•Cap.4•

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"Su Lily,devi pur mangiare qualcosa"disse Michael guardandomi dall'altro lato del tavolo.
"Michael, ti ripeto che non ho fame"dissi sbuffando.
Lui ormai rassegnato,si alzò dal tavolo e prese il mio piatto,con lo scopo di mangiarlo.
Il solito.
"Lily,io mi sto seriamente preoccupando"disse mia madre entrando in cucina,dopo aver posato lo straccio sulla sedia.
"Mamma,i-io. Non ti devi preoccupare, okay? Sto bene"dissi irritata,il che mi fece alzare dalla sedia con lo scopo di andare in camera.
Una volta entrata sbattei la porta in modo molto violento,il quale causò un forte rumore.
"Lily!"urlò Michael da sotto,che mi fece ridere.
"Ops"urlai per poi dirigermi verso la scrivania.
Tirai fuori dalla mensola "Il Buio Oltre La Siepe" e mi buttai sul puffo blu affianco alla finestra, la quale emetteva una luce stupenda.
"A quel punto vidi l'ombra. Era l'ombra di un uomo con un cappello. Dapprima lo presi per un albero,ma non c'era vento,e i tronchi degli alberi non camminano. La veranda era illuminata dalla luna e l'ombra, spezzata come un bastone,si mosse attraverso la veranda in direzione di Jem"
Ormai immersa nella lettura non mi resi conto del continuo baccano che stava avvenendo fuori dalla finestra,così abbandonai la lettura e mi recai verso il davanzale.
Un camion di traslochi era posto affianco alla piccola villa,che era stata messa in vendita poco dopo averla comprata.
I vicini di prima erano molto educati e gentili,due vecchietti. La famiglia Robinson. Quando passavo vicino casa loro la signara Robinson mi ospitava sempre per una cioccolata, e se posso dirla tutta,molte volte ci passavo apposta. Era bello dimenticare tutto quello che ti circondava.
Sapete com'è quando si cerca di scordare. Si finisce sempre con il mischiare tutto,il vecchio col nuovo,il presente col passato. Però ci sono delle volte in cui ci riesco,e mi ritrovo in un posto preciso,in un momento preciso,con le persone che parlano e si muovono,e io sono uno di loro.
Come adesso,tutto è in movimento.
Una signora urla al marito indicando lo scatolone,troppo pesante per lei,lui ubbidisce, come un cane bastonato,e lo prende.
È tutto così confusionario.
Chiusi la finestra,in modo da avere pace. Anche se il caldo si iniziava a sentire,Londra era sempre molto rumorosa,specialmente se si ha una casa in centro,come la mia.
Ritornai a leggere il libro sul puffo,ma come sempre,mio fratello entrò in camera e si buttò sul letto.
"Michael, esci subito"dissi puntando il dito contro la porta,dall'altro lato della stanza.
"Sennò che mi fai?"dissi con aria di sfida.
Feci un piccolo sorrisino malvagio,e mi buttai sopra di lui,iniziando a muovere le mie piccole dita ossute sulla sua pancia,e a quel contatto iniziò a ridere,chiedendo mille volte scusa. Alla fine si arrese.
"Mai sottovalutarmi"dissi incrociando le braccia al petto.
"Touchez"disse per poi uscire dalla camera.
(...)
Durante il resto della mattinata,il rumore dei trapani dei martelli,era sempre più frequente, e più volte lo stesso signore che ho visto dalla finestra era venuto a scusarsi.
Ormai erano le 7.00 p.m e l'unica cosa che potevo fare oltre stare a casa,era uscire.
Di solito l'orario in cui esco, si avvicina alle ore pomeridiane,perché la sera il centro è sempre affollato,e potrei incontrare persone non ben accettate da me,dopotutto,sono loro a prendermi di mira. Quindi in un certo modo, evito situazioni di imbarazzo davanti alle persone. Ma oggi era andata così, andai in camera per mettermi qualcosa di comodo,che non sia un pigiama,così optai per una camicia di jeans e dei jeans più chiari,e misi le converse basse ai piedi una volta arrivata all'entrata, dove di solito posizionavano le scarpe usate la mattina.
Dopo aver salutato mia madre e mio fratello,presi il telefono e le chiavi di riserva,e uscii di casa.
Come ho già accennato,quando esci di casa,tutta la quiete che si era formata,svanisce nel nulla. La parte più divertente è la mattina, vedo sempre persone che corrono e molte invece che si rilassano sulle panchine, ti trovi davanti i 2 gruppi di Londra. I confusionari e quelli che amano la tranquillità,come me.
Una delle cose che faccio sempre quando esco, è quella di passare davanti Starbucks e prendere un Frappuccino al cioccolato,con la panna sopra ovviamente. E così feci.
Dopo essere uscita dal bar,mi sedetti su una panchina poco più distante da dove ero io precedentemente, e mi ci accasciai contro. Ero in un piccolo parco,uno di quello che incontri sempre in città dopo aver camminato un po'. Di solito ci giocano i bambini più piccoli,portati apposta dalle mamme in modo da non allontanarsi troppo,o anche perché di solito ci trovi molto sole,e quindi le ragazze vengono per abbronzarsi. Poco più distante da dove ero io vidi una bambina, aveva una piccola gonnellina bianca,e una canotta dello stesso colore,che giocava con un bambino biondo.
Guardai quella scena affascinata dai ricordi che mi stavano raffiorando in testa.
Nella stessa situazione di quei due bambini,mi trovavo io.
Quando avevo 5 anni, incontrai Luke,che divenne il mio migliore amico. Ora lui è morto,ma è sempre nei miei pensieri.
Era molto amico di Michael,avevano la stessa età.
Sicuramente la prima cosa che avrete pensato è il motivo della sua morte.
Lui diventando più grande,conobbe 3 ragazzi,io ero contraria alla loro amicizia,non mi sembravano affidabili,e poi non sembravano degli angeli,come lo era Luke.
Questi diventando amici fecero uso di stupefacenti,e ve lo giuro su me stessa,che lui non mi raccontò niente. Ma io vedevo che era assente. Nei suoi movimenti,nelle sue parole. In tutto.
Dopo qualche mese mi arrivò una chiamata dalla polizia. Arrivai nel posto che mi avevano detto,e ci trovai Luke in fin di vita.
Gli altri 3 ragazzi se ne erano andati, erano scappati e avevano lasciato un angelo con le ali bianche ormai sporche di nero. Era stato contagiato da loro.
La mia vita da quel giorno cambiò, iniziai a isolarmi e a non mangiare più, e gli effetti sono molto evidenti.
Di tutto questo non sto dando la colpa a Luke,perché lui è, e sarà per sempre nel mio cuore.
E,mi ritrovo sempre in questo stato. Mi lascio trasportare dai ricordi,e il tempo si ferma,ma non nella realtà.
Il mio frappuccino ormai finito si trovava dall'altro lato della panchina, e mi sto chiedendo come ci è arrivato,e ormai il cielo era diventato scuro,anche se le giornate si erano allungate.
"Forse è meglio tornare a casa"pensai. Così rifeci tutto il percorso da capo,ritrovandomi di nuovo nel vialetto di casa.
Affianco i lavori erano stati conclusi,e ringraziai Dio per questo, e tutto il giardino era costernato da tanti cespugli di rose.
Entrai in casa,dopo aver guardato un'ultima volta la villa che avrei dovuto vedere ogni giorno, e mi buttai sul divano senza rendermi conto del fatto che una signora di circa 40 anni, la stessa vista precedentemente,era seduta affianco a me,con una faccia confusa.
"Piacere, sono Anne Cox,la vostra nuova vicina"disse porgendomi la mano.
"Io sono Liliana,la figlia di Georgia"dissi ricambiando il gesto.
Guardandola meglio mi resi conto che era una signora veramente bella,indossava una camicia di seta colo panna,e una gonna nera.
"Oh,vedo che hai conosciuto mia figlia"disse mia madre con due tazze di caffè in mano.
"Oh si,è davvero una bella ragazza"disse sorridendo.
"Certamente,che ne dici se domani vieni a cena da noi e porti tutta la famiglia,così ci possiamo conoscere"chiese mia madre assumendo una posizione da donna formale,cosa strana da parte sua.
"Ottima idea,ora dovrei proprio andare,ci sono alcune cose da sistemare"disse poggiando la tazza sul mobiletto per poi alzarsi.
"Certo"disse mia madre accompagnandola verso la porta.
In tutta quella conversazione, non avevo spiccicato parola,con la paura di non risultare troppo goffa.
"Augh,ci tocca mettere in ordine per domani"disse mia madre sospirando, facendo una mezza risata.
"Ma,su,non ti preoccupare"dissi per poi salire in camera, completamente distrutta.
Mi distesi sul letto e mi misi sotto le coperte dopo aver infilato il pigiama,e chiusi gli occhi.

Spazio autrice.
Ehi,come sta andando la storia?
In questo periodo devo alternare molto l'aggiornamento di questo libro e quello dell'altro libro,che potete trovare sul mio profilo.
Lasciate qualche commento e mi piace.
All the love R

{Don't let me go}h.s  #Wattys2015 #JustWriteIt #FreshStartDove le storie prendono vita. Scoprilo ora