14 • Ritorno a Napoli

415 11 11
                                    

N.d.a.  SORPRESA! Ho aggiornato a mezzanotte del ventuno ottobre, poiché domani in giornata non ho nemmeno il tempo di guardarmi in faccia; dunque, ho preferito fare più tardi oggi per potervi postare il capitolo quanto prima. Spero possiate apprezzarlo.

Buona lettura.

Quelle due settimane a Kingston furono la prova che quando si sta assai bene con una persona il tempo vola; e fu proprio così per Anna e Tom che videro effettivamente volare quelle due settimane.



Furono dei giorni stupendi quelli a Kingston; il braccio di Tom era guarito abbastanza in fretta, era rimasta solo una brutta cicatrice. I due innamorati ritrovarono finalmente il giusto affiatamento e la lucidità, in seguito a quel caos di emozioni e di batticuori infiniti che li aveva travolti per giorni interi. Cucinarono insieme molte pietanze, ed erano aiutati molte volte anche da Nikki, giocarono e praticarono numerose attività con i gemelli, Paddy e Dominic, tra i quali il golf, che era lo sport più ambito in famiglia. Fecero molte passeggiate e lunghe chiacchierate, e quasi ogni notte facevano l'amore in gran silenzio, (o almeno ci provavano), tranne negli ultimi giorni, poiché le mestruazioni bussarono inavvertitamente alla porta di Anna. I genitori di quest'ultima, invece, rimasero a Londra per tre giorni, poi fecero ritorno a Napoli, dove avrebbero atteso la loro adorata bambina.

Inoltre, prima dell'imminente partenza di Tom, Anna si decise a chiamare il suo, ormai ex capo Leonardo e gli spiegò che avrebbe dovuto parlargli di questioni urgenti appena sarebbe ritornata a Napoli, e organizzarono un incontro in mattinata dopo il suo ritorno a casa.

Quando infine giunse all'aeroporto, con il dispiacere e già la malinconia nel cuore, l'intera famiglia Holland le fece compagnia, salutandola calorosamente e promettendole che si sarebbero rivisti molto presto, poiché ormai Tom era tornato a frequentarla e quindi era nuovamente una di famiglia: anche se lo era sempre stata, nonostante tutto. L'attore la baciò a lungo e la strinse fortemente a sé prima che lei potesse mettere piede in aereo, e le fece promettere di chiamarlo appena sarebbe arrivata a casa sana e salva.


Infatti, la prima cosa che Anna fece appena tornata a casa, fu chiamarlo immediatamente per assicurargli che stesse bene e che era nella sua adorata dimora che attendeva solamente il ritorno dell'attore, poiché si, anche ai muri della casa mancava Tom, era giusto così.

Erano precisamente le nove e un quarto di un freddo diciannove gennaio, ed Anna si stava dirigendo a passo svelto verso l'ufficio di Leonardo, con in mano una cartella piena di scartoffie. Nello stesso istante in cui lei stava per bussare alla porta, Cristina uscì dall'interno dell'ufficio con in mano un caffè.

"Anna!", la salutò con un bellissimo sorriso.

"Cris! Ciao, come stai?", le chiese intanto che sistemava i fogli all'interno di quella cartellina infernale, che non riusciva a tenere tutti quei documenti sistemati.

"Sto benissimo, ma tu tesoro sembri rigenerata! Cosa ti è successo?", le domandò, portando una mano a sostenersi il fianco e con uno sguardo piuttosto incuriosito.
"Nulla! Sono tornata con Tom!", esclamò entusiasta, stringendo le labbra.

Nono, non aveva proprio voglia di gridarlo ai quattro venti che fosse tornata con Tom Holland, assolutamente.

"Davvero?! Siete tornati insieme?", urlò esaltata, e lo sembrava molto più di lei.

"Si! Davvero", ribatté trattenendo un risolino di gioia.

D'improvviso Leonardo uscì dal suo ufficio in seguito alle urla e alla notizia che aveva appena appreso.

"Sei tornata con Tom Holland?!", le domandò, schiudendo di poco la bocca.

Okay, forse erano un po' tutti troppo esaltati.

"Già!", gli rispose facendo spallucce. 

"E lo dici così?", le fece Leonardo con gli occhi spalancati.

"E come dovevo farlo? Mettendo manifesti?", scherzò Anna scuotendo la testa.

"Beh, ma da quando? E' successo a Cortina?", chiese ancora curioso il suo ex capo, poggiandosi con la schiena contro il muro.

"Si, a Cortina, e sono stata due settimane a Londra con lui, per questo non sono tornata in tempo! Ma ho lavorato lo stesso da lì, e qui ho tutte le ricevute, i documenti che ti servivano sulle varie aziende e tutte le recensioni su una serie di vini di cui avevi bisogno", Anna gli porse la cartellina con dentro tutti i fogli che aveva ordinatamente riposto, e Leonardo l'afferrò con una certa amarezza. "Mi sono portata anche un po' avanti col lavoro, e probabilmente saprai già cosa sto per dirti", Anna si fermò per guardarlo negli occhi, ma quest'ultimo la invitò semplicemente a proseguire. "Lascio definitivamente il mio posto con tantissimo dispiacere, credimi, qui sono sempre stata benissimo e mi hai sempre trattata da Dio! Sei come un amico per me, e mi rattrista un po' tutto questo, ma tu lo sai che il mio sogno è sempre stato quello di essere una scrittrice, e so che sono riuscita nell'impresa; ormai lo sono per davvero! Ho avuto un imprevisto spiacevole in quest'ultimo anno, e sono tornata qui perché sapevo che mi avresti accolta senza sé e senza ma, però sono tornata felicemente sui miei passi adesso!"

Sorprendentemente, Leonardo aveva gli occhi lucidi e anche Cristina stava trattenendo le lacrime: alla fine conoscevano Anna da anni, e soprattutto Leonardo ammirava la sua caparbietà e la sua serietà sul lavoro, nessuna era così brava come lei. E poi, era ormai diventata anche una compagna di merende, e insomma, Anna sarebbe mancata tantissimo, ma la sua strada era ben diversa e non includeva per nulla un ufficio e una cantina di vini.

Leonardo si avvicinò a lei e le poggiò una mano su di una spalla, stringendola affettuosamente.

