CAPITOLO 2

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Harry

Da quanto ricevetti la telefonata di Louis non facevo che pensarlo.

Letteralmente ogni cosa me lo ricordava o mi riconduceva ad un momento scottante della nostra relazione, e sicuramente il fatto che non scopassi da circa un mese di sicuro non aiutava. 

Vedevo un negozio di tatuaggi e mi veniva in mente lui che mi scopava sul lettino del tatuatore prima di imprimere sulla mia pelle la falena che giace indisturbata ancora oggi sul mio stomaco perché  "è importante rilassarsi prima di un tatuaggio amore e tu sei così teso...". Andavo avanti a camminare e scorgevo in lontananza il ristorante in cui aveva detto per la prima volta di amarmi e per finire passando davanti al suo palazzo nella mia mente si presentava il ricordo del suo attico e della piscina i cui avevamo fatto cose proibite.

Per poi girare la testa e vedere il locale dove ci eravamo conosciuti: un club esclusivo nel centro di Manhattan, lui era lì per incontrare una possibile cliente ed io mi volevo solo divertire con il mio migliore amico. Louis mi fissava da tutta la sera e Niall non aveva mai smesso nemmeno per mezzo secondo di ricordarmelo, inizialmente mi infastidiva avere due zaffiri puntati addosso ma dopo due shot di vodka la cosa mi divertiva, così iniziai a ballare attaccato ad un ragazzo in modo lussurioso per poi staccarmi, sempre seguito dal suo sguardo, e andare verso una zona più appartata nella speranza mi seguisse, cosa che inevitabilmente successe, ci guardammo intensamente negli occhi.

 Verde nel blu.

 Blu nel verde. 

Ci baciammo intensamente, violentemente, violandoci l'un l'altro, passione pura, fuco ardeva sotto la mia pelle, non mi ero mai sentito così incandescente come fra le sue braccia, la sensazione di vivere il sesso solo da un bacio era qualcosa di fottutamente travolgente ed eccitante  "Voglio farti vedere una cosa" mi sussurrò all'orecchio.  

Mentre nella mia mente si apriva una voragine che mi portava a quella notte di cinque anni prima una scarica di eccitazione percorse la mia spina dorsale, meglio se penso a qualcos'altro.

Per cercare di reprimere le voglie indiscusse che mi salivano dal cavallo fino allo stomaco  iniziai a scrivere su un foglio Word come fosse un cassetto di ricordi d'un capitolo non chiuso del tutto della mia vita. 

Scrivevo da circa una trentina di minuti quando sentii chiudersi la porta di ingresso.

 "Ciao tesoro!" chiusi immediatamente il macbook grigio.

"Hey" sorrisi e lui mi si avvicinò dandomi un bacio sulla guancia. Dio quanto odio questa cosa, ti costa tanto darmi un bacio sulle L-A-B-B-R-A, so che sai usarle perciò sprecati anche per il tuo cazzo di ragazzo e non solo per il tuo capo.

"Haz, sta sera non hai impegni vero?" domandò allentandosi il nodo della cravatta.

"No, perché?" chiesi sperando volesse finalmente scoparmi.

"Ho una cena con il capo e il manager e mi chiedevo se volessi accompagnarmi." sorrise

Ah-

"Si okay. A che ora dobbiamo essere al ristorante?" risposi con indifferenza nascondendo la delusione.

"Alle 20.00"

"Allora vado a prepararmi dato che abbiamo solo un ora."

Dopo una doccia, scelsi cosa indossare con una cura, oserei dire, maniacale: pantaloni neri con delle sottili righe verticali bianche, camicia nera semi trasparente aperta fino al quarto bottone (compreso), le collane con la croce e quella con l'aeroplano di carta (nonostante me l'avesse regalata lui non riuscivo a levarmela) che già indossavo, anelli su praticamente tutte le dita, cappotto e stivali neri. Qualche spruzzo di Tom Ford "Tabacco e Vaniglia" e potevo definirmi pronto dato che comunque i capelli li avevo appena lavati ed asciugati perciò non dovevo faci nulla.

Sex Life [Larry/Ziam]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora