12 • Ricominciamo da qui

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Tom giaceva a terra con una ferita sulla parte superiore del braccio destro. Anna, ancora intontita e col terrore negli occhi, gli corse incontro per poi inginocchiarsi al suo fianco. Poggiò le mani sulla ferita, e il sangue dell'attore le sporcò i palmi, spaventandola, ma ella non demorse. Rimosse con uno scatto la maglia che aveva indosso restando in reggiseno, (e in quel momento poco le importava), intanto che l'attorcigliava attorno al braccio di Tom affinché non perdesse altro sangue.



Claudio era lì, fermo, che se la rideva ammirando la scena come se fosse al cinema a guardare uno dei suoi film preferiti, gli mancavano sul serio solo i popcorn.

"Credetemi, mi state rallegrando la giornata", dichiarò mentre giocherellava con la pistola, "vi avevo troppo sottovalutato."

"Tu sei pazzo!", esclamò Tom, digrignando i denti.

"Beh, si grazie, per me è un complimento."
"Mi hai colpito al braccio, che mira", lo provocò l'attore, intanto che Anna gli intimava di starsene zitto.

"Se avessi voluto colpirti mortalmente lo avrei fatto, ma devi sapere che adoro i film drammatici", gli disse Claudio fingendo un piccolo piagnisteo.
"Che cazzo vuol dire?", ribatté Tom provando almeno a mettersi seduto, ed Anna gli diede rapidamente una mano. 

"Che godrò nel vederti piangere assistendo alla sua morte", spiegò, puntando la pistola in direzione della ragazza.

Il respiro di Anna divenne irregolare, cominciò a sudare freddo mentre temeva per la propria vita.

In un attimo ripensò a tutti i momenti belli, ma anche a quelli brutti, e Anna avrebbe davvero voluto essere felice e viversi i nuovi momenti con Tom, la loro famiglia e i loro amici, ma forse la vita non voleva questo per lei, forse c'erano altri piani, e questi non includevano l'essere la fidanzata di Tom, o la scrittrice che era riuscita a realizzare il suo sogno. In quel momento temette per la sua vita, si, e l'attore la strinse a sé, ormai privo di speranza. Pensò che sarebbe finita lì, per entrambi.


"Allora sparaci nello stesso istante", propose Tom con uno sguardo assente, "perché preferisco morire insieme a lei piuttosto che vederla al mio fianco senza vita."

Anna iniziò a piangere, disperata, con i sogni ancora in volo, con un amore ancora non vissuto appieno, con una famiglia all'oscuro da tutto quel casino, e con degli amici che le volevano bene e con cui avrebbe potuto vivere altre mille esperienze.

"Ti ho delusa, mi dispiace", le sussurrò l'attore.

"Nono, amore mio, non è vero", gli rispose, prendendogli le guance tra le mani, "sono felice di essere qui con te adesso. Ma non te lo meritavi, non volevo che ti capitasse questo; ecco perché non volevo dirtelo", ammise.

"Lo so, ma credimi, non sentirti in colpa, io sono qui accanto a te e ti amo", Tom si chinò su di lei, dandole un piccolo bacio a stampo.

Claudio li interruppe con una tosse palesemente finta.

"Se avete finito, procederei con ordine: ammazzo prima lei, poi tu piangerai disperato come un neonato che non mangia da diverse ore, ed io potrò andare via, tutto risolto. Ringraziami perché non ho alcuna voglia di vedere l'uomo ragno ucciso da una semplice pistola! Ho pietà di te", rise amaramente.

"Claudio non farlo", esordì Charles, che sino a quel momento aveva preferito fare silenzio standosene in un angolino.

Claudio si girò in direzione del ragazzo, e lo guardò interrogativo.

"Ho chiesto la tua opinione, caro?", gli domandò in tono sarcastico.

"Ho conosciuto tutti loro in queste due settimane, sono bravissime persone e non meritano tutta questa sofferenza, non meritano di morire. Ti prego, soprattutto Anna; lei è di una dolcezza immensa ed è stata così gentile con me!", esclamò Charles, e sembrava avere gli occhi lucidi, colmi di tristezza e pentimento.

Anna lo scrutò per tutto il tempo, mentre teneva stretto a sé Tom, che ogni tanto avvertiva un leggero dolore alla spalla.


"Perché ci hai ingannato in questo modo? Come hai fatto ad ingannare Alexis?! Ha controllato i telefoni a tutti! Che cosa usate per comunicare?", gli chiese Anna, davvero allibita e delusa da quanto stava accadendo in quel frangente.

Sembrava un incubo, non sembrava di certo la vita reale; era come se fossero tutti improvvisamente piombati in una serie tv dal nome sconosciuto.

"Faccio parte della squadra di Claudio da quasi due anni; assegnandomi questa missione molto importante per lui, significava che si fidava di me e del mio modo di lavorare, dunque erano solo punti a mio favore e avrei guadagnato molto di più se avessi dimostrato il mio valore. L'ho fatto per la mia famiglia, tutto ciò che ho fatto è stato per dare da vivere a mio padre, mia madre e mia sorella", spiegò mentre delle lacrime gli rigarono le guance, e Claudio se ne stava muto ad ascoltare con finto interesse, "mi sono avvicinato a Giorgio perché dovevo tenere sotto controllo i tuoi amici Anna, e dovevo scoprire cosa facesse Tom e chi frequentasse, dovevo tenervi lontani, e poi siamo arrivati tutti qui! E non ti nego che mi sono affezionato a tutti voi, e sono legato a Giorgio per davvero; me ne sono innamorato e mi sento in colpa per tutto ciò che vi ho causato, spero voi possiate un giorno perdonarmi!", concluse, ormai con gli occhi che quasi imploravano pietà.

Sembrava irreale e assurdo, ma effettivamente non era altro che la pura verità, e ad Anna faceva male quel tradimento, la lacerò dentro. Con Charles non c'era un'amicizia molto forte, ma stava nascendo una bella complicità che sperava potesse durare col tempo. Quel tradimento, invece, l'aveva ferita nel profondo, e non sapeva in che modo o se poterlo perdonare, forse in futuro, ma non in quel momento.

"E come hai fatto a tenerti in contatto con lui?", gli domandò indicando Claudio che se ne stava poggiato al tavolo con un'espressione seccata sul volto.

"Con un altro telefono che avevo nascosto in una scatola, sotto la neve, qualche centimetro più avanti; serviva solo a messaggiare con Claudio", dichiarò mostrandole velocemente quel telefono, per poi riporlo in tasca, "mi dispiace davvero Anna, perdonami", le fece, poggiando una mano sul cuore.

"Non so se riuscirò a perdonarti mai. Forse un giorno, ma adesso mi sembra impossibile."

Ritrovami a CortinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora