"Quindi è questo il famoso teatro?" chiese Byorn. Kim fissò con finto occhio critico il vecchio palazzo dipinto di una tonalità di rosa chiaro, poi sorrise. "Certamente. Il mio mondo speciale, dove posso interpretare ogni tipo di personaggio, anche un topo cubano spacca-tutto" disse. "Un topo cubano spacca-tutto?" ripetè Byron stupito. "Per lo spettacolo di Natale abbiamo messo in scena Lo Schiaccianoci, e sembrava divertente aggiungere un topo cubano. È stato difficilissimo imparare una lingua da zero in un mese" spiegò Kim. "Beh, io fin da piccolo ho sempre letto libri in italiano e in tedesco, e ti giuro che anche quelle non sono uno scherzo" rispose il demone.
Lo sguardo che la ragazza le lanciò gli fece pentire ciò che aveva detto, ma si tranquillizzò appena Kim se ne uscì con un: "Byorn, c'è qualcosa che non sai fare?". "Beh, non so molto di mano d'opera. E non ho mai recitato in uno spettacolo teatrale: hai un vantaggio su di me. Mi vuoi fare da Virgilio?" chiese. "Virgilio? E chi è?" chiese a sua volta Kim. "Non sai chi è Virgilio? Non lo studiate a scuola?" ribatte Byorn. "Purtroppo no" rispose Kim.
"In breve è un poeta romano. Hai presente l'eneide? L'ha scritto lui, e compare anche nella Divina Commedia come guida del protagonista. Quindi, il tuo ruolo di oggi, è di farmi da guida all'interno del tuo teatro" disse Byron. "Ahhhh, capito ora. D'accordo, sarò il tuo Virgilio" affermò Kim convinta. Indicò l'entrata, con numerosi poster di vecchi spettacoli affissi sulle pareti, e sorrise. "Se cerchiamo bene, dovrebbe esserci anche la locandina dell'ultimo spettacolo. Io ero anche in primo piano, renditi conto" disse. "Fantastico. Sei famosa" osservò Byorn. "Non abbastanza per mio... Senti, muoviti ad entrare prima che i ricordi rovinino il momento" disse Kim.
Lo afferrò per il braccio e lo trascinò verso la porta d'ingresso. Fortunatamente era aperta (il foglio degli orari affisso sul muro avvertiva che per tutta la settimana la struttura apriva alle otto e chiudeva alle sette di sera, mentre nel weekend era chiuso) , e Kim l'aprì con esagerata grinta. I due si ritrovarono in un piccolo corridoio, coperto anche lì di poster e locandine, e Kim trascinò il demone verso la fine di esso.
Si ritrovarono nella sala d'attesa, che al contrario di quello che si era immaginato Byorn assomigliava terribilmente a quella di un dentista. C'erano diverse porte, contrassegnate da fantasiosi cartelli, e Kim ne indicò una. "Quella porta direttamente al palco, in quella accanto nella sala luci. Ci sono stata solo una volta, ma non mi è mai piaciuto sul serio. È stata solo per Kyle che la visita è stata piacevole". "Pensavo che Kyle fosse un attore" disse Byorn perplesso. "No, faceva schifo a recitare. Ma con le luci era bravissimo. Ma non ti farò vedere il suo regno stavolta: ti mostrerò il mio" disse Kim sorridendo.
Stavolta portò il demone in un'altra porta, con un ferro di cavallo a fare da cartello, e l'aprì. Byorn vide un mare di soffici poltrone coperte da seta rosso sangue, appoggiate su un infinito tappeto nero notte. Il palco era in fondo, illuminato non dalle luci apposite ma da quelle della sala, rendendolo quasi alienato. Sembrava un oggetto a sé stante, mentre il resto della sala fosse solo la seconda portata. A unire queste due realtà diverse era una misera scala in legno all'estremo lato, e Byorn rimase un po' scocciato da quella specie di interruzione fallace.
"Prima di entrare tocca il ferro di cavallo: porta fortuna" disse Kim. Il demone obbedì, e passò un dito su tutta la circonferenza del ferro. Poi oltrepassò la porta e rimase stupito del forte odore di lavanda che sprigionava la sala. "Ah cavolo, hanno pulito tutto. Dovevamo venirci prima così sentivi l'odore polveroso del teatro" disse Kim. "Guarda, mi sentirei meglio se sentissi l'odore del palcoscenico: nelle serate di gala, potevo solo stare nel mio palco. Mi sono sempre chiesto che tipo di odore avesse un palco" osservò Byorn. "Allora meglio rimediare" disse Kim.
I due si avviarono verso il palco, pregustando così il deludente profumo di lavanda e passando le mani sull'imbottitura morbida delle poltrone. Salirono la breve scaletta e poterono osservare a 360 gradi l'intera sala: Byorn poté così ammirare le colonne ai lati della sala e le travi in legno del tetto, la postazione delle luci nascosta dietro un pannello in vetro e i lampadari. "È bellissimo" riuscì a dire Byorn.
"E dovresti vederlo durante una recita. Anzi, se vuoi, in quaranta minuti ti reciterò Chi ha incastrato Virginia Woolf ?" disse Kim schioccando le dita. "Scelta difficile . Accetto la proposta" disse Byorn. "Perfetto, va a sederti. Quindici minuti e avrai lo spettacolo più bello di sempre".
Il palco, adibito con quattro sedie, un tavolo e diversi oggetti casalinghi, sembrava un salotto di una qualsiasi casa padronale della seconda metà del novecento. Kim aveva deciso di presentarsi con un lungo vestito giallo a vecchio stampo e un gilet nero con finti bottoni dorati per chiuderlo.
"E ora, signori e signore, inizierà a breve lo spettacolo Chi ha incastrato Virginia Woolf ?. Opera teatrale scritta nel 1962 da Edward Albee, con solo quattro personaggi a farne da padroni. Godetevi lo spettacolo, miei cari signori, e ci rivedremo alla fine di esso". Finito il monologo, Kim scappò dietro le quinte, per poi ricomparire e iniziare il vero e proprio spettacolo.
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Sogno demoniaco
FantasyDa due secoli e mezzo le creature magiche che hanno popolato da sempre miti e leggende ora vivono insieme agli umani, convivendo con loro in pace e armonia. Nel 2018 la diciannovenne Kim Evans, insieme ai due gemelli Nathan e Oliver, dovranno passar...