Capitolo 7

583 141 88
                                    

RICHARD

Continuo del flashback...

Da quel giorno Pete era tornato quasi come al solito nei miei confronti e non capivo perché continuasse a tenersi distante da me, anche quando cercavo di parlargli lui dava risposte secche o solo cenni con il capo. Era trascorso ormai del tempo da quel giro in moto, ma più i giorni passavano più capivo quanto questo ragazzo fosse incredibile sia nella vita privata che nel lavoro vedendo con quanta energia e passione ci impiegava.

Una volta finirono le prove a notte fonda e stremato si addormentò sul sedile posteriore dell'auto mentre tornavamo a casa. Vederlo così assopito mi fece tenerezza, i lineamenti del suo volto erano incredibilmente dolci e non volendolo svegliare presi delicatamente le sue braccia e me le portai intorno al collo, per sollevarlo poi con molta delicatezza e prenderlo in braccio, Pete appoggiò la sua testa sul mio petto. Le altre guardie del corpo credendo che fosse successo qualcosa si avvicinarono ma feci segno con il dito di far silenzio e loro capirono che si era solamente addormentato, lo portai poi nei suoi alloggi. Nel momento in cui lo appoggiai sul letto mi sentii stringere per il collo e improvvisamente le sue labbra toccarono le mie anche se solo per qualche istante, questo ragazzo mi aveva appena dato un bacio a stampo ma notai che stava dormendo sul serio.

Cercai di divincolarmi e quando ci riuscii sentii qualcosa che mi tirava l'orlo della camicia mi voltai e lo vidi tenermi.

"Non andartene, resta con me." Tra il bacetto e quelle parole il cuore aveva iniziato a battere all'impazzata, gli osservai il volto e mi accorsi che gli occhi erano chiusi aveva le ciglia bagnate dalle lacrime anche se dormiva profondamente. Con delicatezza iniziai a togliergli la giacca e le scarpe, piano piano lo infilai sotto le coperte, ma la sua mano mi teneva ancora stretto. Quella voce così supplichevole piena di tristezza mi fece decidere di non lasciarlo solo e mi sedetti per terra con le spalle appoggiate al materasso, mi toccai le labbra e non potevo far a meno di sorridere.

Il giorno seguente la luce del sole che penetrava attraverso le tende mi illuminò il volto svegliandomi, istintivamente mi voltai verso Pete che era profondamente addormentato ma sorrideva, e stranamente io indossavo una coperta, era stato lui a coprirmi? Mi alzai il più silenziosamente possibile e mi allontanai molto velocemente andando in camera mia, mi feci una lunga doccia, per poi cambiarmi il completo da guardia del corpo. Mi sentivo tutto dolorante per la posizione in cui avevo dormito la notte precedente ma non potevo che chiedermi cosa mi fosse preso, accidenti come ho potuto dormire nella camera di Pete, questo non è professionale anche se sto mandando al diavolo tutta la professionalità con quel ragazzo, non mi sarei mai dovuto permettere di dormire nella sua camera, accidenti, e poi che cosa cavolo mi batte a fare il cuore è un ragazzo, insomma mi ha solo sfiorato le labbra e poi io non sono così insomma mi sono sempre piaciute solo le ragazze. Ritornai in bagno e mi lavai il volto con l'acqua gelida risciacquandolo ripetutamente per togliere l'attenzione da quei pensieri.

Quella mattina iniziai a lavorare molto presto anche se per tutta la giornata mi sentii scosso e qualcosa nella mia mente si stava facendo spazio.

Pete da quel giorno fece un cambiamento nei miei confronti, non era più freddo e soprattutto ogni volta che restavamo soli sentivo il suo sguardo su di me, iniziava a parlarmi e io sentivo sempre di più il bisogno di stargli accanto e non capivo cosa mi stesse succedendo. Persino nel mio giorno libero non facevo altro che pensare a lui e durante una di queste sere, quando di solito invitavo una ragazza qualsiasi a passare una serata in discoteca e divertirmi non la smettevo di pensarlo e come un segno del destino quella sera nella mia stessa discoteca lo vidi con i suoi amici nel privé, ma lui non si accorse di me. Passai tutta la sera ad osservarlo, era più affascinante del solito e notai un ragazzo che non smetteva di togliergli gli occhi di dosso e anche il principino se ne accorse perché dopo poco si appartarono per parlare solo loro due, istintivamente strinsi la mano a pugno, mi dava troppo fastidio, quante altre volte era successo nel mio giorno libero? Si incontrava con gli altri quando io non ero presente? E poi chi è quel tipo? E cosa cavolo mi succede? Insomma è solo un ragazzino perché mi sento così arrabbiato e tradito? No, io non sono come lui io sono normale. Presi la mano della ragazza e vado in pista con lei ma non riuscivo a staccare gli occhi da quel moccioso, che rideva e scherzava con quel tipo che continuava ad avvicinarsi sempre di più e quando lo vidi toccargli i bellissimi capelli biondi, mi avvicinai piantando quella ragazza da sola, non poteva piacergli veramente quel tipo, no non può piacergli sul serio, poggiai una mano sulla spalla di Pete facendolo indietreggiare e fulminai con lo sguardo il ragazzo davanti a lui.

Free to liveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora