Moonlight

86 23 2
                                    

*ZERO pov's*

Il ragazzo arrivò in uno strano posto molto isolato...non si trovava niente.
Ne case,ne abitazioni ne gente.
Era un posto sperduto,come se nessuno sapesse della sua esistenza.
Si trovavano solo alberi e nient'altro,sembrava quasi triste...un posto che non trasmetteva alcuna emozione;come gli occhi di Yoongi che si pentiva di ciò che faceva e che stava per fare.
A causa di ciò molte persone si allontanarono da lui e forse.
Da un lato per il ragazzo era meglio se non dava molte attenzioni Jimin,ma ogni volta che lo vedeva,gli veniva impossibile stargli lontano,e questo lo distruggeva.
Lui non voleva passare avanti.
Aveva paura che l'esperienza di qualche anno fa potesse riaccadere,infatti da quel giorno,Yoongi non si affezionò più a nessuno.
Sapeva già che la sua unica regola era:

"Non innamorarsi mai più"

Min Yoongi aveva paura di questa emozione che faceva stare bene molte persone,ma alcune volte,forse troppe,faceva anche male.
Era molto strano ma Jimin e lui si assomigliavano molto.
Ma non di carattere.
Loro due avevano delle caratteristiche ben differenti ma storie simili.
Tutte e due si erano innamorati della persona sbagliata.
A causa di questo le loro vite cambiarono.
Jimin anche se si era preso di dispiacere per tutti gli avvenimenti cercò di suicidarsi e smettere di combattere, però pian piano il maggiore gli stava insegnando,spiegando come riveredere il mondo a colori.

☹︎☺︎︎

Yoongi scese dall'auto e digitò un numero sconosciuto e lo chiamò:

«Sono qui.»

«Aspettami, arrivo»

Min obbedì all'ordine della voce che proveniva dal telefono e aspettò all'impedi davanti al veicolo per qualche minuto,finché una figura molto robusta andò verso il ragazzo.

«Hai la roba?» disse il ragazzo dai capelli castani.

«E tu hai i soldi?» domandò lo sconosciuto.

«Non ancora...mi manca poco...una volta pagato il tutto tu devi continuare a vendermela intesi?»

Lo sconosciuto annuì soltanto, prendendo dalla sua tasca una busta con all'interno una polverina bianca e la pose davanti a Yoongi.
Egli la prese e ritornò verso la macchina.

«Ricordati dei soldi altrimenti per te sarà la fine»

Il moro un po' intimorito e spaventato dalle parole che il suo spacciatore aveva appena pronunciato salì in auto e invece di andare a casa sua si recò in una discoteca per andare a bere qualcosa.
Giunto in quel posto il ragazzo prese un divanetto con un tavolino al centro e ordinò una decina di shot.
Mentre aspettava l'arrivo di quest'ultimi Yoongi guardava la discoteca e le persone ubriache,fatte e sedute al bar a parlare con il barman oppure a ballare,con un espressione quasi schifata in volto.
Poiché a Yoongi non piacevano queste cose,ansi le odiava.Ma esse lo aiutavano ad uscire fuori dai problemi per qualche tempo senza farlo pensare o stressare troppo.
Era più forte di lui digitare quel numero e dirgli quando si sarebbero visti per la prossima bustina con la polverina bianca che il maggiore tanto amava ma odiava allo stesso tempo.
Egli poteva smettere in qualsiasi momento ma non voleva e nessuno sarebbe riuscito a sostituire la sua dolce droga che lo faceva stare meglio.

Passati circa 10 minuti arrivarono gli shottini che Yoongi ordinò,e iniziò a berli uno dopo l'altro senza fermarsi.
Non voleva farlo.

𝑨𝒍𝒐𝒏𝒆...♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora