Appena ebbi il consenso per andare a casa dal mio capo, presi tutto ciò che mi serviva: libri, esami, una tazza di caffè e me ne andai nello spogliatoio a cambiarmi per tornarmene a casa e continuare questo lungo lavoro che mi era stato assegnato.
< Ei Stre che hai fatto oggi con il dottor James? > mi domandò Fairy curiosa.
< Mi ha assegnato una ricerca molto lunga e complicata per salvare un ragazzo malato di IFF > dissi come sempre impassibile, senza sentimenti, mentre mi mettevo le scarpe.
< COSA? > urlarono tutti e tre in coro.
< Ma sei serio?> mi domandò Alex
< Che fantastica opportunità! > si congratulo Fairy abbracciandomi.
< Spero davvero che tu riesca ad aiutare questo ragazzo! > disse speranzoso Giorgio indossando il suo cappello da topo.
Sono sempre più convinto che in una vita precedente quel ragazzo sia stato un topo!
< Che sia chiaro io questo lavoro non lo voglio fare...> dissi bloccandomi a fissare un punto a caso davanti a me.
< COME? Ma sei pazzo?! > urlarono di nuovo tutti e tre contemporaneamente.
< Ma perchè parlate tutti e tre insieme? > domandai divertito dal quella situazione.
< Non è questo l'importante! Adesso spiegaci perché non voi fare questo lavoro? > domandò nuovamente Alex furioso del mio rifiuto.
< Non voglio lavorare da solo...mi piacerebbe farlo con il vostro aiuto! Vi va? > proposi ai miei amici vedendo il loro sguardo triste, visto che quel compito non era stato assegnato a loro, diventare felice dopo la proposta. Avremmo aiutato tutti insieme un ragazzo meno fortunato di noi.La sera, dopo essere arrivato a casa, mi misi subito al lavoro. Iniziai a fare ricerche su internet, leggere tutti i libri di medicina che avevo in casa, a consultarmi via e-mail con medici stranieri che avevano già avuto a che fare con questa malattia, scrissi addirittura a un ragazzo che era guarito miracolosamente. Da lui volevo sapere come si sentiva mentre il suo corpo stava uccidendo pian piano la malattia, voglio fare delle analisi per vedere se ha sviluppato degli anticorpi speciali che potrebbero aiutarmi nella creazione di un medicinale, insomma tutto ciò potrebbe essermi utile.
Che palle, ma perché sono andato a complicarmi così tanto la vita, mia madre poteva scegliere...che ne so il giornalista?! NO, il medico!
Emanai un urlo di disperazione e rabbia, per poi tirare una testa alla scrivania rimanendoci appoggiato. Ero lì a pensa e a ripensare a una soluzione mentre attendevo le risposte dei medici stranieri e dei ragazzi guariti miracolosamente dalla malattia. Pian piano le mie palpebre si chiusero ed entrai in un sonno profondo senza accorgermene.Riaprii lentamente le palpebre, con il corpo dolorante per la posizione scomoda e ancora assonato. Appena i miei occhi si abituarono alla luce che filtrava nel vetro della finestra sopra la scrivania, alzai la testa da quella superficie dura e scomoda guardandomi intorno per capire che ore fossero. Il mio sguardo si posò sull'orologio sopra il comodino accanto al letto che segnava...le 8:30. < SONO IN RITARDO! > urlai alzandomi di scatto dalla sedia su cui ho dormito per poi cambiarmi e pettinarmi il più in fretta possibile. Scesi le scale di corsa con il borsone aperto e al suo interno buttato a coso e di fretta il camice da specializzando stropicciato. Presi un paio di biscotti che infilai nella tasca della giacca, indossai le scarpe più comode da infilare e scappai fuori casa correndo verso la mia destinazione mangiando i biscotti presi in precedenza.
Arrivai davanti alle porte dell'ospedale e le varcai con passo svelto e con il fiato che mancava.
Con il passo sempre spedito, mi stavo avviando verso lo spogliatoio degli specializzandi, ma sfortuna vuole che il mio cammino venga interrotto da una persona che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Il mio borsone finí a terra insieme a tutti i miei libri e alle mie piccole e inutili scoperte fatte sulla FFI la sera prima.
< Oddio scusa! Ero in mezzo al passaggio! Ti sei fatto male? > mi domandò una voce dispiaciuta è completamente impanicata.
< Cavolo sono già in ritardo pure questo mi doveva capitare! cavolo, cavolo, CAVOLO! > iniziai ad impazzire ignorando completamente ciò che mi aveva detto la persona con cui mi ero scontrato. Lui si chinò e mi aiutò a raccogliere tutti i miei fogli che erano volati per tutto il corridoio.
< Stai facendo delle ricerche sulla FFI?! Vuoi trovare una cura? Lo sai che è impossibile? > continuò lui con le domande vedendo e leggendo le mie ricerche.
< È una malattia che mi affascina! Sono soltanto curioso di vedere se si può fare qualcosa per quei poveri ragazzi che non proveranno mai più il piacere di sognare...> espressi il mio parere.
< Spero davvero che ci riuscirai! > mi disse come incoraggiamento e mi passò i fogli che aveva raccolto lui.
A quelle parole, ma soprattutto a quel gesto, alzai lo sguardo ed incrociai il suo volto. Un volto bellissimo, che sembrava essere stato scolpito sul marmo, un volto delicato. Il colore chiaro della sua pelle faceva risaltare i suoi occhi neri come la notte nascosti da qualche ciuffo di capelli fuoco, rosso fuoco, lunghi fin sotto agli occhi. È stupendo.
< G-grazie! > balbettai non sapendo che rispondere a quella bellezza.
< Che maleducato non mi sono presentato! Cico piacere! > affermò porgendomi la mano da persona educata.
< Strecatto... > risposi affermando la sua mano.
Rimasi immobile a fissarlo per qualche secondo quando mi ripresi improvvisamente, scossi la testa e lasciai la sua presa.
< Scusa ma devo andare che sono già in ritardo! > dissi correndo via salutandolo semplicemente con la mano. E lui fece lo stesso.Arrivato nello spogliatoio, posai i libri e il resto dei fogli, sui quali c'era scritta della roba importate per la ricerca, sulla panchina sulla quale mi ci sedevo sempre, e la mia borsa con il cambio la lanciai sul pavimento cambiandomi il più in fretta possibile mentre ricevevo domande dai miei amici.
< Ah ma sei arrivato! Pensavo bucassi! > affermò divertito Alex.
< Ma che ti è successo? Tu non arrivi mai in ritardo! > continuò subito dopo il topo posando un suo braccio sulla spalla dell'azzurro. Sono sempre più convinto che tra quei due ci sia qualcosa!
< Stre stai bene? Hai il fiatone! > domandò preoccupata la ragazza.
Ma non risposi a nessuna di queste domande. Il tempo di mettermi la maglia del camice che arrivò il capo degli specializzandi.< Buongiorno specializzandi! Come ben sapete oggi voi novellini farete come sempre il giro mentre tu Strecatto continuerai la tua ricerca! Chiaro? > diede istruzioni.
< Chiarissimo! > rispondemmo tutti insieme.
< Bene! Stre visto che mi dispiaceva farti fare il lavoro da solo ti ho trovato un aiutante, spero non ti dispiaccia! > affermò facendo segno a qualcuno di venire.
< Certo che no-...ma tu...>
Acconto al dottor James comparve lui...~ continua...
SPAZIO AUTRICE
EIIII AMICI SONO VIVA!
scusate l'assenza ma erano le ultime verifiche e dovevo impegnarmi!In queste vacanze di natale mi farò sentire di più e proverò a ascrivere più capitoli.
E...basta non ho nient'altro da dire :)
SE TROVATE ERRORI È COLPA DI ✨ALFREDO✨
CIAUUU💜❤️Buona Vigilia e Buon Natale a tutti 🎄💜❤️
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Insegnami ad amare...💜❤️ [StreCico]
FanficStre, un ragazzo solitario, obbligato dai propri genitori a seguire dei corsi di medicina, e durante un tirocinio in uno degli ospedali migliori di Milano, la sua città natale, incontra un ragazzo dai capelli rosso fuoco. Da quel giorno il rosso da...