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scusate, sarà un capitolo lunghissimo.
è la storia di sette ragazzi che, non avendo una famiglia, creano la propria, con mille difficoltà e imprevisti.
(i personaggi sono stati presi dalla saga Percy Jackson e gli Eroi dell'Olimpo di Rick Riordan. Lo sviluppo della storia avrà uno svolgimento diverso. PJO fans, fatevi sentire pls :'))


Leo - Facciamo un gioco, vi va? -

Leo è un ragazzino di 15 anni, vive a Houston e frequenta il liceo del suo quartiere; da sempre conosciuto come il piantagrane della famiglia cerca di trovare la pace fra i suoi sensi di colpa e maschera il disgusto verso se stesso e le sue azioni con un ghigno derisorio. Leo si chiede spesso se riuscirà mai a provare ancora emozioni, si chiede spesso se un giorno anche lui troverà il suo posto. In quel momento, con tutti i suoi amici seduti accanto e difronte a lui, faticava a non sentirsi fuori luogo; sua zia, il suo tutore, zia Rosa, gli ha sempre detto che dalla sua nascita la vita della sua famiglia si è incrinata, spezzandosi, solo per colpa sua.
Leo si sentiva il peso del mondo sulle spalle e non era sicuro che il suo corpo smilzo potesse riuscire a trattenerlo ancora a lungo.

Hazel - Di che gioco parli Leo? -

Hazel, spudorata ragazza di 15 anni, frequenta lo stesso liceo di Leo, da sempre migliori amici hanno trovato conforto l'uno nell'altro quando il mondo sembrava remargli contro. Se da una parte Leo fatica ad inserirsi nella sua famiglia, Hazel una vera famiglia non la ha; essendo stata adottata all'età di tre anni, non ricorda nulla della sua vera famiglia se non due macchie scure che la salutano distratti mentre corrono via, abbandonata lì, sulle scale di un orfanotrofio nascosto fra due vicoli illuminati a festa, la sera del 25 dicembre. Non che i suoi tutori la trattino male, Tom e Lara sono persone squisite e la trattano come fosse la figlia legittima della famiglia Way, ma Hazel Lévesque è una ragazzina ispano-americana poco predisposta a vivere nella menzogna, vuole un gran bene ai due coniugi ma trova sollievo solo negli occhi di Valdez, Leo Valdez, solito portarla in città a vedere gli ultimi arrivi nel loro negozio di musica preferito mentre cantano canzoncine austere. Eppure nella sua vita è atterrato dal nulla Frank e come se nulla fosse se ne è innamorata; un aeroplanino di carta che atterra sul banco e che non vuoi buttare nel cestino.

Leo - Una domanda a testa, la sorte sceglie chi pone la domanda, chi la pone può scegliere qualunque domanda, senza filtri di nessun tipo e chi risponde è costretto ad essere sincero -

Frank - Hai problemi di fiducia ragazzo strano? -

Leo - Torna a gonfiarti di steroidi Zhang -

Frank Zhang, sui 16 anni, capitano della squadra di Football del liceo, non è mai stato simpatico a Leo e la cosa reciproca fa traballare da sempre il loro gruppo. Frank non è mai stato un ragazzino agitato, è sempre sulle sue e risponde solamente se strettamente necessario; la sua muscolatura possente spesso impaurisce gli altri a differenza del suo viso gentile e paffuto che lo fa sembrare un normale teenager americano, fan dello sport e della buona alimentazione. La sua famiglia è ordinaria; vive con sua nonna e sua madre in una grande casa in periferia, suo padre è andato via dopo la sua nascita ma la cosa non è mai pesata alla famiglia. Vive la sua vita normalmente, al fianco di Hazel, sempre così paziente e comprensiva, eppure, Leo non gli è mai piaciuto, lo vede (così come lo vedono tutti quanti) che gli sguardi fra Leo e Hazel non sono amichevoli, sono intensi, carichi di elettricità e sentimenti nuovi. Frank è una persona estremamente calma, da sempre e con tutti, ma Leo Valdez mette seriamente alla prova la sua pazienza.

Annabeth - Ce la farete mai a pensare prima di parlare? -

Percy - Ah, credi sappiano pensare? -

Difficile credere che Percy ed Annabeth non siano stati creati lo stesso giorno. Entrambi hanno 16 anni, entrambi nati e cresciuti a Houston nonostante Annabeth abbia trascorso qualche anno in Virginia e nello stesso lasso temporale, Percy era a Manhattan per il lavoro della madre. Si sono conosciuti da piccoli in quel parco isolato dal centro della città, alcuni bambini giocavano con la sabbia, altri erano occupati con lo scivolo e altri ancora scendevano e salivano dalle altalene; Percy ed Annabeth no, loro giocavano con i ciottoli delle aiuole e costruivano nella sabbia dei piani d'attacco a fortezze inespugnabili, gli occhi grigi della bambina incontrarono quelli verdi del bambino e insieme attaccarono il castello del cattivo, vinsero quella partita ed erano destinati a vincerne tante altre, insieme. Il loro era un amore strano, prematuro, confuso e pieno di alti e bassi, ma da sempre avevano bisogno gli uni dell'altro. Percy così iperattivo, attaccabrighe, confuso e iroso, aveva bisogno del carattere mite e stratego di Annabeth che con la sua razionalità riusciva sempre a mitigare la sua rabbia. Annabeth non ha mai avuto una madre, suo padre è sempre in viaggio di lavoro e la sua matrigna ha sempre avuto un'evidente preferenza per i suoi figli che per lei, nonostante cercasse di ingraziarsela in ogni modo, ha dovuto adattare la sua infanzia a tutta quella freddezza diventando ella stessa una lastra di ghiaccio, certo, eccetto che per Percy, simile alla sua ragazza anche sotto questo aspetto, lui che non ha mai avuto un padre e ha dovuto subire le violenze del patrigno per anni prima di poter finalmente vedere sua madre felice con un'altro uomo.

notes. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora