Capitolo 6.

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Venere
Da quell'episodio sono passate alcune settimane, a Ciro ci tengo e anche tanto e anche se lui non lo da a vedere, nei piccoli gesti me lo dimostra. Siamo appena usciti da un piccolo bus affittato dalla direttrice perché per oggi è programmata un'uscita in barca. Appena scesa l'odore di salsedine e libertà mi invade le narici, vedo i ragazzi e anche le ragazze felici di questa uscita penso proprio che un po' di spensieratezza serve ogni tanto. <<Ciro mi dai una mano a salire sulla barca per favore? >>  <<E cert ciu ciu>> mi afferra la mano e mi tira stringendomi al suo petto, gli lascio un bacio sulla guancia e mi appoggio alla ringhiera godendomi il sole e la leggera brezza marina.
Ciro
Fisso Venere appoggiata alla ringhiera con gli occhi chiusi e mi perdo a guardarla ha un'area rilassata, sto chiacchierando con i ragazzi quando la vedo avvicinarsi a noi e fare un sorriso <<O sol è glus e te, oggi si chiu bell ro solit>> dopo le mie parole ride di gusto e si avvicina lasciandomi un bacio sulle labbra, sento i ragazzi fischiare ed Edoardo felice. Venere mi getta le braccia al collo e mi stringe forte lasciandomi un bacio sul petto nudo. La vedo guardarmi negli occhi e sorridere e proprio in questo momento mi rendo conto di una cosa, Venere mi ha rubato il cuore.

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