Capitolo 3

294 15 2
                                    


Castiel non era mai stata una persona romantica. Certo, era sempre stato molto gentile e amorevole, e non aveva avuto molte occasioni per dimostrarsi effettivamente romantico, ma non aveva mai creduto al classico 'colpo di fulmine', quando ne sentiva parlare faticava per non mettersi a ridere. E poi quello che gli stava succedendo non era stato esattamente amore a prima vista. Dio, anche la parola amore era decisamente esagerata.

Certo, quando lo aveva visto entrare dalla porta di casa sua lo aveva trovato sexy, ma è uno spogliarellista, essere sexy è il suo lavoro. Poi quando aveva cominciato a parlargli l'aveva trovato incredibilmente fastidioso. E testardo. E pieno di sé. E allora perché diavolo era la quarta camicia che cambiava solo per andare nel suo schifossissimo motel per consegnarli 2.000 dollari in contanti? Soldi che per altro terrà in suddetto motel.

Sospirò, guardando il suo riflesso allo specchio, ancora non soddisfatto del risultato.

Ok, qualsiasi sia la prossima cosa che indosserai non cambiarla!

Tornò nella sua camera, alla ricerca di qualcosa di più elegante (ma non troppo, non voleva fargli credere che fosse una cosa importante) alla fine optò per una semplice camicia bianca, elegante se accompagnata da giacca e cravatta, ma completamente innocua se indossata da sola. Si sistemò i capelli altre dieci volte, e poi finalmente si decise ad uscire.

Quando arrivò al motel Dean lo stava aspettando appoggiato alla porta della sua stanza, indossava dei jeans strappati, una maglietta scolorita che una volta doveva essere stata nera, e una giacca in pelle. Come diavolo faceva a essere sempre così attraente?

"Sei in ritardo"

"Ho trovato traffico" ovviamente si era già preparato la scusa in auto. Gli porse la busta, mentre cercava di studiarlo più attentamente. Era la prima volta che lo vedeva struccato, ma quegli occhi non avevano perso un briciolo della loro bellezza, grandi e verdi come smeraldi, le poche lentiggini che gli coprivano il naso, ancora più visibili sotto la luce del sole, il livido sul suo zigomo che stava lentamente cambiando colore come quello sul collo, e quelle fottute labbra perfette.

Castiel si bagnò le labbra, cercando di distogliere lo sguardo, e notando che l'altro si era messo a contare i soldi.

"Ok, allora io vado"

"Aspetta"

Cazzo

"Mi hai dato 500 dollari in più" li stava già tirando fuori dalla busta per restituirglieli, ma l'altro cercò di fermarlo

"Lo so, quelli... sono per te, per... per le emergenze" per questo non aveva preparato una scusa, non pensava che si sarebbe messo a contarli davanti a lui. Dean lo squadrò

"Emergenze?"

"... Sì"

Dean lo guardò confuso, poi capì

"Oh mio dio, sono per trovarmi un posto dove vivere?!"

Era passato qualche giorno dalla loro "lite", ma l'idea non era riuscita a lasciare la mente di Castiel. Aveva provato a impedirselo, a non immischiarsi, ma non ci era riuscito

"Ok, erano per quello, ma sei libero di usarli come preferisci" tenne un tono calmo, non aveva voglia di discutere di nuovo su questa cosa, ma l'altro non sembrava della stessa idea

"Non ci posso credere, non ce la fai proprio a farti gli affari tuoi non è vero?"

"No a quanto pare"

Dean era a bocca aperta, sembrava arrabbiato, incredulo e divertito allo stesso tempo

"Ok, mi arrendo" disse infine con un sorriso, anche lui sembrava che lo stesse osservando attentamente per la prima volta "Ma visto che posso spenderli come voglio lascia che ti offra la colazione"

Sounds of SomedayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora