Capitolo 10.

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Ciro
Busso allo studio della Direttrice e dopo il suo permesso mi accomodo, <<Buongiorno Direttrí vi fate sempre più bella eh>> <<Buongiorno a te Ciro; ti ho convocato perché devo comunicarti una cosa>> <<Ditemi tutto>> <<Stamattina ho ricevuto una visita da una persona molto cara a te e mi ha comunicato di dirti una cosa; da domani potrai iniziare a studiare legge qui, mi ha portato anche i libri>> dopo questa frase mi porge i libri e la guardo con gli occhi a cuore <<Chi ve lo ha detto Direttrí che volevo studia legge? >> <<Diciamo che me lo ha detto un mio vecchio amico>> dopo ciò mi fa l'occhiolino e dopo avermi consegnato i libri la vado ad abbracciare forte <<Grazie mille direttrí, pur mammà Foss orgoglios e me >> la vedo sorridere e dopo averla ringraziata altre 10 volte esco correndo dalla studio felice come un bambino. Appena arrivato nella mia cella, Venere vedendomi felice mi chiede cosa sia successo non gli rispondo nemmeno che mi fiondo sulle sue labbra e gli sussurro parecchi Ti Amo.
Venere
Dopo essersi staccato, Ciro mi racconta cosa è successo e mi racconta anche il suo sogno, quello di diventare avvocato. In un attimo però quella felicità sembra sparire quando fissa alla parete una foto, lo vedo prendere la foto e portarsela al petto dopo scoppia in un pianto mettendosi seduto atterra con la testa sulle ginocchia, mi avvicino a lui e gli chiedo cosa sia successo, non dice nulla mi stringe la maglietta e singhiozza quando la foto però cade mi accorgo che la persona nella foto altro non è che Francesco.

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