La struttura che li avrebbe ospitati per le successive ore si presentò dannatamente grande, più di quanto Ellie e Liam ricordassero, data l'espressione colma di stupore che nacque sul loro viso non appena le due grandi vetrate scorrevoli all'ingresso si aprirono al loro passaggio.
L'odore di scarpe nuove, caffè e olio per le scale mobili misto al rumore del chiacchiericcio degli altri visitatori, delle monetine tra le mani dei bambini pronti per un giro sulle piccole giostrine sparpagliate nei vari angoli del complesso, le buste di carta colme di nuovi acquisti e il loro sfregare continuo, caricarono i due ragazzi di un'adrenalina circa cosa fare e con quale priorità.
Liam aveva suggerito di iniziare con il mangiare qualcosa, dato l'orario, ma Ellie, e il suo cornetto ancora pienamente padrone del suo stomaco, chiesero di allungare l'attesa per un pasto caldo e di trovare qualcosa di alternativo per passare il tempo, almeno fino a quando non avrebbe digerito un po' della sua colazione.
Nel percorrere i vari corridoi - apparentemente tutti uguali - si rese conto che il ragazzo dalla giacca di pelle e lo sguardo intenso avesse una camminata che lei aveva amato definire nella sua mente "attraente e fiera". La sua andatura era stabile e sicura; l'ondeggiare delle sue larghe spalle non le permetteva di distogliere a lungo lo sguardo, senza avere la premura di non farglielo notare.
Continuava ad alternare la vista del viso angelico del ragazzo e del muoversi delle sue labbra pronte a descrivere quanto odiasse le code ed il traffico, alla visione delle vetrine che facevano da sfondo al loro camminare.
Improvvisamente, il corpo seducente di Liam - che le si muoveva accanto ad una breve distanza, la quale nessuno dei due aveva ancora tentato di colmare da quando avevano compiuto i primi passi nei corridoi dalle mattonelle lucide illuminate da neon bianchi - le avvolse la vita con le sue mani per strattonarla, permettendole di passare dalla sua destra ad affiancarlo a sinistra. Ellie fece in tempo ad aggrapparsi alle braccia quasi completamente colme di inchiostro, riuscendo a rafforzare il movimento da lui messo in atto senza sbilanciarsi o cadere.
I muscoli sui quali aveva affondato le sue sottili dita, apparivano e scomparivano a seconda della contrazione, mentre una delle sue due mani le cingeva la parte bassa della schiena nel tentativo di non farla cadere.
Lo fissò dritto negli occhi pensando che quel tipo di gesto azzardato non fosse che una premessa per un bacio appassionato alla fine di un dolce casquè, per cui erano stati rispettati tutti i passaggi. Gli occhi scuri del ragazzo, come richiamati per magia, ricambiarono quel favore, fondendosi a quelli della riccia prima di esprimere un sollevato «C'è mancato poco.»
"Cosa?" Pensò.
Tale affermazione non le risultò chiara fin quando non notò - sempre rigorosamente ferma tra le braccia del ragazzo - di come un bambino, incaricato dalla madre di pilotare il carrello, avesse sbandato a seguito di una rincorsa, rischiando di prenderla in pieno.
«Wow... che riflessi.» Aggiunse con fare sbalordito e senza alcuna voglia di smuoversi dalla posizione assunta.
Purtroppo per lei, tale desiderio non fu esaudito dato che Liam contrasse nuovamente i muscoli delle sue braccia - i cui movimenti continuavano ad essere tracciati dalle dita di Ellen con estrema premura - per riportarla in una posizione nella quale non avrebbe più necessitato del suo supporto.«Dico sul serio. Come hai fatto a vederlo prima di me?»
«Tu eri concentrata a guardare altro.» Sorrise prendendole una mano - gesto che fece ballare di gioia le farfalle nel suo stomaco, nuove coinquiline del cornetto - per poi continuare «Ho un'idea.»
Ellen strinse quella presa - la stessa che le permise di notare la ruvidità delle mani di Liam che si scontrava con la morbidezza delle sue. Sperava che il suo profumo le sarebbe rimasto addosso per tutte le ore seguenti alla loro futura separazione. Si lasciò condurre da lui, fidandosi completamente, fin quando la morsa - in cui la mano era calorosamente chiusa - si sciolse dinnanzi all'entrata del negozio che segnava come insegna "Nike".
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Atlante [LP - HS - NH] 💌
FanfictionChe ne sapete di macchine e motori? Ellen nulla, ma qualcun altro, invece, potrebbe darvi tutte le risposte di cui avete bisogno. Le loro vite si incastreranno indissolubilmente e senza tregua. Questo basterà ad Ellen perché possa finalmente essere...