Capitolo 10

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PETE

"Ho bisogno di una pausa."

La voce di Richard rimbomba nella mia testa, sono a dir poco sconvolto, sento la terra sotto i piedi venire meno, non riesco a capire cosa sta succedendo, sta pensando di lasciarmi? Sento il cuore fermarsi e spezzarsi in mille pezzi come un bicchiere di vetro che cade sul pavimento andando in frantumi. Non ci sono parole per descrivere ciò che sto provando in questo momento. Richard si rifiuta di guardarmi negli occhi e continua a tenere lo sguardo rivolto altrove. Gli afferro il viso per cercare una minima traccia che neghi quelle parole.

"Richard ma che-che cosa sta succedendo? È per quello che è successo oggi con Kim? Credevo che ne avessimo già parlato."

"Pete ascolta, sono successe delle situazioni che mi richiedono del tempo per riflettere, non posso stare con te se prima non prendo una decisione." Ogni parola pronunciata da Richard è come una pugnalata al cuore e gli occhi iniziano a bruciare e offuscarsi.

"È uno scherzo spero..." Finalmente lo guardo negli occhi e capisco che non lo è "Ma che cosa stai dicendo?! Fino a qualche ora fa eravamo d'accordo di approfondire la nostra relazione anche sessualmente e ora te ne esci con questa cosa? Cosa è cambiato da Kim... è lui? Ti piace di più? Avete fatto qualcosa? O ti ha detto qualcosa?"

"Come puoi anche solo pensare che io sia stato con un altro, Pete!"

"Ah non lo so tu cosa penseresti scusa, prima di uscire ed andare da lui avevamo dei dolci piani e quando torni mi chiedi una pausa; quindi, le cose sono due o mi hai rimpiazzato o ti ha detto qualcosa per farti un lavaggio del cervello."

"Non ho fatto nulla con Kim, non potrei mai farlo."

"Allora è la seconda opzione, che ti ha detto qualcosa e adesso mi dici immediatamente cosa." Gli afferro la cravatta facendolo voltare e lo guardo dritto negli occhi ma poi il mio sguardo scende sulle sue labbra e senza nemmeno pensarci lo bacio intensamente, venendo ricambiato con altrettanta intensità ma improvvisamente Richard si ritrae e mi sposta.

"Pete smettila non è baciandomi che cambierai la situazione." Si alza e si dirige al piano di sopra, mi sento frastornato, non capisco che cosa gli possa aver detto Kim per metterlo così in crisi, dal bacio ho capito che non è cambiato niente, ma allora perché vuole una pausa? Salgo le scale ed entro in camera di Richard dove lo vedo girato di spalle, chiudo la porta e nascondo la chiave nella tasca dei pantaloni.

"Ora siamo chiusi qui tu ed io! E fin quando non mi dirai cosa è successo non ti lascerò andare; quindi, ora parla." Richard mi guarda stupito, non uso mai la prepotenza, ma non ho intenzione di perdere il mio ragazzo senza capire neanche cosa gli stia succedendo.

"Pete non fare il bambino, smettila!"

"Mettimi in discussione di nuovo e getterò la chiave dalla finestra, non mi interessa nient'altro che te quindi adesso smetti di sparare idiozie e parla." Il mio tono è serissimo e non emette emozioni se non una rabbia crescente che non sapevo nemmeno di avere. Richard mi guarda senza parole, sa che l'ho messo alle strette e si lascia cadere sul letto rimanendo seduto così per qualche minuto con la testa fra le mani. Non so più cosa pensare.

"Pete non ho niente da dirti... vai via." Do un pugno alla porta e il suono rimbomba per tutta la stanza.

"Dimmi ciò che è successo, siamo una coppia e risolveremo questa cosa insieme. Le pause non esistono o stiamo insieme o te ne vai." Alle mie ultime parole vedo gli occhi di Richard inumidirsi, la rabbia sparisce immediatamente, vederlo così è troppo straziante, mi dirigo verso di lui e lo stringo forte a me. "È successo qualcosa a casa di Kim?" La testa di Richard si appoggia al mio petto e le sue lacrime mi bagnano la camicia, lui annuisce con il capo, lentamente prendo il suo volto fra le mani e lo bacio dolcemente.

"Sono qui per te dimmi tutto." Ho rotto il muro che aveva creato, decido di baciarlo di nuovo e questa volta vengo ricambiato. Quando mi siedo accanto a lui inizia a raccontarmi tutto e finita la spiegazione resto in silenzio, sono troppo arrabbiato, la rabbia mi divora dentro come benzina gettata sul fuoco. Sono arrabbiato con mio padre per aver chiesto a Kim di spiarci e persino con Richard, come ha potuto pensare che il mio amore per lui fosse così superficiale! "Ho capito tutto e quindi hai deciso da solo di tenermi all'oscuro? Non hai pensato a dare un po' di fiducia a me e ai miei sentimenti? Hai deciso arbitrariamente che...che tra noi doveva finire perché dopotutto le pause alla fine portano solo a questo. Che cosa credevi che tu per me fossi solo un'avventura? Un gioco per un bambino ricco?" Mi alzo tremendamente ferito e apro la porta. "Ho capito che non proviamo gli stessi sentimenti." Mentre sto per uscire Richard mi prende il braccio.

"Che cosa stai dicendo?"

"So da tempo che presto avremmo dovuto affrontare mio padre e mi stavo preparando a qualsiasi sua scelta, se vuole togliermi tutto ho già comprato una casa, una nuova auto e ho creato una buona carriera da poter vivere agiatamente insieme senza il suo consenso... ma mai mi sarei aspettato che tu preferissi scappare che affrontare mio padre, preferisci lasciarmi che lottare per questo... ci ho creduto solo io, Richard." Sento la sua mano stringere il mio polso.

"Non osare Pete, è perché ti amo che volevo solo riflettere."

"Riflettere cosa, Richard? Se stare con me o lasciarmi? Bene, ti semplifico le cose, tra noi è fin-" le sue labbra mi tappano la bocca e con il braccio mi spinge a sé.

"Non dirlo Pete." la sua fronte si appoggia alla mia prima di abbracciarmi, "Ho bisogno di tempo solo per sapere se sono abbastanza forte da combattere e proteggerti. Pete, non voglio portarti via dalla tua famiglia, hai un bellissimo rapporto con tuo padre e non voglio essere la causa della vostra separazione."

"Se mi vuole bene deve accettarti Richard... non devi proteggermi da nulla perché faremo tutto insieme," prendo la sua mano e l'intreccio nella mia, "ma va bene ti darò tutto il tempo di cui hai bisogno per riflettere ma i miei sentimenti per te sono molto seri. Io voglio lottare per ciò che proviamo e se tu vuoi scappare e prendere la strada più semplice ti accontenterò ma se invece vuoi lottare io ti aspetto, sappi però che se non verrai accetterò la tua scelta ma dovrai andartene e ognuno andrà per la sua strada." Mi sciolgo dal suo abbraccio e lentamente mi volto uscendo dalla stanza. Una volta entrato nella mia, chiudo la porta e ci appoggio la schiena lasciandomi scivolare giù fino a sedermi, dopo qualche minuto però mi faccio forza mi sfrego le mani sul volto e mi siedo sul divano ma poco dopo finisco per addormentarmi.

A notte fonda mi sveglio e guardo l'ora, le tre di mattina. Dopo vari minuti decido di alzarmi e andare in cucina a bere; mentre mi dirigo al pian di sotto noto il silenzio che regna in tutta la villa e istintivamente guardo verso la porta chiusa di Richard sentendo una piccola fitta al cuore che mi colpisce.

Dopo aver bevuto ritorno in camera e appena apro la porta davanti ai miei occhi compare la figura di Richard, è in piedi affacciato alla finestra con lo sguardo rivolto verso le stelle e le mani nelle tasche in attesa di me.

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