"Sapevo che questo momento, prima o poi sarebbe arrivato, e l'ho temuto quanto sperato: temuto perché perderò una delle migliori segretarie che abbia mai avuto qui, e sperato perché ti voglio davvero bene Anna, e meriti tutta la felicità di questo mondo. Abbiamo sbagliato a giudicarti, invece di puntarti il dito contro quando affermavano che avevi usato Tom, dovevamo difenderti, e non lo abbiamo fatto. Sappi che sia io che Cristina ci saremo sempre, se hai bisogno basta che mi chiami! Sono felice che tu e il tuo ragazzo abbiate risolto e siate tornati insieme! Il tuo volto è pura luce, e sono contento per te!"

Anna serrò le labbra e trattenne le lacrime con forza, per non piangere difronte quell'uomo che poteva ormai chiamare davvero un amico. Aveva sbagliato in passato a giudicarla, è vero, ma tutti possono sbagliarsi, siamo umani e di certo sbagliare è nel nostro DNA. In quel momento, dopo aver udito quelle bellissime parole, sentì solo la necessità di abbracciare Leonardo e ringraziarlo per tutto ciò che aveva fatto per lei.

"Se hai bisogno, lo sai, puoi sempre chiamarmi anche tu", gli disse con un sorriso, sciogliendo la stretta.

Si girò verso Cristina, che nel frattempo, era rimasta con il suo caffè in mano e con gli occhi lucidissimi. Loro due non erano grandi amiche, ma si volevano bene, e molte volte lì dentro si erano date una mano a vicenda e avevano riso e scherzato nelle adorate pause che amavano concedersi.

"Sei stata fondamentale nei miei primi giorni, ero timidissima", le ricordò Cristina, "e ti ho sempre ammirata, perché sei una bellissima persona, spontanea, di cuore, sensibile, generosa, fenomenale. Mi hai dato tanto, e se sono qui lo devo anche a te! Tutti sappiamo chi sei qui, e ci hai sempre dato grandi soddisfazioni. Ancora ricordo quando uscì la notizia sulla tua storia d'amore! E chi se lo sarebbe mai aspettato che la mia cara amica comara di lavoro, durante una rilassante vacanza a Bali, facesse innamorare il nostro Spiderman di quartiere, Tom Holland!"

Anna scoppiò in una fragorosa risata e anche Cristina rise con lei.

La vita era davvero un bellissimo e assurdo mistero; anche le cose più improbabili e che crediamo impossibili possono invece davvero accadere.

"Beh, ne abbiamo passate tante qui! Lo ammetto, e mi mancheranno le nostre chiacchierate durante le pause, anche se, da quando ormai sei la compagna di Leonardo, sei diventata troppo seria", dichiarò Anna, sempre col sorriso sulle labbra.

"È vero! Leo mi influenza, non è così amore?", fece, con un Leonardo che invece la scrutava confuso. "Sappi che mi mancherai, e quando vuoi, saremo qui! Ti vogliamo bene."

Cristina corse a stringere Anna, che ricambiò la stretta con tantissima dolcezza.

Non lo avrebbe mai pensato che le sarebbero mancati tutti, persino le pareti di quel posto e il suo piccolo ufficio che molte volte l'aveva vista urlare, disperarsi, ammattire e gioire.

"Che dici se andiamo a mangiare qualcosa? Almeno per salutarci per bene!", le propose Leonardo, con ancora la cartellina che stringeva tra il suo petto e le sue braccia. 

"Non posso", si affrettò a rispondere Anna con tono dispiaciuto, "stasera si festeggiano i sessant'anni di mia madre, e sto organizzando una festa a sorpresa", spiegò amareggiata, poiché le avrebbe fatto davvero piacere pranzare con entrambi.


Ma Rosanna, proprio in quel giorno, compiva esattamente sessant'anni, e le stava organizzando qualcosa che vedeva la partecipazione, oltre che delle sue zie e dei suoi cugini, anche delle sue migliori amiche e degli Holland. Però questi ultimi, purtroppo, forse non avrebbero potuto raggiungere Napoli in tempo, e Tom era già partito per andare sul set del suo nuovo film. Le sarebbe mancato, ma almeno, se i suoi suoceri sarebbero riusciti ad andare, Anna ne sarebbe stata entusiasta ugualmente.

"Non preoccuparti! Possiamo anche organizzare nei prossimi giorni, tranquilla", la rassicurò Leonardo con un leggero sorriso.

"Oh menomale! Perché mi piacerebbe tantissimo pranzare con voi!", esclamò Anna con un sospiro di sollievo, "allora, a presto", disse guardandoli affettuosamente in viso, "e grazie davvero", fece infine, unendo le mani in preghiera, enorme gesto di gratitudine.

Leonardo la salutò imitando una sorta di saluto militare, portando l'indice e il medio alla fronte e concluse con un occhiolino. Cristina, invece, semplicemente alzò le mani e le agitò rapidamente.


Anna, dopo un ultimo sorriso, si voltò dall'altro lato e camminò sino a raggiungere l'esterno: era ufficialmente finita una fase della sua vita, e ne stava iniziando una nuova, in cui sperava che le cose sarebbero state solo in salita per lei, e mai in drastica discesa.

Quando si mise in macchina guardò per un attimo le notifiche al cellulare, e notò alcuni messaggi di Tom, in cui voleva sapere dove fosse e con chi fosse.

L'attore era diventato molto protettivo con lei dopo tutto ciò che era successo con Claudio, e da un lato lo comprendeva benissimo, ma dall'altro aveva paura che col tempo sarebbe diventato troppo apprensivo, e questo non gli faceva bene, né a sé stesso, e nemmeno alla coppia. Ma Anna era positiva, sapeva che col passare del tempo, le acque si sarebbero calmate; adesso era ancora troppo presto.

Si affrettò a rispondergli, e poi decise di videochiamare le sue migliori amiche per capire come si sarebbero organizzate per la festa a sorpresa di quella sera.

"Sorella!", esclamarono entrambe, nello stesso istante.

"Ehi!", le salutò Anna con un bel sorriso nel rivederle, anche se soltanto da uno schermo, "allora? Come andiamo?"

"Bene", le rispose Angelica, "sono ancora qui nel letto, tra poco mi alzo."

"Io anche benissimo, ho una fame da lupi", aggiunse Viky, mentre divorava un panino con würstel e mozzarella.

"Le voglie sono abbastanza costanti?", le domandò Anna, con un risolino.

"Si, abbastanza. Mia madre dice che è tutto normale, e che quando era incinta di me, mangiava anche i piedi del tavolo, immagino sia tutto nella norma", ribatté, dando un altro enorme morso al panino.

Il giorno dopo essere tornata da Cortina, Viky prese un appuntamento con il suo ginecologo, scoprendo che era incinta di ben quattro settimane. Sua madre Germana, dopo aver saputo la notizia, era esplosa di gioia, abbracciando sua figlia e ripetendole che non vedeva l'ora di prendere in braccio il suo nipotino: si sentiva già una nonna pronta a viziarlo. Inizialmente, Viky aveva timore che Germana potesse dirle qualcosa o non accettare la gravidanza, e invece, oltre ad essere felice e farle i complimenti, non aveva detto altro. Dunque, erano tutti già pronti in attesa di una mini Viky o un mini Giulio.

"Beh, son contenta che vada tutto bene! Volevo parlarvi di stasera", dichiarò Anna, passandosi una mano tra i capelli.

"Noi ci saremo", rispose Angelica.

"Si si, lo so, volevo sapere, più o meno, a che ora potevate venire per darmi una mano con i preparativi, tanto mia madre è a pranzo da mia zia oggi, e la distrarrà per un bel po'", spiegò, intanto che giocherellava con le punte dei capelli.

Rosanna era stata invitata a casa di sua sorella Loredana per un pranzo insieme poiché era il suo sessantesimo compleanno; in realtà, era tutto un piano per lasciare la casa libera in vista dei preparativi per la festa a sorpresa. Antonio aveva finto di non sentirsi bene per restare a casa ed aiutare Anna, mentre sua zia Loredana teneva occupata sua madre almeno fino al tardo pomeriggio.

"Ci vediamo alle cinque?", domandò Viky.

"Per le cinque è perfetto", replicò Anna, "per te va bene Angy?", chiese alla bionda che intanto stava facendo uno sbadiglio.

"Si si, come volete", blaterò.


Le sue amiche risero sotto i baffi.

"Ti interessa molto la festa, vedo", esordì Viky.

"Già! Stanotte hai fatto le ore piccole?", le domandò Anna con uno sguardo malizioso.

"Come spesso accade da due settimane, si", rispose con tutta sincerità Angelica, dopo l'ennesimo sbadiglio.

Poiché Tatiana era a Barcellona per lavoro, di sera, le due fidanzate, si intrattenevano attraverso videochiamate abbastanza hot, e se ne stavano lì per un tempo lungo, e il risultato era che Angelica, ogni volta, si svegliava intontita e con un sonno arretrato senza precedenti.


"Dai tra poco finirà, no?", le chiese Viky, intanto che apriva una busta di patatine.

Si sarebbe mangiata tutta la dispensa da lì a poco.



"Si, quando parti tu, parto anch'io idiota!", esclamò la bionda scuotendo la testa.

"Non offendermi che adesso sono sensibile!", ribatté l'amica fintamente imbronciata.

"Quando partite?", domandò Anna curiosa.

"Tra tre giorni!", le rispose Angelica, "e tu? Hai parlato con Leonardo?"



La ragazza annuì con un mezzo sorriso.

"Sono ancora in macchina, da poco sono uscita dall'ufficio, e nulla, c'è stata un po' di tristezza da ambo le parti, ma adesso comincerà ufficialmente la mia carriera da scrittrice a tempo pieno!", dichiarò con esaltazione.

"Finalmente!", esultò Viky, "sono felice per te! E con Tom come va?", le chiese interrogativa mentre si ingozzava con le patatine.

"Tutto benissimo! Abbiamo parlato anche di un possibile film tratto dal mio libro, e ha chiamato vari registi e produttori. Non lo so cosa succederà, ma con Tom al mio fianco sono più forte, felice e spensierata", confessò con occhi sognanti.

Era innamorata e serena, ed erano sensazioni che per un intero anno aveva completamente rimosso.


"Che bello vederti così di nuovo", le disse Angelica con un sorriso, "Tom non ci sarà stasera vero?", le domandò con un'espressione triste in volto.


Anna scosse la testa un po' amareggiata.



"Purtroppo no! Oggi è partito per raggiungere il nuovo set, e mi manca già da morire! Quelle due settimane a Kingston sono volate", affermò imbronciata.

Quando si trattava di Tom, si trasformava in una bambina capricciosa di tre anni a cui mancava il suo pupazzo preferito.

"Immagino tesoro", le fece Viky, "nemmeno i tuoi suoceri verranno?"

"No, non credo! Mi hanno detto che forse non ce la facevano a venire, quindi no, nessun Holland ci sarà stasera", Anna sbuffò afflitta.

Le sarebbe piaciuto poter festeggiare con tutte e due le sue famiglie insieme, ma si sa, dalla vita non si poteva ottenere tutto.

"Dai, allora ci vediamo oggi", esordì Angelica, "vado a sistemare la mia camera", concluse.

"Ad oggi bellissime!", esclamò Viky con un occhiolino.

"Certo, io torno a casa! Ci vediamo oggi sorelle", salutò Anna mandando un bacio ad entrambe le sue amiche del cuore.

Successivamente, ripose in tasca il suo cellulare e accese la radio per avere un po' di musica in sottofondo a farle compagnia. Si diede una piccola sistemata nello specchietto dinanzi a lei, e infine, mise in moto l'auto sfrecciando diretta verso casa.

Quella mattina a Napoli non c'era molto traffico stranamente, e in dieci minuti arrivò tranquillamente a casa, sistemando anche la macchina all'interno della sua abitazione. Attese che il cancello si fosse chiuso, e a passo svelto si diresse verso la porta, infilò la chiave nella serratura che scattò precisa dopo un giro e mezzo.

"Papà! Sono a ca-
"

Anna si bloccò, impietrita e sorpresa, alla vista degli Holland seduti comodamente nel salotto di casa sua con suo padre Antonio. Tutti gli Holland, tranne, ovviamente, Tom.

C'erano Dominic e Nikki seduti sul divano con suo padre, Harry e Sam su delle poltrone e Paddy sul bracciolo della poltrona del riccio.

"Sorpresa!", esclamarono i presenti con dei sorrisi davvero iconici e smaglianti.

Anna non riusciva a parlare, era come paralizzata. Non poteva credere ai suoi occhi; non c'era Tom ma c'erano tutti gli altri, e questo la faceva felice, ma la mancanza del suo ragazzo si sentiva tantissimo.

"Non ci saluti?", le fece ironicamente Dominic, allargando le braccia.

Anna curvò le labbra in un sorriso e si avvicinò in silenzio al padre dell'attore, che si alzò per andarle in contro.


Nikki imitò suo marito, e rizzò in piedi per abbracciarla calorosamente.

Non si vedevano da solo un giorno, eppure, sembrava già tantissimo; ma succedeva sempre così quando tenevi particolarmente a qualcuno.

"Non vi aspettavo qui", asserì Anna, ancora intontita.


In seguito, anche i gemelli e il piccolo Paddy la salutarono con una forte stretta.


"Volevamo farti una sorpresa", le rispose Nikki, "mi dispiace solo che Tom non sia potuto essere qui con noi", concluse corrucciando un po' le labbra.

"Sono davvero felice di vedervi", ammise Anna, "e so che Tom doveva partire; mi manca, ma il dovere chiama."

"Anche a lui avrebbe fatto piacere essere qui", dichiarò Harry, "lo sai quanto ci tiene a te e alla tua famiglia."

Anna annuì, perché era vero, Tom era molto affezionato alla sua famiglia, specialmente a Rosanna: i due avevano un rapporto unico e raro. Scherzavano e ridevano sempre insieme, erano pazzi l'uno dell'altro, e ad Anna questo poteva solo farle piacere.

"Lo so, certo! Mi manca ma ce ne faremo una ragione", affermò, "piuttosto, come mai tu sei qui e non con lui, dato che sei sempre con tuo fratello sui set!", gli fece interrogativa, incrociando le braccia al petto.

Effettivamente, Harry partiva sempre con Tom durante lo sviluppo di un film, poiché era un sostegno morale e lo supportava, gli faceva compagnia, e il più delle volte appariva come comparsa all'interno della pellicola. Insomma, era strano trovarselo lì.

"Certo! Voglio dire", farfugliò il riccio toccandosi i capelli in evidente difficoltà, "insomma, volevo farlo, ma Tom mi ha chiesto di venire qui e raggiungerlo tra qualche giorno, perché non gli andava che mancassi anche io oltre lui! È un sacco dispiaciuto", spiegò, serrando le labbra e abbassando lo sguardo sui suoi piedi.


Tom era sempre così dolce e premuroso; era davvero triste di non essere lì con lei e con la sua famiglia, e questi piccoli gesti erano la dimostrazione che anche se non c'era fisicamente, era lì con l'anima.


"Capisco, e dopo lo chiamerò per dirgli che lo amo da morire e che non deve preoccuparsi per non essere qui! Sta lavorando e lo comprendo", asserì Anna con un piccolo sorriso.

"Beh, perché non vai a posare la tua roba in camera?", le intimò Paddy, indicandole la borsa che aveva poggiata sul braccio.

Anna guardò prima la sua borsa e poi il più piccolo degli Holland.

"È una borsa, posso poggiarla anche un attimo-"



Sam non le diede modo di replicare.



"Nono, vai in camera tua e posala lì, che poi qui serve spazio, dobbiamo cominciare a sistemare", le spiegò.

Anna si girò intorno confusa e disorientata, ma Nikki, Dominic e suo padre se ne stavano a braccia conserte, nel mentre la guardavano con uno strano sorrisetto sulle labbra.

La ragazza, allora, fece spallucce e si diresse verso camera sua con un sonoro sbuffo. In seguito, aprì rapidamente la porta e sobbalzò quando si accorse di una figura che giaceva sul suo letto.

"Che cazzo?!", esclamò con gli occhi completamente sgranati.

Tom Holland se ne stava steso comodamente sul suo letto, con le gambe incrociate e con le braccia dietro la testa.

"Sto avendo un'allucinazione?", fece ironicamente, (e forse neanche tanto), la ragazza che, in tutta fretta, si avvicinò al suo letto per tastare con fare metodico che l'attore fosse realmente lì.

Tom indossava dei pantaloni di tela neri e una maglia attillata a mezze maniche anch'essa nera; era sempre una meraviglia vederlo in total black.

"No, nessuna allucinazione", le rispose l'attore afferrandole una mano, "non farti venire nessun attacco di panico che mi terrorizzi, come la prima volta in quella fottuta sauna", rise, ricordando il loro primo incontro, che effettivamente non fu uno degli incontri più romantici.

Anna rise insieme a lui e si catapultò sul letto, tra le sue braccia, stringendolo fortemente a sé, con una gioia immensa e con il cuore che ogniqualvolta faceva mille capriole al minuto.

"Ma non dovevi partire?", gli domandò, un po' confusa ma enormemente entusiasta di averlo con sé.

"Il mio volo è stato rimandato di due giorni, il set non è ancora completo! Sarà stato un segno del destino", le rispose con un sorriso che le fece sentire milioni di farfalle nello stomaco.

Anna ricambiò il sorriso, e infine si chinò sulla sua bocca e lo attirò in un bacio. Tom accolse le sue labbra senza alcuna esitazione, ma con solo voglia di avere più contatto e di sentirla nella sua bocca, di sentirla sua più che mai.

La ragazza approfondì il bacio, e fu un tuffo al cuore e un fuoco nelle parti basse, quando le due lingue entrarono in collisione con una tale veemenza, tanto da aggrapparsi l'uno alle spalle dell'altro per mantenere un minimo di contatto con la realtà. Fu così che Anna, istintivamente, prese a muovere il bacino su e giù, stuzzicando involontariamente l'attore in maniera piuttosto evidente.


Tom, però, l'afferrò per le spalle e la tirò su con un dispiacere incommensurabile.

"Nono, fermati! C'è tuo padre di là, quello mi ammazza!", esclamò l'attore preoccupato.

Antonio gli incuteva ancora un certo terrore, non poteva assolutamente deluderlo e perdere la sua fiducia.


"Faremo piano allora", ribatté Anna calandosi nuovamente per baciarlo, ma Tom, ancora una volta, la bloccò.

"No Anna, davvero, non ora, non è il momento!", ribadì l'attore con un piccolo broncio.

"Non mi vuoi?", gli chiese lei, con un tono che gli spezzò il cuore.

Anna aveva sempre avuto questa fobia del non essere desiderata o accettata. Tom ci rimaneva male ogni volta che, in un certo senso, la rifiutava, ma quando lo faceva, c'era sempre una ragione valida. Anche perché, era l'attore stesso che se avesse avuto la possibilità, si sarebbe fiondato tra le sue cosce senza dire nulla.

"Lo sai che non si tratta di questo amore", le disse Tom carezzandole delicatamente il capo, "è solo perché tuo padre è di là e abbiamo un po' di cose da fare, tutto qui, ma non pensare minimamente che non mi faccia piacere il tuo essere così istintiva e sentire il forte desiderio che hai per me. Impazzisco ogni volta, e lo sai! Io ti desidero sempre", spiegò, stampandole un bacio sulle labbra. 

"Scusami", gli fece Anna, mettendosi a sedere sul bordo del letto, "non so cosa mi sia preso! Ma appena ti vedo io non ci capisco più nulla! Non so dove sia finito il mio autocontrollo."


Anna sbuffò rumorosamente e incrociò le braccia al petto, osservando il pavimento, senza avere il coraggio di alzare il viso.


"Ehi, non dire così", Tom in un attimo le fu accanto, e le circondò la vita con le sue braccia.

"Mi dispiace."

"No. A me non dispiace affatto, perché ti amo e perché ti voglio più di ogni altra cosa al mondo! Non mi interessa del tuo autocontrollo tesoro, per me devi essere istintiva! Ma non preoccuparti per ciò che è accaduto ora, noi avremo il nostro momento", esplicò, prendendole il mento con due dita e attirandola a sé in un ulteriore bacio.

"Sono felice che tu sia qui", gli sussurrò Anna all'orecchio.

"Anche io, e in più ho una bellissima novità!", esclamò l'attore con un sorriso a trentadue denti.

Anna corrugò la fronte e l'osservò curiosa in attesa di una risposta; aveva un'ansia tremenda.

"Ho parlato con due produttori e un regista, sono entusiasti di poter realizzare il film tratto dal tuo libro!", dichiarò l'attore, alzando di un tono in più la voce sulle ultime parole.

La ragazza, dapprima intontita, si scaraventò su di lui, abbracciandolo e dando via libera ad un piccolo urletto di esaltazione.

"Non ci credo", replicò Anna con gli occhi lucidi.

"Credici, è tutto vero, non mi sono inventato niente! Ho i messaggi che lo dimostrano", le disse indicando il cellulare che aveva in tasca.

"Ti amo da impazzire, è sempre tutto grazie a te."

"No, è merito tuo e del tuo talento! Non è stato difficile convincerli, anzi, non mi hanno fatto nemmeno parlare che volevano subito saperne di più! Organizzeremo presto un incontro, e magari puoi farti accompagnare da mia madre o non so, da Sam o Harrison."

Come al solito, Tom tendeva ad essere molto più protettivo nei suoi confronti, e questo ad Anna non dava affatto fastidio; aveva solo timore che l'attore non si fidasse più a mandarla in giro da sola, ma questa volta, un sostegno in più, non sarebbe stato inutile, anzi, lo preferiva.

"Perfetto, organizza presto tutto e poi forse, finalmente, avrò la mia vittoria che ti dedicherò totalmente", affermò Anna, mordicchiandosi le labbra e avvicinandosi al suo viso per sfregare il naso contro il suo. 

"Ti prenderei all'istante in questo momento, eppure devo trattenermi", le mormorò piano, sulle labbra calde.

"È un vero peccato!", esclamò roteando gli occhi al cielo, "ma calmiamo i bollenti spiriti e andiamo di là che ci stanno aspettando."


Anna si mise in piedi sistemandosi i vestiti, e poco dopo, Tom la imitò, controllando che non ci fosse nulla fuori posto, soprattutto nei paesi più bassi.

"Andiamo Mon Cheri", le fece, prendendola per una mano e trascinandosela dietro con forza.

"So camminare amore", borbottò infastidita la ragazza dietro, che si sentì improvvisamente travolta da quell'uragano di nome Tom Holland. 

"Oh eccovi qui piccioncini! Piaciuta la sorpresa?", chiese Nikki in modo retorico, con uno sguardo dolcissimo e con una gioia spassionata negli occhi.

Qualche ora dopo


Dopo aver mangiato una leggera e velocissima piadina, nel pomeriggio gli Holland, insieme ad Anna e Antonio, sistemarono il salotto con palloncini, cartelloni, e addirittura striscioni. Nel pomeriggio li raggiunsero Angelica e Viky per dare una mano in più che faceva sempre comodo, e, inaspettatamente, si ritrovarono faccia a faccia con Tom e tutta la sua famiglia. In un primo momento rimasero ovviamente sorprese, ma un secondo dopo presero già confidenza, iniziando a imbandire la tavola principale del salotto con tante buonissime sfizioserie che sia Angelica che Sam prepararono con tantissimo amore. C'erano rustici vari, pizzette, normali e fritte, patatine di tutti i gusti, addirittura bruschette e montanarine con un profumo delizioso.


Verso le sette di sera tutti i presenti si cambiarono d'abito, poiché alle otto sarebbe arrivata Rosanna e alle sette e mezza gli ospiti.

Anna decise di indossare un jeans a vita alta molto attillato con due paia di décolleté nere, e sopra un top corto a lunghe maniche bianco, anch'esso abbastanza attillato. I capelli li legò in una coda alta e optò per i cerchi color argento come orecchini. Si truccò molto poco; esagerò solo col mascara.


Anche Tom, ovviamente, si cambiò per l'occasione, optando per una maglia bianca molto semplice, un jeans nero e una giacca di jeans anch'essa nera. Ai piedi indossò le comode Nike Jordan 1 bianche e nere. Meraviglioso nella sua semplicità, come sempre.


Anna lo scrutò mangiandoselo con gli occhi praticamente, e l'attore se ne accorse, tanto da mordicchiarsi le labbra intanto che nascondeva un sorriso abbastanza malizioso.

"Sei bellissima, lo sai?", le fece, guardandola negli occhi.


Le farfalle nel suo stomaco stavano tornando in maniera aggressiva a darle fastidio.

"Io? Ti sei visto tu?", replicò con voce calda.

L'attore scosse la testa, silenziandola all'istante.

"In realtà ho visto meglio te."

Tom si avvicinò pericolosamente ad Anna, facendole scontrare la schiena contro il muro freddo. Le prese una gamba e se la trascinò intorno alla sua vita. Le loro bocche erano ad un centimetro di distanza, e i loro respiri si fondevano l'uno con l'altro.



"Smettila o potresti rovinarmi il trucco, i vestiti e i capelli proprio adesso che devono venire i miei parenti", rise, nonostante i brividi dietro la schiena e le improvvise vampate di calore.
"Saresti stupenda lo stesso."

"Sei un bellissimo bugiardo."

Anna, a malincuore, lo allontanò sorridendogli.

"Ci siamo cambiati nella stessa stanza, e mio padre non sa nulla, immagina semmai lo venisse a sapere. Se poi ci becca anche così è la fine. Menomale che è indaffarato", affermò con un risolino.


Si avvicinò alla porta e l'aprì, fece per andarsene, ma Tom la bloccò per un polso, facendola girare come una trottola per poi ritrovarsela con gli occhi nei suoi.

"Stamattina non volevi che mi fermassi", le sussurrò in italiano con un tono così suadente, che il suo stomaco in quel momento le sembrava un enorme tsunami.

Quando parlava in italiano aveva quell'accento così adorabile e così sexy, che Anna non riusciva mai a reggere e tenere il punto su una propria decisione.

"Fermarti a fare cosa?!", esordì Antonio accanto alla porta, con le braccia conserte e con uno sguardo glaciale.

I due sobbalzarono all'istante, e si divisero rapidamente, come se entrambi avessero appena preso una scossa elettrica.



Anna si voltò per guardare suo padre, e un sorriso di circostanza le si formò sulle labbra, quasi come a volergli dire di essere totalmente innocente.

"Nulla!", esclamò prontamente con le braccia a mezz'aria.


Tom se ne stava dietro, in silenzio; non aveva neanche il coraggio di guardare Antonio negli occhi in quell'istante.


"Assolutamente nulla", ribadì Anna, schiarendosi la gola.


Antonio alzò gli occhi al cielo, seccato.


"Venite in salotto, forza! Stanno già arrivando gli ospiti", gli ordinò, e non si mosse da lì fino a che non li vede uscire da quella stanza in fila indiana.

Menomale che non avevano fatto nulla quella mattina, Tom era stato proprio intelligente nel non proseguire; dopo quello sguardo glaciale, Anna non aveva neanche più intenzione di isolarsi con lui. Suo padre metteva paura sul serio.

"Credo di essermela fatta sotto", farfugliò l'attore all'orecchio di Anna.

"Non sei l'unico, non potevi scegliere momento peggiore per parlare in italiano", gli rispose con un piccolo sospiro di sollievo.

Gli ospiti cominciarono ad arrivare, e fortunatamente, furono tutti precisi. C'erano i due fratelli di Antonio, zio Vincenzo e zio Francesco, con le loro mogli, zia Marzia e zia Rita. Mentre i due figli di zio Vincenzo e zia Marzia, Angelo e Simone, erano entrambi ad Amsterdam, i tre figli di zio Francesco e zia Rita, Paolo, Maria e Livia, erano, invece, lì presenti. C'era anche la sorella di Antonio, zia Anna, (da cui la stessa Anna prese il nome), con il figlio Mario e suo marito Giuseppe. Inoltre sarebbe stata presente anche la zia Loredana, con le sue due figlie Ginevra e Sabrina e suo marito, zio Renato. Anche la madre di Viky, Germana, in quanto la migliore amica della festeggiata, era stata invitata con il suo compagno Maurizio.

Alle otto in punto, Rosanna rientrò in casa in compagnia di sua sorella, ma le luci erano spente, o altrimenti avrebbe scoperto tutto subito. Così, dopo aver poggiato le sue due borse sul piccolo muretto che si trovava alla sua destra, accese le luci del salotto e sobbalzò rumorosamente alla vista di tutte quelle persone che urlarono a gran voce: "Sorpresa!"

"Oddio! Ma voi siete matti!", esclamò, dapprima spaventata, e in seguito scoppiando a piangere, commossa dalla situazione.

Non se lo aspettava e non se lo sarebbe mai aspettata, ecco perché la sorpresa aveva un effetto meraviglioso su di lei. Rosanna non si faceva mai aspettative, anzi, il più delle volte faceva sempre tanto e tutto per gli altri e mai per sé stessa.


"Auguri amore", le disse Antonio affiancandosi a lei per schioccarle un bacio sulle labbra.

"Grazie tesoro!"

Successivamente, tutti gli altri della famiglia le si avvicinarono per gli auguri e, infine, gli Holland con sua figlia.

"Auguri Rosanna", le fece Nikki dandole un abbraccio caloroso, così come anche Dominic, i gemelli e il tenero Paddy.

"Grazie mille, io non mi aspettavo minimamente di trovarvi qui, sono molto felice!", Rosanna provava solo a non piangere in quel frangente; cosa molto difficile.

"Ma figurati, siamo felici anche noi", le rispose Dominic con un sorriso.

Tom aprì le braccia e la travolse all'interno di esse, stringendola davvero forte e con tutto l'affetto che provava realmente per lei.

"Auguri a te, che sei una mamma speciale ed una suocera altrettanto meravigliosa! Mi sei mancata davvero tanto in questi mesi, ma finalmente eccoti qui! Sono davvero contento di poter far parte di questa famiglia!", affermò l'attore in un italiano perfetto, con tanto di sorriso luminoso.

Rosanna, tanto per non cambiare, era con le lacrime agli occhi, felice di poter riabbracciare quello che ormai per lei era un altro figlio. Ormai Tom faceva parte della famiglia e non se n'era mai andato, anche quando lui e Anna si erano lasciati a causa di quel maledetto farabutto che si trovava all'inferno.

"Mia figlia non poteva scegliere un ragazzo migliore di te! Non potevo desiderare di meglio per lei. Tom sei una benedizione per questa famiglia, e soprattutto per Anna che da quando ci sei tu è sempre felice e serena, ma soprattutto innamorata. E sono entusiasta di averti qui con noi, sei un figlio per me e ti voglio un bene incredibile."

Dopo il discorso davvero commovente di Rosanna, anche Tom si ritrovò con gli occhi lucidi, commosso e grato per tutto l'amore che aveva ricevuto e stava ricevendo.

"Ti voglio bene anch'io", le rispose l'attore baciandole una guancia.


Anna si sentiva un po' il terzo incomodo in quel frangente, ma pienamente contenta per tutto quell'affetto che nutrivano l'uno nei confronti dell'altro. Era bellissimo il loro rapporto, e non aveva mai avuto dubbi al riguardo. Conosceva sua madre e conosceva il suo ragazzo, sapeva che sarebbero andati subito d'accordo, ma non avrebbe mai immaginato un rapporto così forte e così stabile come quello. Ma infondo, anche lei lo aveva con Nikki, e le piaceva pensare che lei e Tom si erano trovati e che si incastravano insieme, alla perfezione.

"Mamma", la chiamò Anna, attirandola in un abbraccio, "auguri!", esclamò.

Rosanna la strinse forte e la riempì di baci.


"Amore mio, sono così felice, sto esplodendo di gioia!", urlò esaltata.

