Fumo

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Passarono settimane, i due, non avevano ancora completato il lavoro.
-Temari, la scadenza è stata fissata par domani.- Shikamaru entrò nell'ufficio sbattendo delle pile di fogli graffettati.
-Con questi cosa dovrei farci?-
-Sono delle parti di progetto che ho copiato dai gruppi altrui.-
-Non è illegale?-
-Probabilmente sì, ma sarebbe una seccatura non consegnare tutto in tempo.-
Lei gli diede ragione.

Era qualche giorno che Temari ed il suo capo mangiavano insieme, insomma, chi altro sarebbe andato in pausa pranzo alle undici?
Scesero quei lunghissimi nove piani in ascensore arrivando in mensa, erano vicino al bancone.
-Quanto le devo?- Temari stava per pagare, quando un signore le venne addosso, stava per cadere.
Inutile dirlo, Shikamaru la prese al volo.
L'uomo si girò, era proprio lui, Cliff, quel vecchiaccio con una fissa per le ventenni.
-Tutto bene?-
-Sì, grazie.-
Lei rivolse lo sguardo verso l'alto incrociando così quello del moro.
Era estremamente bello, aveva qualcosa di attraente, non aveva mai notato tutte quelle qualità in una sola persona.
Si era persa nei suoi occhi, si continuavano a fissare.
-Emh, fanno dodici e novanta- la cassiera si fece sentire, Temari saldò il conto e si misero seduti.
L'atmosfera si era fatta al quanto imbarazzante.

Shikamaru le stava parlando, ma lei aveva smesso fin da subito di ascoltarlo, gli fissava le labbra, ogni singolo movimento era un'agonia, avrebbe voluto avvicinarsi.
-Temari, mi stai ascoltando?-
-Mh? Oh! Certo, certo.-
Il Nara parlava con un linguaggio così bene arricchito, le mostrava le tecniche che avrebbe usato per fare colpo sui piani alti grazie al loro progetto.
Oltre che bello era anche estremamente intelligente.

-Hai perso nuovamente il filo del discorso?- le chiese lui.
-Possibile.-
-Per oggi è meglio che tu vada a casa, sembri stanca.-
Temari non era disattenta, anzi era molto attenta, ma ad altro.

Finirono di pranzare, lei tornò in ufficio giusto per raccogliere i suoi oggetti, poco prima di andarsene, però, si mise a parlare con la segretaria Ino, da qualche giorno erano diventate abbastanza amiche.
-Allora buona fortuna per il progetto!-
-Grazie mille!-
Si salutarono.
Temari fece la strada di ritorno.

Da quando aveva iniziato a lavorare con Shikamaru, non era più una precisina che dedicava ogni suo momento libero a smassare il suo tempo in modo da godersi addirittura tre ore per bersi una cioccolata calda.
Stava imparando a godersi il momento, lui la stava cambiando, questo era sicuro, la cosa che però non capiva era: In meglio o in peggio?
Il suo modo di fare, la sua parlata, sentiva che lui rispecchiava ogni singolo canone che avrebbe dovuto avere l'uomo della sua vita.
Fin da piccola sognava di incontrare e sposare un uomo più sveglio e intelligente di lei, adesso avrebbe avuto l'occasione di approfondire il rapporto con un uomo del genere, non poteva farsi sfuggire questo segno divino.
Il problema più grave era e rimaneva il: come ci approccio? Insomma, è abbastanza difficile fare colpo con uno che conosce ogni singola cosa, anche se fosse andata su internet a cercare un qualunque argomento da esporgli, lui aveva sempre e comunque materia in campo.
Non c'erano dubbi, Lei era persa, andata, sarà faticoso riprenderla dal vortice di quegli occhi bruni in cui si era smarrita quella stessa mattina urtandosi contro un vecchiaccio.
Era il momento di riflettere, di solito ogni ragazza impara a gestire le proprie cottarelle alla giovane età di dodici anni massimo, ma lei. Lei no, non ci riusciva, non si era mai innamorata di nessuno, o almeno, mai così tanto, quindi nella sua testa giravano due opzioni:

-Mutismo totale nei confronti di Shikamaru.
-Provarci spudoratamente.

Ovviamente scelse la prima opzione.



Red light (Shikatema)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora