«Che canzoni ti piacciono?» La voce profonda del ragazzo alla guida fece dissuadere Ellen dal suo ammirare tutto ciò che si trovasse oltre il finestrino leggermente oscurato della macchina in cui viaggiava da almeno un quarto d'ora.
Il paesaggio scorreva velocemente, tanto che ebbe difficoltà nel capire in che direzione si stessero muovendo, non che il suo senso dell'orientamento fosse molto sviluppato.
D'altronde, in una grande metropoli come Londra, tutti i palazzi sembravano essere uguali seppur si notasse - ovviamente - una differenza tra la periferia e le aree centrali, in cui il lusso e lo sfarzo sembravano arricchire anche le semplici luminarie stradali.«Ascolto di tutto.» Quindi spiegò distrattamente. Non sapeva bene che posizione assumere nella vettura: l'effetto che quel ragazzo esercitava sul suo corpo era decisamente enigmatico. Nervosismo e imbarazzo erano incoerentemente intrecciati ad una sensazione di serenità e benessere.
«Mi aspettavo di più da te.»
«Questa tua necessità di esprimere sempre e inevitabilmente il tuo parere è entusiasmante.» Un velo di sarcasmo trasparì dai suoi occhi marroni ruotanti.
«Dunque, devo supporre che ti piaccia l'heavy metal...»«Beh, non propriamente...»
«Il blues, il jazz, il classico...» fece una breve pausa per dedicarle uno sguardo «...la ballata.»
«Si, cioè dipende. I-Io...»
«Quindi non "ascolti tutto".»
«Sei fastidioso.»
«Non sai quanto.»
Ci fu una pausa silenziosa.
«Dove stiamo andando?»«Questo è il momento del "cliché". Io fingo mistero, tu fingi di essere fortemente interessata a scoprirlo e poi, solo una volta raggiunta la meta finale lo scopri per rimanere piacevolmente sorpresa.»
«Wow. Il fatto che tu sia riuscito ad immaginare tutto questo scenario mi stupisce. Non so che dire.»
«Faccio questo effetto a molte persone.»
Al sol pensiero di non sapere nulla circa il loro spostamento, Ellie continuò con un: «Dai seriamente, dove andiamo? Non mi piace questa storia del cliché.»
Poi posizionò lentamente la sua mano destra su quella sinistra del ragazzo, fortemente ancorata al cambio, nel tentativo di corromperlo «Dimmi dove mi stai portando.»
Si voltò per guardarla lasciando che le docili dita della ragazza scivolassero tra le sue facendole entrare in parziale contatto con il cambio.
«Dovrai aspettare.»Furono tre le canzoni che passarono in radio prima che in lei nascesse l'infrenabile istinto di intervenire nuovamente. I movimenti delicati del ragazzo, il quale accarezzava manubrio e cambio così aggraziatamente come non aveva mai visto fare prima, erano stati scrutati attentamente.
«Guidi bene.»
«Diciamo che lo faccio di professione. Se non fosse così ci sarebbe qualche problema.» Ci fu un accenno di sorriso.
«Però spero che in gara tu corra più di così.» Ellen si morse il labbro inferiore spostando lo sguardo sul tachimetro che non aveva mai segnato un valore superiore agli 80 km/h.
Ormai da molto avevano superato i confini del centro urbano per imbattersi in piccole stradine desolate.
Liam spostò velocemente il suo sguardo dalla strada per soffermarsi sui movimenti provocatori delle labbra della ragazza seduta al suo fianco. Le sue guance rosee ispiravano morsi e le sue labbra morbidi baci. Solo che si era ripromesso di aspettare di arrivare a destinazione prima di avanzare qualsiasi tipo di pretesa su di lei.
«Corro quando devo.» Strinse ancor più fortemente la presa sul cambio, portando con sé anche le dita della ragazza incastrate tra le sue.«Fammi vedere.»
«E perché mai?»
«È risaputo che sia una qualità molto affascinante, quella del guidare.»
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Atlante [LP - HS - NH] 💌
FanfictionChe ne sapete di macchine e motori? Ellen nulla, ma qualcun altro, invece, potrebbe darvi tutte le risposte di cui avete bisogno. Le loro vite si incastreranno indissolubilmente e senza tregua. Questo basterà ad Ellen perché possa finalmente essere...