Atlante [LP - HS - NH] 💌

2.

Le sembrava assurdo che il weekend fosse già terminato. Quelle che ad Ellie sembrarono solo poche ore da quando il sabato pomeriggio aveva percorso la strada di ritorno dall'università, situata a poche fermate di metro da casa, per vivere il weekend con la sua famiglia all'insegna degli scadenti pancakes di Harry, in realtà erano stati due giorni e, in men che non si dicesse, si trovò costretta tra la folla di lavoratori e studenti presenti nello stesso vagone giallo ed arrugginito della metro che tutti i giorni le permetteva di raggiungere il suo college.

L'iscrizione all'ultimo anno di università era stata il risultato dello stesso processo di inerzia che l'aveva portata a scegliere la facoltà di Fisica, tre anni prima. Era quasi certa che, piuttosto che l'inerzia, la scelta presa fosse solo una delle conseguenze della visione del film "La teoria del Tutto" per il quale aveva comprato due biglietti al "The Prince Charles Cinema" pochi mesi prima delle procedure d'ammissione. Come ogni giovedì pomeriggio alle diciotto in punto. In compagnia della sua Angie, aveva ordinato una porzione maxi di popcorn, generosamente servitegli da Marc, sempre pronto ad accoglierla per il suo appuntamento fisso con la "sala 4".
Ad Ellen sarebbe piaciuta molto la sua decisione se solo questa non avesse precluso la scelta di tutti gli altri dodici percorsi ai quali si rivelò essere interessata. Corsi che non avevano alcun tipo di dettaglio in comune. Aveva sognato di diventare una veterinaria, una psicologa, un'infermiera. Aveva progettato di studiare arte, sociologia, infermieristica, ingegneria ambientale, scienze della formazione e chi più ne ha più ne metta.

Avrebbe voluto essere una sceneggiatrice: la sua relazione più costante e duratura era quella intrattenuta con il suo angolo di paradiso, il The Prince Charles e il motivo alla base della costanza nel frequentare quel luogo poteva essere ricondotto solo a due elementi.
La sua illimitata passione per il cinema, in particolare per la sala 4, fila H, posto 16, dal quale poteva osservare il grande schermo dall'angolazione che lei giudicava perfetta; e la sua illimitata passione per quel dolce ragazzo che lavorava lì tutti i giorni dalle 14 alle 23.00.

Probabilmente, se avesse potuto, oltre che dei popcorn, gli avrebbe chiesto anche il numero di telefono. In realtà era tanto che Angie si chiedeva il perché di questa mancanza di coraggio da parte dell'amica, senza aver mai trovato alcuna risposta.

Un altro oggetto di riflessione per la ricciolina era la situazione ambigua in cui si era trovata a vivere: ovvero come, per pura casualità, la maggior parte delle sue amiche più strette fosse stata sessualmente o emotivamente legata al suo adorabile fratello.
l'esempio più eclatante e banale che le continuava a venire in mente ogni volta dovesse spiegare a qualcuno la suddetta situazione si trovava a pensare proprio alla sua migliore amica Angelica e come lei e il fratello, poco prima che Myriam entrasse nella loro vita e nella loro casa, fossero stati una coppia.

Indubbiamente ciò che rattristiva più Ellen era la rivalità esistente tra le due ragazze che amava di più sulla faccia della terra, conseguenza della mancanza di prudenza di Harry nella gestione dei suoi rapporti personali. "Al cuor non si comanda" si diceva sempre Ellie "...e alla gelosia nemmeno" rispondeva sempre a spada tratta il suo inconscio.

Delle volte si sentiva a disagio dato che era stata proprio lei il passpartout che aveva permesso ad Angie di entrare nelle grazie di suo fratello e, allo stesso tempo, di essere poi sostituita in modo poco cortese e senza che le venissero risparmiate lacrime.
Un po' non se lo era perdonato, anche se sapeva che lei non aveva alcun tipo di legame con la loro separazione. Era strano dover accogliere la sua migliore amica in casa sua solo ad orari sicuri - quelli in cui Harry era impegnato con il suo lavoro di tatuatore - o di doverla avvisare sempre su chi fosse presente nel sua abitazione prima di poterla invitare ad entrare; e tutta una serie di problemi vincolanti per chi, come lei, era nel bel mezzo di una faida, all'interno della quale non avrebbe mai voluto schierarsi.