"Lo vedo, e ne sono contenta, sul serio. Goditi la festa che te la meriti", le disse con voce tremante.

Stava per piangere anche lei, ma si trattenne, o altrimenti non sarebbe più stata una festa, ma una tragedia.

"Okay, inizia la vera festa adesso", esordì Paolo, il cugino di Anna che si occupava esclusivamente della musica.

Era un DJ di notte e un giornalaio di giorno. Simpatico, fine ed elegante, sempre. Era alto e aveva muscoli ovunque, occhi azzurri e capelli lunghi e castani. Le ragazze gli morivano letteralmente dietro.

Anna però, era cresciuta di più con i suoi cugini, Livia e Mario, con cui condivideva molte passioni ed esperienze. Livia era bassa, con i capelli neri e gli occhi castani. Fisicamente era molto magra ed era scura di pelle. Mario, invece, era abbastanza alto, con i capelli molto corti, castani. Aveva un fisico normale, né troppo grasso e né troppo magro.


C'era da dire che Livia era matta di Chris Evans tanto quanto Viky, e che quando seppe dell'entrata di Tom Holland in famiglia, la prima cosa che fece fu svenire, sul serio.

In realtà nessuno della famiglia poteva credere che Anna si fosse fidanzata con un attore di fama internazionale, ma era semplicemente la verità. E quando, in passato, ci fu il momento delle presentazioni, tutti furono emozionati e tremolanti, soprattutto quando dovettero stringergli la mano. Tutto fu realmente iconico.

Come in ogni festa che si rispetti, si formavano sempre diversi gruppi in cui poi si interagiva di più; Anna era insieme a Tom, Livia, Mario, Viky, Angelica, Harry, Sam e Paddy.

Livia non parlava inglese, ma tramite sua cugina faceva a Tom e ai suoi fratelli, che appunto non comprendevano l'italiano, mille domande al secondo sulla carriera, sui film e su altri attori appartenenti alla Marvel, mentre Mario l'osservava in silenzio, essendo quello più timido. L'attore non era per nulla seccato di rispondere alle domande, anzi, era visibilmente eccitato di poter rendere felice Livia. La vide solo una volta in passato, e non ebbero tanto modo di parlare, dunque poteva solo fargli piacere.

Angelica e Sam, gentilmente, offrirono loro dei piatti con dentro del buon cibo e, grazie a Dio, Livia potette distrarsi e smetterla con quella raffica di domande. Anna potette così, riposarsi e mangiare in santa pace.

Tom la scrutò con un sorriso divertito; Anna se ne accorse e alzò un sopracciglio, interrogativa.

"Che c'è?", gli domandò, mentre mangiava una montanara veramente deliziosa.

"Sei stufa di tutte queste domande?", le chiese, portando alla bocca una patatina.

"Direi! Come fai tu a non essere stanco!", sbottò, scuotendo la testa, sbigottita.

"Sono abituato! E poi lei è la tua famiglia, sono felice di poterle rispondere", affermò Tom, chinandosi per darle un bacio.


E non fu tanto difficile, siccome erano praticamente seduti uno addosso all'altro su quel divano, poiché era a tre posti, e loro ci stavano in cinque, con in più Paddy sul bracciolo accanto a Tom. Sam, Angelica e Viky erano davanti a loro, seduti su delle sedie.


"Puoi farmi salutare da Chris Evans quando sarà possibile?", gli ribadì improvvisamente Livia, per l'ennesima volta.


Tom le sorrise e annuì pazientemente.

"Assolutamente! Mi farò mandare un video e tramite Anna te lo farò arrivare, promesso", asserì, intanto che prendeva una pizzetta fritta dal piatto della sua ragazza.

Anna gli mollò un ceffone su di una gamba e lo scrutò con la bocca lievemente spalancata.


"Vai a prendere una tua pizzetta e lascia in pace il mio cibo!", sbraitò, togliendogli il piatto dalla sua direzione, così da non potergli più far afferrare altro cibo. 

"Sei cattiva", replicò Tom, con un tono fintamente dispiaciuto. 

"Quando si tratta di cibo si, lo sono", affermò, addentando una bruschetta.

"Ma io sono tuo e tu sei mia, e ciò che è tuo è anche mio."

Anna mise su un'espressione palesemente disgustata e indignata.

"Questo ragionamento non fa una piega", asserì.


Tom fece spallucce e si alzò per poter prendere altre pizzette e patatine.

"Allora Mario!", esclamò Viky, "hai trovato un bel ragazzo o sei ancora single?", gli domandò.


Mario si trasformò in un pomodoro, e avrebbe voluto sparire all'istante. Lui era molto timido e riservato, non parlava quasi mai nel bel mezzo di una festa, e se ne stava sempre per fatti suoi. Però, tutti in famiglia sapevano che Mario era gay, e quest'ultimo non lo aveva mai nascosto, o meglio, era consapevole che gli altri sapessero di questa storia, e non l'aveva mai negato, perché, appunto, era vero.

"No, sono single", rispose a fatica.

"Dovrei presentarti Giorgio! Secondo me andreste d'accordo! È un bono da paura!", replicò Viky con un sorriso malizioso, ma Angelica le diede un colpetto su di un braccio per richiamarla. 

"Non tormentarlo!"

"Non lo sto tormentando, gli sto dicendo che può conoscere Giorgio, non lo credi anche tu?"

"Io non credo nulla, lascialo in pace o altrimenti lo farai scappare", le suggerì la bionda, ed effettivamente aveva ragione, di questo passo, Mario si sarebbe chiuso in bagno fino alla fine della festa.

Verso le nove e mezza tutti i presenti, compreso Mario che fu trascinato da Viky e Livia, si alzarono, cominciando a ballare sotto le note di canzoni spagnole e inglesi ben movimentate, tutte scelte da Paolo, che sapeva fare il suo lavoro; non c'erano dubbi. Tom ballava e interagiva con tutti, intanto che teneva una birra nella mano destra. Sembrava un pazzo scatenato, e Anna stava morendo dal ridere; addirittura Harry salì su di una sedia e si mise a ballare come un matto.

Fecero casino per almeno un'oretta, poi intorno alle undici, aprirono finalmente la torta: una millefoglie al gusto nocciola e panna di due chili. Cantarono la solita canzoncina tutti insieme; prima in italiano e poi in inglese, scattarono le solite foto accanto alla torta, e infine, la tagliarono in diverse fette e venne servita agli ospiti.


