Rachele è una ragazza di 20 anni che ama il calcio e lo pratica da quando è piccola, attualmente gioca nella Juventus femminile e allo stesso tempo frequenta un università privata, ha una vita serena e felice, degli amici, una famiglia che la ama, e...
vi faccio una veloce presentazione dei personaggi principali, col tempo se ne aggiungeranno altri ma capirete leggendo chi sono :) [scusate se nel corso della storia i visi dei personaggi saranno diversi] . •Rachele Rachele è una ragazzina di 20 anni che vive una classica vita da adolescente a Torino e ha una grande passione per il calcio, infatti gioca da quando è piccola nella Juventus ed è molto brava. È una tipa testarda, simpatica e sa dare ottimi consigli. Fisicamente è alta e magrolina, ha capelli e occhi scuri.
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. •Linda Linda è la migliore amica di Rachele, si conoscono da quando sono piccole proprio per la passione per il calcio che hanno in comune. Sono praticamente come sorelle e si vogliono un bene immenso. È una tipa tosta, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e che ama scherzare. È alta e ha i capelli chiari.
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. •Federico Federico (Chiesa) è un grande giocatore di serie A, gioca nella Juve ed è molto forte. È un cucciolone, è simpatico e carino. È alto, e ha capelli e occhi scuri.
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«Rachele muoviti!! è tardi, se non ti sbrighi perderai l'allineamento!» «Si papà arrivo!! Dammi un secondo!» Erano le 15:30 e mi stavo preparando per andare all'allenamento di calcio, lo sport di cui sono appassionata e che pratico da quando sono piccola. Avevo come sempre la divisa della mia squadra, la Juventus femminile, e una semplice coda alta per mantenere i capelli. «Ciao tesoro, a dopo! Buon allenamento!» «Ciao papà graziee!» Esco dalla macchina di fretta perché ero come sempre in ritardo e corro negli spogliatoi a posare la borsa. Appena entro negli spogliatoi vedo la mia migliore amica, Linda, che sta cercando di farsi una coda da sola, fallendo. Ridendo corro da lei, le do un bacio sulla guancia e gliela faccio io velocemente. «Grazie, come farei senza di te!» Mi dice ridendo. «Eheheh saresti persa!» Dopodiché corriamo in campo mentre le altre e l'allenatore ci stavano aspettando. «Ce l'avete fatta! Vedete di non arrivare più in ritardo o non vi faccio giocare alla prossima partita!» Ci dice il mister mentre iniziamo ad allenarci.
Di solito mentre ci alleniamo sugli spalti non c'è mai nessuno, ma guardando meglio avevo intravisto qualcuno. Era un bel ragazzo alto, con i capelli scuri e vestito sportivo, ed era seduto da solo che ci guardava. Abbiamo fatto per un momento contatto visivo e Linda se n'è accorta, ed è venuta da me prendendomi in giro. «Ehh innamorata del nipote del mister eh!» Ridendo come una scema, come sempre. «Il nipote del mister? Fa anche lui calcio?» chiesi io. «Ma certo! gioca in serie A nella Juve tonta» «Ma seriamente? Ma chi è? Da qui non vedo bene» «È Federico Chiesa cogliona, ma non avrai per caso bisogno degli occhiali? Comunque ha la nostra età ma soprattutto È SINGLEE! È tutto per te girl, io sono lella e non me ne può fregar di meno, lo sai» Ci guardiamo e ridiamo mentre continuamo a riscaldarci.
Finito l'allenamento, vado negli spogliatoi, mi cambio e mi sistemo e come sempre sono ultima dato che mio papà arriva sempre tardi. Esco dallo spogliatoio e mi ritrovo davanti proprio Federico, il nipote del mister. «Umh- ciao?» Dico imbarazzata. «Ciao, piacere Federico. Mio zio è andato via e mi ha detto di chiudere, per poco non ti chiudevo dentro!» Mi dice ridendo. «Oh scusami, sono una persona molto ritardataria!» Dico sempre molto imbarazzata. «Ho notato! Oggi ti ho vista allenarti, sei brava complimenti!» «Oh grazie..» Sorrido e divento tutta rossa, penso che lui se ne sia accorto ma abbia fatto finta di niente. Questa cosa mi ha rassicurata molto.
L'allenamento è finito alle 17:30 e non mi sono accorta che sono stata fino alle 19 a parlare con Federico. Il tempo è volato, è stato come se ci conoscessimo da sempre e abbiamo parlato di qualunque cosa con tranquillità. Mi sono sentita al sicuro con lui, ma purtroppo è arrivato papà e ha interrotto tutto. Sento il clacson della sua macchina suonare e mi alzo imbarazzata. «Beh è stato davvero molto bello parlare con te, ci vediamo!» Mi dice lui stringendomi la mano. «Anche per me, è stato un piacere!» E corro in macchina da mio padre.
