Capitolo 11.

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Venere
Dopo aver letto la frase sulla foto collego tutto, ecco perché Ciro si trova chiuso qui dentro. Ciro, Edoardo e Francesco erano un trio ed erano i soliti scugnizzi napoletani <<Perché lo hai ucciso? >> <<Ma tradit Venere, mi ha accoltellato alle spalle>> <<Tu, lui e Edo avevate dei sogni tutti e tre insieme che non riuscirete a realizzare tutto questo per colpa dello schifoso Sistema di cui fai parte>> <<C n vuo sape ra vita mij tu ne? Nun mia ricr tu chell che è buon o chell no. Meglij sta aret e sbarr a testa alt, c for che libr chin e scuorn>> dopo queste sue parole lo guardo deluso ed esco dalla cella mi siedo su una panchina fuori al campetto da calcio dove mio fratello e gli altri ragazzi giocano a calcio. Mentre li osservo mi rendo conto di una cosa, Ciro pur di rendere orgoglioso il padre ha ucciso colui che riteneva suo fratello, non pensavo che era arrivato ad ucciderlo solo perché accecato dal potere ma sono sicura che quella via per quanto cerchi di soffocarla non lo abbandonerà mai.
Ciro
Vedo Venere uscire dalla cella e porto le mani nei capelli. Credevo che Edoardo gli avesse detto che avevo ucciso Francesco, la sua reazione mi ha spiazzato e il suo sguardo deluso lo vedo ancora. Mi appoggio alla scrivania e con tutta la forza di volontà cerco di non rompere qualcosa, fisso fuori le sbarre e una lacrima esce dal mio occhio sinistro.

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