"Questa torta è di una bontà assurda!", affermò Nikki, gustandosela pian piano.


Tom, Harry e Viky, invece, la divorarono, chiedendo addirittura il bis.

Successivamente, a mezzanotte, quando il compleanno di Rosanna giunse al termine, gli invitati, man mano, iniziarono a diminuire, fino a che la casa non fu completamente svuotata, dopo una serie di saluti e abbracci.

Gli Holland, ovviamente, avrebbero dovuto dormire lì, poiché l'aereo lo avevano il pomeriggio dopo; e fu così, allora, che l'intera famiglia si raggruppò in salotto per decidere i posti letto degli ospiti.

C'era una stanza adiacente alla camera dei coniugi De Blasi, con un letto matrimoniale e accanto una brandina, e fu presto deciso che a dormirci sarebbero stati Nikki, Dominic e Paddy. In salotto, invece, il divano poteva trasformarsi in un letto, e ci avrebbero dormito Harry e Sam. Infine, Anna propose a Tom di dormire con lei, poiché, avendo il letto ad una piazza e mezza, potevano starci anche in due. Ma, come al solito, suo padre si oppose immediatamente.

"Non esiste! C'è una brandina in più nello stanzino, prendi quella, e lui dormirà lì", sbottò, con le braccia conserte, mentre si poteva chiaramente vedere il fumo uscirgli dalle orecchie. 

"Ma dai! Ho un letto grande e dobbiamo prendere una brandina? Non è normale!", replicò Anna, sospirando nervosamente.

"Tranquilla, dormirò sulla brandina, non c'è problema", aggiunse Tom con un piccolo sorriso.

Gli Holland non osavano parlare, infondo non erano i proprietari della casa, ed era la volontà del padre di Anna, dunque, era giusto così.

Anna, invece, lo trovò fastidioso, poiché a Kingston avevano dormito insieme e suo padre questo lo sapeva, ma non fece storie.

"Bravo ragazzo!", esclamò Antonio dando una pacca sulla spalla dell'attore, che strinse le labbra, quasi intimorito.

Anna, allora, giustamente seccata, rapidamente diede la buonanotte a tutti, con la promessa che il mattino dopo avrebbe pulito per bene l'intero salotto, e andò con Tom verso lo stanzino per prendere quella stupida brandina e portarla in camera sua, ai piedi del suo letto.

Nel frattempo che l'attore si spogliava per infilarsi una tuta, Anna gli sistemò il piccolo letto mobile con delle lenzuola pulite. Poi, finalmente, toccò a lei spogliarsi e infilarsi la sua camicia da notte blu scura di un bellissimo e delicato raso. Si struccò e si lavò i denti, per poi infilarsi nel suo letto, stanca morta.

"Pst, dormi?", le sussurrò improvvisamente l'attore.

Anna roteò gli occhi, basita.

"Come posso dormire se mi sono appena messa a letto?", fece un risolino.

"D'accordo."

D'improvviso, Anna se lo ritrovò accanto a sé, con un sorriso che splendeva anche nel buio.

"Dormirai qui?", gli chiese, quasi speranzosa.

"Beh, almeno tuo padre non ci fa stare con la porta aperta, è già un qualcosa, no?", rise e contagiò anche lei. 

"Si, direi di sì."

Tom si stese comodamente di fianco ad Anna, e le avvolse la vita con le sue possenti braccia, facendo aderire la schiena di lei contro il suo petto caldo e confortante.

"Quanto sono innamorato, tu non hai idea", asserì a voce bassa, dandole piccoli e teneri bacini sulla schiena.


Anna si rilassò e si sciolse completamente sotto quelle attenzioni e quella premura.

"Ti amo anch'io", gli rispose.

"Stavo pensando ad una cosa, e forse mi prenderai per matto, ma faccio sul serio."

Anna si immobilizzò all'istante, e un'ansia tremenda invase il suo povero stomaco.


"Cosa?", gli domandò, voltandosi per poterlo guardare finalmente negli occhi.

"Mi prometti di pensarci su?", le fece l'attore, mordicchiandosi le labbra.

"Dimmi a cosa!", replicò, mentre lo sguardo di Anna vagava dai suoi occhi alla sua bocca.


Tom si bagnò le labbra con la lingua, e poi si fermò a guardarla, afferrandole il viso con le mani.


"Perché non ti trasferisci con me a Kingston?"





Angolo autrice: Eccomi qui, non sono morta, o meglio, sono ancora in piedi, ma il lavoro è davvero estenuante! Voi, invece, come state? 

Il capitolo quattordici è stato uno dei miei preferiti in assoluto, devo ammetterlo. A voi è piaciuto? Cosa ne pensate di queste due famiglie ormai completamente unite? E della proposta di Tom?? Possiamo dire che solo una certezza avremo sempre nella vita: Antonio geloso sino al midollo della nostra Anna!

Ragazzi, il prossimo capitolo, (che tra l'altro sarà l'ultimo), verrà pubblicato il quattro novembre. In seguito avremo poi l'epilogo. Assurdo ma vero, sta giungendo al termine anche quest'altra avventura :(((( 

Intanto, vi lascio, come sempre, alcune anticipazioni:

"La mia sorellina si sta per sposare", piagnucolò Anna con voce sottile.

"Non ci credo nemmeno io", replicò Viky commossa.

"Sono felice perché questa sorellanza che ci lega durerà in eterno", affermò Angelica con un sorriso.

..........................................................

"Tesoro", la chiamò sua madre, "Tom dice che vuoi parlarci."

"Uhm, si", farfugliò.

"È successo qualcosa?", le domandò suo padre.

"Nono, cioè niente di grave, ma devo comunicarvi una cosa, perciò statemi a sentire", affermò, per poi guardare l'attore al suo fianco che le sorrideva per darle coraggio.


...........................................................

Ma in realtà, ad Anna non importava tantissimo; stava provando a mantenere una certa lucidità, affinché potessero evitare di compiere qualcosa di estremo al matrimonio della sua migliore amica, ma non avrebbe retto a lungo, poiché si stava già sciogliendo e rammollendo come una pera cotta sotto le carezze e le premure del suo ragazzo, nonostante fossero in uno scomodo bagno, bellissimo per carità, ma pur sempre scomodo.


"E allora perché mi hai messo una gamba intorno alla vita se non sei d'accordo?", la provocò con un ghigno malizioso sul volto.


.........................................................

Perfetto, spero siate curiosi almeno un po'. A presto guys, love you all!!

Ritrovami a CortinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora