DANTE

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"scriverò di te quello che nessuno ha mai scritto di altre"
Eppure spesso ci mancano le parole, eppure, mentre ci perdiamo fra i nostri pensieri, le parole continuano a scorrere ma non si ordinano sulla carta. Se il mio pensiero fosse costantemente rivolto ai tuoi occhi, potrei scrivere di maree tempestose e di avventurieri coraggiosi, di quelli che si perdono fra le utopie e difficilmente se ne sente parlare più. se il mio pensiero fosse costantemente rivolto alle tue labbra, potrei parlare dell'amore nelle piccole cose, di quelle che ti colgono inaspettatamente durante il giorno e te lo cambiano completamente, facendoti capire che forse la gentil umanità non si è persa fra capitalismo e brutale cattiveria, ma continua a nascondersi fra le piccole gesta quotidiane. se il mio pensiero fosse costantemente rivolto alle tue mani, potrei parlare di gentilezza e quiete mite, come quando al mare la brezza leggera ti scompiglia i capelli, ti coglie nel momento più fausto e non puoi che sorridere alla leggiadria inaspettata del fato beffardo. E se solamente quello stesso fato ci avesse voluti uniti, Beatrice, forse non ti starei dedicando queste stelle e questa società nefasta, che nella caoticissima vita mondana, non sa più che cosa l'amore significhi e di te non riuscirebbe a dire nulla. Forse mi sono perso nascosto fra guerre liberali e conflitti ideologici nella remota speranza che potessi dimenticarmi della tua scomparsa, del momento in cui la mia felicità ha smesso di fluire in questa mia penna scarica e non mi permette di cantare le tue lodi. Lassù, verso nord, dove il vento soffia più forte, dove la neve imbianca le alpi, dove una famiglia felice si muove su piste innevate, intravedo la stella più bella e luminosa del mio universo, si chiama come te ma con te non ha nulla a che fare. Io dirò di te quello che nessuno ha mai detto di altre e lo farò raccontandoti di quanto questo mio mondo senza te abbia smesso di girare, intorno ad una gravità che di leggi non ne vuole sentir parlare, perché senza la gentil Beatrice, nulla ha più motivo di muoversi. Permettimi di amarti nel modo più maldestro che nostro signore destino mi possa concedere, e racconterò di te quello che vuoi sentirti dire; che tu una stella non sei ma che ti perdi nelle lande afose, intrinseche di pericoli e lontane. Sei un sole che non illumina più, sei un'anima che non ha più un volto, ma hai delle labbra che continuano a darmi speranza. Sei, nella semplice concezione terrena delle parole, una casa di mattoni. Sei stabilità nel bel mezzo della tempesta, della bufera, delle nefande lande, della peste e delle piaghe. Sei bellezza sconfinata fra tanti bei fiori a maggio, che non riescono a sbocciare. Sei paura matta quando mi accingo a cogliere una penna per scrivere di me, di te e di me e te. Ti potrà sembrare banale questo Bea, ma non lo è. Perché nessuno, mai, amerà te come me e nessuno amerà me come te, da lontano, a nord, dove il vento ha smesso di soffiare, dove la neve non cade più, dove le famiglie non si divertono più. Racconterò di te quello che nessuno mai dirà di nessun'altra, che sei il fiore più bello che nostro signore destino potesse concedermi e ti terrò ferma fra le pagine di questo mio diario, dove la penna ha smesso di funzionare ma le mie parole hanno appena cominciato a stamparsi. E se questo è solo un errore, allora queste parole non sono mai esistite e nessuno ha mai amato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 03, 2021 ⏰

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