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Ci siamo: finalmente inizia la nuova stagione. Sono così eccitata e felice! E soprattutto carica e pronta per dare il massimo. È 7 settembre e domani pomeriggio c'è la prima partita del campionato. Federico invece giocherà domani sera e ovviamente andrò a vederlo e farò il tifo per lui. Mi ha promesso che se fa goal me lo dedica! Non vedo l'ora.
Sono le 4 del pomeriggio e sto andando all'allenamento, se faccio tardi il mister non mi fa giocare quindi mi conviene muovermi. Tecnicamente ora abitando più vicina al campo dovrebbe venirmi meglio andare a piedi, invece tra una cosa e l'altra rischio sempre di arrivare in ritardo. Finalmente arrivo, mi cambio e corro a scaldarmi con le altre. Linda stranamente è già là e questa volta è lei a prendermi in giro per la mia non puntualità.
«Poi dici a me! Non ti lamentare poi se il mister non ti fa giocare eh.» Mi dice lei con freddezza, ma io so che sta scherzando e le faccio una smorfia amichevole. Incominciamo l'allenamento, e non inizia per niente bene. Facciamo partitella e sbaglio tantissime cose, non so che mi stesse prendendo ma è come se non sapessi più come si giocasse a calcio. Il mister mi sgrida tantissime volte e mi dice persino che se continuavo a giocare in questo modo la prima squadra la sognavo. Questa cosa in particolare mi ha fatto uno strano effetto, sa quanto ci terrei ad andare in prima squadra... È il sogno che ho da quando sono bambina. In effetti però, non è la prima volta che gioco così male in allenamento e davvero non capisco che mi prenda. Quando un allenamento va male mi da troppo fastidio, è una cosa che proprio non sopporto.
Vado negli spogliatoi distrutta e vedo che ho una notifica da parte di Fede:
“Com'è andata? Pronta per domani?”
Gli rispondo dicendogli la verità, ovvero che era andata una merda ed ero distrutta, ma lui mi lascia il visualizzato. Appena esco me lo trovo proprio davanti con una busta in mano.
«Ciao amore! Ho ricevuto il tuo messaggio, ti ho portato una sorpresina, ho pensato ti avrebbe fatto piacere» Mi dice sorridendo.
«Oh... Grazie non dovevi..» Gli dico abbracciandolo e cercando di sforzare un sorriso, che però non mi esce proprio, cosa che lui nota subito. Mentre lo abbraccio infatti mi scende una lacrima e inizio a piangere. Non ho la minima idea di cosa mi fosse preso, non mi era mai capitato di piangere in sua presenza e appena lui lo nota cerca di rassicurarmi stringendomi a sé e baciandomi la testa.
«Ehi ehi, Rache va tutto bene, non ti preoccupare. È normale che ci sia qualcosa che non va. Stai tranquilla.»  Tra un singhiozzo e l'altro riesco a calmarmi e ci sediamo su un muretto.
«Tieni, aprila.» Apro la busta che aveva in mano e tiro fuori una maglia sua e una dedica scritta da lui per me. "Chiesa". Quello splendido cognome di quello splendido ragazzo che mi ha fatto perdere la testa.
«Wow, grazie davvero. Sei speciale.» Gli dico abbracciandolo dopo aver letto tutta la dedica.
Mi accompagna sino a casa e durante tutto il tragitto mi stringe a sé, come per proteggermi.
Forse è troppo presto per dirlo, ma io amo questo ragazzo.

Una passione e un'amore in comune|| Federico Chiesa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora