Venere
Cammino a testa bassa mentre il Comandante mi poggia un braccio intorno alle spalle, parecchie lacrime mi bagnano il viso vedo che siamo arrivati in un corridoio dove ci sono tutte celle ma non sono quelle femminili. <Ascoltami Venere, per alcuni motivi dovrei stare nell'ala maschile però nun t preoccupa stai nella cella con tuo fratello tu per qualsiasi cosa urla se è coccos vabbuo? >> annuisco alle parole del comandate e iniziamo a camminare lungo il corridoio, sento risate e commenti poco carini ma non mi interessa il viso rivolto verso il basso e i lividi sulle braccia e sulla pancia mi fanno male. Appena arrivati davanti la cella di mio fratello alzo lo sguardo e il suo sguardo è indecifrabile, mi butto tra le sue braccia e singhiozzo sulla spalla di Edo mentre lo sento sospirare triste e stringermi forte. <<Che è successo Venere? Perché sei qui? >> mi chiede Edo in apprensione <<Antonio>> dico con voce sottile, lo vedo stringere i pugni e buttarsi i capelli all'indietro; mi siedo sul letto che presumo sia mio e guardo fuori la finestra. Sarà una lunga permanenza.
Ciro
Esco dal bagno e trovo Edo fissare con sguardo triste una ragazza seduta sul letto vicino al muro pochi minuti dopo mi rendo conto che la ragazza è Venere. <<Venere>> la chiamo mettendogli una mano sulla spalla <<Ciro>> si gira lentamente e mi fa un piccolo sorriso <<Comm maij stai ca? >> <<Antonio>> mi risponde con voce tremante e quel poco mi fa andare in bestia.