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La vita è troppo breve perché la paura si trasformi in religione.
Quella fredda serata di novembre si concluse con «Ed è così che l'ho conquistata»: uno dei tanti monologhi che Harry aveva utilizzato per allietare i presenti con la spiegazione - fin troppo dettagliata - delle sue tecniche di alta seduzione. Tecniche adoperate fin troppe volte, e per fin troppo tempo, tanto da essere diventate banali; ma che dire, con lui funzionavano ancora. Forse erano i suoi occhi verdi a regalargli il potere di dire qualsiasi cosa, con qualsiasi tono di voce, senza mai apparire banale. Altrettanto probabile era che i suoi racconti - ed in particolare quello su come quattro anni prima fosse riuscito a portare Megan Reynolds al ballo di fine anno - non fossero molto apprezzati da Myriam, la quale, con le braccia conserte e le orecchie bene aperte, era attenta a dedicagli tutte le sue attenzioni.
Fu Ellen, meglio conosciuta da tutti come "Ellie," a interrompere quel martirio prima che il fratello potesse ricevere una birra dritta in faccia dalla brunetta intenta a fissarlo con fare minaccioso. Myriam ed Harry avevano passato insieme gli ultimi due anni della loro vita, vivendo esperienze folli, risate, grandi discussioni, urla, pianti senza però separarsi mai. Nessuno avrebbe voluto che quella sera fosse l'ultima della loro intensa relazione, anche se il racconto del ragazzo stava per mettere a dura prova quella situazione di stabilità.


«Forse sarebbe meglio se fossi io a spiegarvi dettagli che il signor Styles non ha raccontato nel migliore dei modi seguì Miryam con aria di sfida mentre con un sorrisetto guardava il suo ragazzo con la coda dell'occhio rivolgendo l'attenzione ai restanti «Ebbene, i dettagli sono quelli che contano sul serio e credo che tu non sia stato abbastanza preciso.» Iniziò a dondolare sullo sgabellino sul quale era seduta, con le gambe accavallate e strette in jeans aderenti.

«Sei poco originale.» Harry la guardò come ad intimarla di non andare oltre, perché sapeva che avrebbe iniziato a raccontare di quella volta che Peter Brown l'aveva portata lungo il Tower Bridge, paragonando i suoi occhi alle stelle del cielo londinese per poi baciarla appassionatamente.
Patetico e alquanto scontato a suo parere e, anche se risultava essere alquanto improbabile che il suo ego potesse essere minacciato o scalfito da Peter o dai suoi gesti sdolcinati nei confronti della sua attuale ragazza, era molto geloso.
Parlare di ciò che era stato per imparare dagli errori era sempre stato il suo motto, solo che questa regola era più difficile da applicare nel caso del passato di Myriam. Per quanto lui fosse un giovane libero e spensierato – e per quanto amasse che lei lo fosse in ugual misura - era sua e questo non era un dettaglio di poco conto. Così si alzò dalla sua postazione, prima di continuare il suo commento.

«Gli unici dettagli che puoi raccontare hanno un quoziente intellettivo nettamente inferiore alla media, uno stile pessimo e i capelli alla Little John» fece una pausa «ma d'accordo...» la guardò intensamente negli occhi mantenendo una certa distanza di sicurezza dallo sgabello sul quale era seduta, giocando leggermente con il labbro inferiore e soffocando un sorriso «Se vuoi, continua pure.»

Le fece cenno con la mano di portare avanti il suo racconto, sapendo per certo che lei non lo avrebbe fatto e che la sua unica risposta sarebbe stata una risatina nervosa. Myriam, in cuor suo, era consapevole che chiunque ci fosse stato nel suo passato non avrebbe mai potuto reggere il confronto con il suo ricciolino dagli occhi verdi e la risposta sempre pronta. Gli sguardi che i due si lanciavano portarono la situazione a diventare bollente e fu così che una serie di commenti disgustati di Ellen fecero improvvisamente diminuire la tensione nell'aria.

Lei amava la complicità tra il fratello e la sua fidanzata, ma sentiva di essere troppo stanca ed in imbarazzo per aspettare che la scena si concludesse con un bacio smielato davanti a tutti e una notte insonne nel tentativo di evitare i rumori provenienti dalla stanza adiacente alla sua: anche se, molto probabilmente, sarebbe successo comunque. Infatti, fu proprio nel momento in cui quel pensiero le attraversò la mente che la riccia iniziò a temere che quella predizione si trasformasse in realtà.
L'unica speranza era che ognuno dormisse a casa propria, ma si rese conto abbastanza rapidamente di star sperando in un'utopia dato che l'indomani sarebbe stata una domenica e i due sarebbero stati liberi da qualsiasi impegno, quale pretesto migliore per dormire insieme fino a tarda mattinata.

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