Epilogo

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N.d.a.  No, guys, non sono morta; semplicemente sono stata poco bene in questi giorni, e non ho potuto postare il finale di questo meraviglioso viaggio, ma oramai ci siamo. Eccezionalmente di martedì, ecco a voi l'epilogo che tutti stavate aspettando con ansia. 
Ci si vede alla fine, buona lettura!

A Londra non aveva mai fatto così caldo come in quel pazzesco mese di giugno. 

Anna e Tom, infatti, se ne stavano rilassati su delle sdraio accanto alla loro piscina, che, in quell'ultimo tempo usavano davvero molto più spesso.


Dal matrimonio di Viky passò quasi un anno, e molte cose erano cambiate d'allora.

Anna si era trasferita definitivamente a Kingston nel mese di agosto dello scorso anno; ci erano voluti quasi due mesi per portare tutta la sua roba in quella che sarebbe stata la sua nuova casa. Almeno più di cinquanta scatoloni avevano riempito l'intero salotto, che poi man mano, con pazienza, vennero svuotati, e il loro contenuto venne sistemato in casa dalla stessa Anna, con l'aiuto di Nikki, Dominic e Paddy, poiché inizialmente, Tom era impegnato sul set di un film, e lo sarebbe stato almeno fino a metà settembre. Quando l'attore terminò le riprese, decise di prendersi una meritata pausa con la sua ragazza; per un mese si goderono la tranquillità e l'amore all'interno delle loro quattro mura, e in seguito, viaggiarono per alcuni mesi in diverse città, tra cui: Grecia, Amsterdam, Dubai, Barcellona, New York, Los Angeles, Australia, le Hawaii e infine tornarono a Bali per tre giorni nell'hotel Mandapa, ove rifecero insieme la stessa sauna che li fece conoscere ben sei anni prima. Una volta tornati a casa, ripresero in mano la loro vita, e Anna tornò a scrivere e ad incontrare produttori e registi con cui prese poi un accordo, dando finalmente il via per le riprese del nuovo film tratto dal suo libro, il primo della famosa trilogia fantasy "Il Diamante di Cristallo". Il ruolo del protagonista venne affidato allo stesso Tom, che accettò contentissimo la proposta. Dunque, il film sarebbe uscito il dodici maggio dell'anno nuovo, salvo imprevisti.

Si direbbe che la vita dei due stava andando alla grande, ed insieme sembravano piuttosto felici e sereni. Ormai si erano abituati l'uno all'altro, ed era un trauma ogni volta che dormivano separati a causa degli impegni che purtroppo o non, erano abbastanza fitti.


I due, in quel momento, stavano prendendo il sole, godendosi la pace di cui avevano letteralmente bisogno.


Qualche settimana prima, erano stati a trovarli Angelica, Tatiana, Viky e Giulio; ma i quattro non erano da soli. Gli ultimi due erano diventati genitori di un bellissimo bambino di nome Christian, che aveva ormai sette mesi. Anna e Angelica erano impazzite per lui, lo coccolavano ogni volta, e lo stavano già viziando da perfette zie affettuose. Però, anche la bionda e la spagnola non erano da sole, poiché l'adozione era andata a buon fine, ed ora erano madri di una bellissima bambina africana di un anno di nome Marie. Anche con quest'ultima, Anna si era completamente intontita, e giocava con lei facendola ridere a crepapelle, e la coccolava stringendola forte a sé. Anche Viky aveva perso la testa per lei, e molto spesso, mentre Christian dormiva, spupazzava Marie, beandosi della sua risata. Molte volte, inoltre, anche i due bambini stavano insieme, e spesso Marie abbracciava Christian, come se si sentisse in dovere di difenderlo, da perfetta sorella maggiore.


Ogni volta che Anna vedeva i bambini, le si riempiva il cuore di gioia, e spesso desiderava un figlio tutto suo, ma poi eliminava immediatamente quel pensiero dalla testa, e si concentrava su altro, perché non era ancora il momento giusto per mettere al mondo una creatura: Tom aveva molto da fare e lo stesso anche lei.

Ma se fosse capitato?

In quella giornata calda e stranamente afosa, i due non erano da soli in casa; anche Harrison ed Harry erano a godersi il sole e la pace su delle comodissime sdraio.

Fortunatamente, il silenzio regnava sovrano, ma purtroppo, la fortuna durò veramente poco.

"Avete sentito Giorgio?", esordì Harry, mettendosi a sedere, intanto che raggruppava tutti i suoi capelli in una coda di cavallo. 

"Ma non potevamo goderci ancora questi bellissimi attimi di silenzio?", si lamentò Anna, portando un bicchiere d'acqua alla bocca. 

"Io l'ho sentito, e sembra molto innamorato, e se lo merita dopo la delusione avuta con Charles", affermò Tom con un lieve sorriso.

"Innamorato? Di chi?", gli chiese Harrison, corrugando la fronte.

"Del cugino di Anna, Mario!", esclamò il riccio, e sembrava sul serio entusiasta.


Ebbene si, Mario e Giorgio si stavano frequentando da ormai sei mesi, e sembravano abbastanza presi l'uno dall'altro. Viky era stata colei che aveva insistito nel farli conoscere e combinare un appuntamento. Inizialmente, Mario non la prese così bene, essendo un tipo ansioso e insicuro, ma, col passare dei mesi, finì col ringraziarla per la sua insistenza e tenacia nel farli conoscere.

Charles, invece, aveva provato ad entrare in contatto con Giorgio attraverso delle lettere, poiché in carcere non poteva fare poi molto, ma Giorgio non riuscì mai a perdonarlo, e finì pian piano col dimenticarlo e andare avanti. Ormai nella sua vita c'era Mario, ed era felice con lui.



"Ah vedi?! Non hai una cugina che potrebbe essere interessata ad Harry, invece?", scherzò l'amico.

"Nessuno potrebbe interessarsi a lui", aggiunse Anna, facendogli una linguaccia.

Harry spalancò la bocca e si finse offeso.

"Così ferisci i miei sentimenti", asserì fingendo di asciugarsi una lacrima.

"Ops scusa, non volevo."

"Piuttosto, che mangiamo stasera?", domandò, allora, il gemello. 

"Anna preparerà delle buonissime penne con il sugo, ed io non vedo già l'ora di mangiarle", rispose l'attore con l'acquolina in bocca.


C'era da dire che Anna, oltre ai suoi vestiti e alle altre cose, aveva portato dall'Italia molti cibi originari della Campania, e delle cose che in Inghilterra, o non c'erano oppure c'erano ma avevano un sapore diverso, e non era di certo un sapore buono per i suoi gusti.

"Lo stai già viziando così? Tra pochi anni vedremo mio fratello con una bella pancia e con due meravigliosi baffi, con dei piccoli bambini che gironzolano per casa", rise Harry contagiando Harrison.

Anna, che intanto stava bevendo dell'acqua, tossì improvvisamente, facendo preoccupare l'attore che subito cominciò a darle dei colpetti alla schiena per aiutarla.


"Stai bene?!", le chiese preoccupato e spaventato.

"S-si, mi era andata di traverso l'acqua ma sto bene! Scusate, non era mia intenzione spaventare nessuno", asserì, schiarendosi la voce. 

"Amore, penso di aver perso almeno cinque anni di vita", le fece l'attore portandosi una mano sul cuore agitato.

"Scusa amore, non volevo", ribatté, alzandosi di poco dalla sdraio per baciarlo a stampo.



Nel frattempo, gli altri due, avevano assistito alla scena dapprima spaventati e poi sentendosi maledettamente a disagio.



"Okay, è stato un momento abbastanza imbarazzante", aggiunse Harry con voce sottile.
"Confermo", replicò Harrison annuendo, "ma ricordo ancora di quando ci hai raccontato che una volta, durante la notte, ti eri spaventato perché sentivi un rumore, ed in realtà era semplicemente Anna che russava", concluse scoppiando a ridere, ed Harry si unì a lui.

Tom, nel frattempo, sbiancò completamente, soprattutto quando Anna si girò a guardarlo totalmente inviperita e indispettita.

"Cosa?", chiese a voce bassa ma piuttosto nervosa.

"No, cioè, è successo tempo fa, non lo ricordo nemmeno", provò a giustificarsi l'attore, ma fallì miseramente.

"Ma se era un mese fa!", esclamò Harry, beccandosi un'occhiataccia dal fratello maggiore.

"Io. Non. Russo", ribatté Anna, scandendo bene le parole.

"Amore, eri molto stanca, e non mi da fastidio! Mi piaci anche così", asserì con un sorriso tenerissimo che le sciolse il cuore, "e poi russare è normale, lo faccio anch'io a volte."

"Non riesco mai ad essere arrabbiata con te, ti odio", gli disse, incrociando le braccia, stizzita.
"Sei adorabile quando metti il broncio, vieni qua", le fece Tom, afferrandola per un braccio e facendola accomodare sopra di lui, coccolandosela come ormai faceva ogni sera.

I due emisero alcuni versetti contrariati, e preferirono guardare altrove.

"Queste smancerie sono all'ordine del giorno per questi due", brontolò Harry.

"Dai, infondo sono così carini", aggiunse Harrison.

"Si, molto infondo."

Successivamente, i ragazzi preferirono fare un bagno in piscina, mentre Anna, dopo una lunga chiacchierata con i suoi genitori che sentiva ogni giorno, decise di chiudersi in bagno, poiché era giunto il momento di scoprire la verità.

Era da ormai una settimana che aveva continue nausee e improvvise voglie assurde di cibo, come un intero chilo di gelato a stracciatella o patatine fritte con cioccolato. In più, il ciclo era in ritardo di due settimane, e questo la spaventò, e non di poco.

Attese prima di arrivare ad una conclusione così importante, come quella di comprare un test per verificare, effettivamente, se fosse incinta oppure no. Ne parlò anche con le sue due migliori amiche con una certa discrezione, e insieme le consigliarono di fare il test, così da togliersi ogni dubbio.

E allora, dopo aver urinato all'interno di un bicchiere di carta, ci immerse il test, e aspettò, camminando avanti e indietro per il bagno, mentre nella sua testa si annidavano oscuri pensieri, e, nel caso in cui fosse risultata positiva, come avrebbe potuto dirlo al suo ragazzo, e se lui soprattutto l'avesse presa bene. C'era la possibilità che magari non lo volesse, perché non era il momento, e lei lo sapeva, lo sapeva bene. Difatti, pregò così tanto affinché quel test risultasse a tutti gli effetti negativo.


D'improvviso tre colpi secchi alla porta la fecero sobbalzare, e spaventata, si portò una mano al cuore che, tra l'altro, stava battendo all'impazzata.

"Amore, sei lì?", le chiese Tom con tono preoccupato.

"Si si, sono qui", si affrettò a rispondergli.

"Sono ore che sei chiusa lì dentro, qualcosa non va?"

Anna corrugò la fronte e controllò l'orario dal telefono, e si accorse che erano passati ben più di cinque minuti; era quasi un quarto d'ora che se ne stava chiusa con l'ansia e il cuore che andava a tremila.

"Sto bene, ora esco, tranquillo", gli rispose, "ti amo."

"Anche io, tanto, ti aspetto in piscina", le disse infine Tom, prima di sparire fuori in giardino con Harry ed Harrison.

Anna, allora, prese un forte respiro e, dopo qualche minuto, decise finalmente di afferrare il test e scoprire se i suoi dubbi fossero reali o meno.

La mano era tremolante, il respiro affannoso, e gli occhi pizzicavano così tanto da farle male. Alzò il viso e si guardò allo specchio, intanto che una lacrima le solcava lentamente la guancia destra.



"Oh cazzo!", esclamò.


The end.


Angolo autrice: Eh già, siamo giunti ai saluti finali... no, non è per niente facile, devo ammetterlo, ma è così: Ritrovami a Cortina si è conclusa qui.

Probabilmente vi starete facendo mille domande per come è terminato, e ci sta... infatti, devo annunciarvi questa incredibile notizia: il viaggio nell'incredibile storia di Anna, Tom, Viky, Angy e gli altri, continuerà con un ulteriore ed ultimo sequel!! 
Esatto, ci sarà un terzo libro che concluderà questo grande amore nato a Bali, ritrovato a Cortina, e poi? Chissà! 

Non so quando verrà postato, poiché è ancora in fase di scrittura, e non ho una data certa, ma non è vicina purtroppo; spero solo che possa trovarvi tutti qui quando verrà poi pubblicato. Io farò l'impossibile per concluderlo al più presto, cosicché possiate leggerlo e renderlo vostro come avete fatto con questi altri due.

A proposito di quest'ultima cosa, devo assolutamente ringraziarvi per tutto l'amore e il supporto che avete dato a me e a questo libro! Scrivo da una vita, e voi, grazie al vostro affetto, avete reso onore al mio lavoro e ai miei sacrifici. 

GRAZIE DAVVERO DI CUORE, AI LETTORI SILENZIOSI, E A QUELLI CHE HANNO SCLERATO CON ME, E CHE SI SONO DIVERTITI A COMMENTARE OGNI CAPITOLO. 

Siete speciali, davvero.

Abbiamo raggiunto grandiosi risultati insieme, e la mia vittoria è pure vostra guys!

Ci si vede al prossimo racconto, prometto che cercherò di darmi una mossa.

Vi abbraccio, vostra Anna.
Un immenso ed ulteriore grazie a tutti voi.

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