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- Hector? Lurido bastardo schifoso. Non sapevo fossi tornato in carreggiata. Che cazzo ci fai da queste parti?-

Ammetto che il lungo periodo di detenzione carceraria abbia portato con sé un enorme pregio: non avere Travers in mezzo alle palle. Non che fosse un problema reggere il confronto con lui. Per quanto fossi naturalmente meno caotico e casinista, la mia tranquillità e freddezza, persino nelle peggiori bagarre dei Cockroaches, mi permisero di acquisire un forte rispetto da parte di tutti, Travers compreso.

- Sono fuori da qualche mese, Travey, sono pulito. Non riuscivo a dormire e mi stavo concedendo una passeggiata e, beh, eccomi qui.- 

Blanya stava dormendo, pensavo che un'uscita notturna a riscoprire il micromondo criminale della città mi avrebbe rallegrato il morale. D'altronde non avevo mai messo nei guai nessuno dei miei ex colleghi, avendo commesso crimini perlopiù solitari. Quel breve scambio di battute con Travers mi fece, per un attimo, dimenticare che uno  sgherro di Raul mi stesse puntando un ferro contro.

Travey mi guardò con aria di sfida. 

- Hector, fratello mio, spesso ti ammiro ma ora come ora hai pisciato fuori dal vaso. Non sei più uno di noi, e le politiche di Raul sono sempre fisse: niente testimoni civili.-

Fece un cenno al ragazzo che mi puntava la pistola. Un osservatore esterno avrebbe trovato quasi comica la situazione: un ex detenuto che tremava davanti ad un coglione armato che tremava più del primo. Non mi capacitavo di come Travers, nonostante il suo carattere di merda, potesse volermi morto senza che gli avessi messo i bastoni fra le ruote. 

Il ragazzo di fronte a me non aveva mai ucciso, e si capiva dal suo sguardo terrorizzato. Aveva il respiro affannoso e di tanto in tanto guardava Travers, sperando quasi di aver capito male il suo ordine. Travers era impassibile. 

Ad un tratto agii impulsivamente. Anni e anni di violenza generano un'energia residuale che ti permette di compiere scelte immediate, seguendo un qualche nascosto istinto criminoso. Placcai il giovane che sparò a vuoto e iniziai a pestarlo fino a fargli perdere conoscenza. Le nocche sanguinavano, l'adrenalina mi aveva fatto scaricare un destro dalla forza inusitata sulla mandibola della larva, probabilmente fratturandogliela. Non mi sfogavo così da tanto tempo.

Prima che potessi alzarmi sentii un boato e le mie orecchie fischiarono. Travers spappolò la testa della larva con un colpo di pistola. Mi guardò freddamente, i suoi occhi grigi e privi di empatia.

 - Lo stronzetto è fortunato.-

Continuava a fissarmi senza un briciolo d'espressione in viso.

-Abbiamo un barile in più.-


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