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Ci saranno dialoghi in due lingue: inglese e italiano. Siccome l'inglese non è il mio forte, scriverò tutto in italiano e quelle battute saranno sottolineate per far capire lo scambio di lingua.
Buona lettura 💝🕸

Dicembre, 17

Nemmeno il tempo di sistemarmi a LA che sono già ripartita. Questa volta direzione New York per le vacanze di Natale. Avevo in mente da anni di fare questo viaggio ma stavo risparmiando per trasferirmi, ma ora che questo passo finalmente l'ho fatto e che mi sono già anche trovata un lavoro in città, sono potuta finalmente partire.
New York mi ha sempre affascinata come città, grazie soprattutto forse alle commedie romantiche che adoro guardare sotto le feste. Spero che anche la mia vacanza sembri ambientata dentro una palla di neve.

In questo momento mi trovo nella mia camera d'albergo e la mia finestra da su Central Park, dove sta sera andrò a fare un giro. Tutto sommato credo di essermi cercata un bel hotel: la mia stanza si suddivide in bagno esageratamente grande con vasca da bagno che sfrutterò per farmi dei bagni caldi perché qui fa veramente un freddo atroce, una camera da letto e una stanza-soggiorno con divano, TV e tavolo da pranzo. Il tutto è reso ancora più bello dal servizio in camera che ho appena chiamato siccome ho una fame da lupi perché in aereo non ho voluto prendere niente.

Potrei seriamente non andarmene mai da qui

- Beh mamma devo ammettere che qui fa anche più freddo dell'inverno su da noi - rido mostrando il panorama in videochiamata con la mia famiglia

È poco più di un mese che non li vedo di persona e mi mancano parecchio, anche se ancora non glielo voglio confessare. Le persone che mi mancano di più sono i miei gemellini Pietro e Teresa. Sono piccolini, hanno 4 anni e sono tutta la mia vita. Mamma e papà lì hanno avuto tardissimo visto che io avevo quasi 16 anni quando sono nati li abbiamo cresciuti in tre, con me sempre presente. Ho sempre pensato che un giorno sarei stata d'esempio per qualcuno, ma loro superano tutte le mie aspettative. Sono gentili e altruisti e simpatici e forti, molto più di me a volte. Prima di partire ho detto loro che avrei fatto di tutto per renderli orgogliosi di me e che se mai avessero avuto qualche difficoltà mentre ero via, avrebbero potuto telefonarmi, notte e giorno. Fino ad adesso non li ho mai delusi, speriamo nel futuro.

Talmente sono persa nei miei pensieri e chiacchierata con la mia famiglia che nemmeno sento bussare alla porta. Ci pensano loro a portarmi alla realtà.

-Hanno bussato tesoro-

-Oddio non mi ero nemmeno accorta, grazie! Deve essere il servizio in camera che ho ordinato. Vi lascio, a dopo-

-Ciao Meg, ti vogliamo bene!-

-Arrivo!- urlo mentre cerco di rendermi quanto meno presentabile per aprire la porta. In questo momento sono in condizioni talmente pessime che bigfoot mi farebbe un baffo, ma ho talmente tanta fame che è meglio se me ne sbatto e apro quella porta.
Dietro questa si presenta un ragazzo sulla trentina, molto alto e snello nella sua uniforme blu e panna, caratteristica dell'hotel. Spinge con cautela il cartellino con tutto il necessario per pranzare nella mia stanza e dispone, sempre con cautela, il tutto sul tavolo.

- Il suo pranzo signorina, buon appetito-

- Grazie, anche a le... No scusi, solo Grazie-

Già... facciamoci riconoscere anche in un'altra città

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Alla fine questo pomeriggio ho optato per un giro in bici a Central Park con conseguenti foto di ogni momento, di ogni persona, di ogni animale e di ogni cosa presente.

Scelgo Te - Tom Holland FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora