciò la guancia.

-'Marco non vieni a dare la buona notte ad Ale? '- disse Giorgio.

Maledetto, ma cosa stava facendo. Marco era così composto. Calmo.

Si alzò e mi venne in contro. Giorgio si sedette di nuovo sul divano a sistemare la sua valigia ridacchiando e nel frattempo Marco avanzava ancora verso me, a passi felpati. Poi mi si posizionò proprio davanti, il suo corpo sfiorava il mio. Da molto tempo non succedeva. La sua mano mi prese per la schiena, in basso, e con la sua forte presa mi avvicinò a lui. Stava ad indicare possedimento? NO, LUI NON MI POSSEDEVA! Quel contatto però, cavoli se mi possedeva. E la cosa brutta è che lo sapeva.. Ero paralizzata, meno male che Giorgio aveva da fare.

Avvicinò il suo viso al mio, i nostri nasi si sfiorarono, chiusi gli occhi, volevo sentire ancora il suo buonissimo profumo e la sensazione che mi provocava il poterlo sfiorare, stava per dire qualcosa ma prima che lui potesse farlo il mio corpo fu attratto. Mi tradì. La mia bocca sulla sua fu immenente. Mi avventurai in quelle acque oscure, sotto il suo sguardo. Quando ne ebbi abbastanza mi allontanai da lui delicatamente. Ma la sua presa su di me non demordeva.

-'Buona notte! '- dissi io.

'Stupida, incosciente!' Mi ripeteva la mia vocina.

Mi guardò fisso. Mi diede un altro bacio portando la sua mano sulla mia pelle. E con l'altra mi prese il viso. Quest'ultimo bacio così avvolgente, così intenso. Quasi più un 'addio', che una 'buona notte'.

-'Buona notte piccola!'- disse alla fine staccandosi completamente da me.

Mi mandava in confusione ogni secondo che passavo accanto a lui.

Cosa vuoi da me Marco?

Fu quello che mi ripetevo tutta la notte. Era meglio dormire visto che l'indomani sarebbe stato molto pensate. E sarebbe stato anche l'ultimo giorno che avrei rivisto Marco. Il corso era finito. Questo l'ultimo nostro momento.

Alla fine della gara ci sarà il saluto delle coppie alla gara, saluterò anche lui così. Per sempre.

Dormì sul mio letto e io in camera di Noemi. Giorgio nella sua.

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@Marco

Perchè quel bel viso non si fidava di me. Perchè non vedeva che c'era qualcos'altro? La desideravo con tutto me stesso.

Quella sera mi baciò, dopo giorni che non la toccavo. Era sempre lo stesso buon odore, buon gusto. Era Alessandra. Giorgio il cugino si mostrò molto amichevole. Tanto. Fece quella bruttissima battutaccia invogliandomi ad alzarmi e ad andare da lei.

Giorgio aveva capito che c'era stato qualcosa tra noi. Alessandra mi offrì la sua camera quella sera. Ma l'unica cosa che volevo era averla con me. A consolarmi ci fu il suo peluches con il suo odore, le sue coperte che sapevano di lei e il suo cuscino con il profumo del suo shampo. Era tutto così inebriante. Capì che non ero innamorato solo del suo corpo, c'era altro allora.

L'altro che lei desiderava tanto. Ma come dimostrargli il contrario adesso? Come potevo farle capire che non volevo più solo il suo corpo, ma tutto il pacchetto. Compreso il suo cuore.

Lei aveva già il mio.

Ero nervoso un pò per l'indomani, la mia prima gara. Il mio ultimo ballo. Non avrei ballato più dopo questo, ma se ci fosse Alessandra a cambiare tutto questo sarebbe diverso.

Perchè dovevo ballare con Alice? Perchè non potevo gareggiare con Alessandra? Ormai era tutto fatto, non potevo tirarmi indietro. Io e Alice eravamo la coppia per la gara finale, dovevamo per forza dare il massimo e illudere i giudici di una relazione. Se avevo imparato qualcosa da mia madre è quella che i giudici sono delle vipere ma se mostri sentimenti si addolciscono.

Speravo davvero di mostrare almeno un pò d'amore verso Alice, ma non riuscivo perchè la mia mente era altrove.
Io non provavo amore.

E se mai lo avessi provato era per Alessandra. Era per lei, come il mio cuore, d'altronde.

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