1. Sei Forte Ragazzo

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Freddo, incredibilmente freddo. Dannate macchie! caro il mio nipote, mi sono macchiato il petto! Nonno Alfredo mi ripeteva sempre questa cosa durante i suoi ultimi mesi, dannate macchie. I medici non riuscirono a pulirlo e così in poco tempo lo salutammo tutti. 2001 l'anno del primo contatto. Nonno Alfredo il giorno prima era qui e il giorno dopo era di là. Dannate macchie! E da quel momento spero di non macchiarmi e anzi di tenermi il più pulito possibile o se proprio devo, di macchiarmi per qualcosa in cui credo. Poi c'è stata nonna Caterina che in un bicchiere di wishky si è accasciata gentilmente sul pavimento, negli occhi tanta pace, nei sopravvissuti un po' meno. Strano, un giorno passeggiavo nel cimitero del paese e su una lapide lessi:" La morte è una cosa che capita a chi rimane vivo". Nella banalità dei miei giovani anni fu una rivelazione e persecuzione ogni qual volta il lutto tornava nella mia vita. Freddo, fa incredibilmente freddo. Portare il mio cane a spasso, un volpino nero lucido con i calzini bianchi, dargli da mangiare, accarezzarlo e stargli vicino durante i temporali e le giornate di vento, avere un occhio di riguardo quando c'è un cane in calore, portarlo dal veterinaio, curarlo quando sta male, dargli da mangiare e poi ancora carezze e ancora carezze e tutto il possibile. Portare il mio cane mano nel guinzaglio dritto nel mio cuore, lì celarlo e proteggerlo da ogni macchina, da ogni cane più grosso, da ogni pericolo imprevisto e fuori dal mio controllo. Portare il mio cane mano nel guinzaglio dritto nel mio cuore e scartavetrare una parte della mia anima per cedergliela e lì celarlo. E poi ancora portare il mio cane a spasso come tutti i giorni e vederlo tremolare e accasciarsi a terra ai miei piedi dopo 12 anni di amore e lì sciogliersi quella parte della mia anima. E sono solo un ragazzino ma, sei forte ragazzo, sei forte. Però ho freddo, ho incredibilmente freddo. Ghiaccio, perchè piovi sul pavimento celando quel calore che un tempo impazzava in ogni dove qui dentro come un lampo atomico impazzito? Le luci si stanno affievolendo giorno dopo giorno, sotto i miei occhi, e non posso fare niente per evitarlo. Ogni accendino perde la sua pietra focaia appena entra da quella porta: per il calore non c'è più spazio, mi chiedo se là fuori sia uguale o se sia solo qui dentro. Se tu puoi dirmelo ti prego fallo, avvertimi, consigliami e portami sulla via giusta perchè di morir di freddo, io, proprio non ne ho voglia, preferisco stare fermo. Il nostro vicino di casa, Phil, ultimamente è molto incupidito e, quando mi vede, cerca di non farlo notare ma io me ne accorgo ogni volta che lo incrocio sulle scale e ripete: << Sei forte ragazzo >> . 

 Sono forte Phil?

Quando 14 anni fa io e la mia famiglia ci fummo trasferiti in questa casa, nel nostro salone, riapparve lei, immensa, inarrestabile, infuocata: la stella. Quando la vidi non rimasi sorpreso, ce n'era una anche nella vecchia casa e ruotava tutto il giorno su se stessa: giganteggiava al centro del salotto da quando io ebbi il mio primo nitido ricordo. Solo io e Sara riuscivamo a vederla, i nostri genitori sembravano immuni a quel calore. Ed è lo stesso da quando siamo qui, continuiamo a vederla roteare e roteare, quasi non ci facciamo più caso ormai, anche se mia sorella a volte ancora rimane agrappata a quella visione. 

<< Timothèe non ti sembra diversa ultimamente? >>

<< Che intendi? >>

<< Solo, diversa... >>

Negli anni sono andato spesso a casa di amici per vedere se anche nella loro ci fosse qualcosa del genere ma non ho mai trovato niente. Sorellina, solo io e te abbiamo una stella che danza nel salotto. Ma Sara ha ragione, da alcuni giorni la nostra compagna sembra aver preso più luminosità, è quasi accecante e la luce sta aumentando ogni giorno di più. Forse è un buon segno o forse no, ma una cosa così luminosa non può che esser qualcosa di bello, vero? Eppure io ho freddo, ho molto freddo.

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