"you're hot, cupcake~" [vixcaitlyn - caitvi]

II

Vi's pov
Avevo appena finito di parlare con una mia vecchia conoscenza riuguardo mia sorella, ovvero Jinx e quando uscii dall'edificio venni accolta da una donna, con un braccio robotico, o meglio, era quello che sembrava.
Aveva un'aria familiare, dopo poco realizzai che era un'aiutante di Silco e che era li quando quel mostro uccise Vander.

La situazione mi stava sfuggendo di mano, non ci vedevo più dalla rabbia.
"Lei dov'è? Dove la tiene!?" la donna si mise a ridere "Non la tiene da nessuna parte, lei lavora per lui" disse sussurrando le ultime tre parole. Mi bloccai, e lei ne approfittò per accoltellarmi vicino al fianco destro.
Senza forze mollai la presa al suo collo e con un calcio mi buttò di lato per levarmi di dosso. Provai ad alzarmi ma il dolore era troppo forte.
Mi prese il viso con una mano e quando stava per darmi il colpo di grazia sentii uno sparo, subito dopo mi lasciò e corse via. Alzai lo sguardo e sul mio volto si stampò un sorriso "hai una bella mira.." "io ho un'ottima mira" disse Caitlyn mentre veniva verso di me "puoi aiutarmi, pasticcino?" chiesi io facendole segno di prendermi la mano e aiutarmi ad alzarmi "smettila di chiamarmi così, il mio nome è Caitlyn" rispose facendomi mettere il braccio intorno al suo collo per farmi stare in piedi "ma sei dolce, come un pasticcino" "zitta."

Skip time
Caitlyn's pov

"Vi..sei sicura che non ci sia un'altra strada?" chiesi io preoccupata. Sentivo sempre di più il suo peso su di me, non si reggeva in piedi. "È l'unica-.." rispose mentre con una mano premeva sul fianco per cercare di fermare l'emorragia. "Non ti reggi neanche in piedi, come puoi pretendere di scendere li in mez- VI!" Non ebbi manco il tempo di finire la frase che era già andata. Mi affacciai per controllare se stesse bene ma vidi tutto il contrario, infatti, per il dolore scivolò giù da un tetto, e cadde a terra "VI!" non ci pensai due volte e corsi da lei. Era rannicchiata, mentre con le braccia si stringeva lo stomaco per cercare di alleviare il dolore. "brutta deficiente! Vuoi ammazzarti per caso!?" le urlai in faccia io cercando di rimetterla in piedi. "Di la.." sussurrò lei indicandomi con lo sguardo una piccola casa di legno.
Ce la portai subito e non avendo mani libere sfondai la porta con un calcio, dopodichè appoggiai Vi sul tavolo. "Devo trovare qualcosa per medicarti.." non ho mai avuto così tanta..paura e ansia come in questo momento, stavo per andare nel panico quando mi prese la mano. Era fredda e stava tremando ma bastò per farmi riprendere. "C'è una persona qua vicino che..vende antidoti per qualunque tipo di malattia in cambio di altri oggetti..vai" disse con un filo di voce "non posso lasciarti da sola.." "rimango sveglia...promesso" "torno subito" detto questo corsi a cercare quello che mi serviva.

Dopo poco lo trovai, corsi più veloce che potevo da Vi 'Ti prego fa che sia sveglia' pensai. Arrivata da lei però la vidi con gli occhi chiusi. "nonono VI CAZZO! ME L'AVEVI PROMESSO" mi avvicinai a lei e appoggiai l'orecchio sul suo petto per sentire se fosse ancora viva e per fortuna si. Senza esitare un minuto di più le presi il mento con due dita, le aprii leggermente la bocca e le feci ingoiare l'antidoto. Poco dopo spalancò gli occhi in preda al panico e alzò il busto di colpo finendomi addosso, urlando per il dolore. "Ehy ehy ehy va tutto bene" dissi io facendole appoggiare la schiena contro il muro e tenendole il viso tra le mani. Continuava a guardarsi intorno, nei suoi occhi c'era solo paura. "Vi, guardami..GUARDAMI" qualche istante dopo il suo sguardo era fisso su di me. Tirai un sospiro di sollievo. "bene..ora è meglio se ce ne andiamo via da qui" dissi dirigendomi verso la porta, ma prima di uscire notai sulla parete dei nomi incisi. "Vivevi qui?" annuì. "Chi è Powder?" "è mia sorella, pensavo che fosse morta ma non è così, voglio trovarla" "come fai a non sapere se tua sorella è viva o morta?" "sai è difficile controllare le persone da dentro una cella" "non hai dei genitori?" realizzai di aver detto fin troppo quando si alzò abbastanza irritata e venne verso di me "no, sono stati uccisi dagli agenti" il mio cuore saltò un battito e i sensi di colpa iniziarono a farsi sentire, forse era meglio se stavo zitta.