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Volevo Hector al mio fianco.

Dopo aver seccato la larva, l'idiota mi lanciò uno sguardo impietrito. Come se fosse il primo cadavere che avesse mai visto.

-Prendigli la pistola, cazzone. Non abbiamo tempo di compatire un morto. Forza. Puntamela contro.-

Hector obbedì alla mia richiesta e sembrò aver capito che la collaborazione con me sarebbe stata l'unica via d'uscita da quella gran bella situazione del cazzo. Le altre larve corsero rapidamente verso di noi, puntando a loro volta i ferri contro Hector. Gli urlarono di tutto, pregustando il momento in cui lo avrebbero bucherellato come un formaggio francese, appena avesse abbassato la guardia.

- Fate silenzio, coglioni, o quello mi spara.-

Mi voltai verso Hector e continuai.

- Il ragazzone qui davanti è stato quasi ucciso da uno di voi. Ditemi, è giusto fare così?-

Una larva mi rispose.

-Come da protocollo, signore! Ogni testimone deve essere eliminato.-

Raul, Raul. Il capoccia di noi Cockroaches ha una capacità di persuasione fuori dal normale. Ripetevano come pappagalli ogni norma in vigore nell'Organizzazione. Decisi di avvicinarmi lentamente ad Hector, tanto il cazzone non avrebbe fatto fuoco: era appena uscito di prigione e rischiava di inimicarsi il gruppo più violento di Downtown.

-Ogni testimone dev'essere eliminato, esatto. Ma il signore qui presente ha scoppiato uno dei nostri senza la minima difficoltà. Mi sembra uno con le palle. Potrebbe offrirci il suo aiuto.-

Le larve non sembravano condividere il mio ragionamento, e se non avessero il cervello di un criceto lobotomizzato probabilmente avrebbero freddato il buon Hector prima ancora che potessi ordinarglielo. Ma si fidavano ciecamente di me. Abbassarono le armi, corsero a recuperare un barile e ci infilarono dentro il corpo del ragazzo. Mi piace avere a che fare con materiale umano così servile, cazzo.

Hector cadde in ginocchio e ansimò. Gli intimai di alzarsi in piedi e di seguirmi. Avrebbe scaricato la tensione in un bordello più tardi. O è quello che avrei fatto io, fossi stato nei suoi panni. Mi ero stancato di lavorare per Raul senza un partner di livello, ed Hector faceva al caso mio. Era sicuramente arrugginito e scarsamente motivato, ma farlo rientrare nel giro rappresentava una benedizione per i Cockroaches. Prima ancora che iniziassi a farmi un nome, Hector era noto in giro come uno dei migliori ladri del paese. Lo stimavo, cazzo, riusciva a compiere sia furtarelli che grandi rapine con una disarmante facilità. Una volta assaltò con alcuni membri del cartello un furgone portavalori prelevando tutto il contenuto. Riuscì a evitare la morte delle guardie, colpendole sugli arti o in punti non vitali.  Non amava uccidere, e ammetto che questa cosa mi infastidiva parecchio. Ma non potevo farglielo pesare, in un momento come quello. 

Ci avvicinammo lentamente alla porta della catapecchia dei tre tossici. Dubitavo che non avessero sentito il colpo di pistola pochi minuti prima. Uno di questi ci spiò dall'occhiello, per poi richiuderlo. Si erano preparati.

- Spostatevi, idioti!- Non feci neanche in tempo a terminare il mio ordine che una raffica di semiautomatico strappò via il fianco di Edd, una della larve. Gli stronzi avevano dato il via alla sparatoria usando la propria porta come barricata. Mentre Edd vomitava sangue scivolandoci sopra, corsi sul retro della casa. Hector mi seguii. 

-Trova un modo per entrare! Sbrigati, cazzo!-

Era sotto stress, il ragazzone, ma non aveva perso la sua genialità. Si arrampicò verso la parte alta dell'abitazione, sfruttando la grondaia come perno a cui aggrapparsi. Spaccò il vetro della finestra del primo piano ed entrò. Una delle larve distraeva i tre bastardi facendo fuoco in direzione della porta d'ingresso, mentre io ed Hector li raggiungevamo da dietro. Una bella e metaforica inculata per loro.

Assaporai ogni istante di quell'azione: mi affacciai verso il pianterreno dalla ringhiera del primo piano, guardai i tre ragazzi distratti dalla mia fedele larva, lasciai che la mia bocca di fuoco potesse cantare in piena libertà. 

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