Carl povs
<<Svegliaaaa, c'è la collezioneee..>> Fiona che urla dal piano di sotto per svegliarci come tutte le mattine... Dopo circa 10 minuti che ci ha chiamiati scendiamo tutti in fila indiana giù da gli scalini. Mi siedo al tavolo da pranzo con tutti gli altri, per la colazione ed addento qualche fetta biscottata.
<<Andate che è tardi!!>> urla esasperata Fiona.. Ci alziamo, ognuno prende il proprio zaino con i libri del lunedì e nel mentre che usciamo Fiona ci lancia uno ad uno i sacchetti col pranzo.Dopo due isolati mi fermo davanti ad una vecchia casa verde con la muffa dalla quale provengono delle urla, entro dalla recinzione e mi reco davanti al portone.
din-din-din
Apre la porta un vecchio con la camicia sporca. Il padre di Sebastián.<<Sebastián c'è il tuo amico.>> urla il vecchio con un bottiglia di birra nella mano sinistra, tornando sul divano.
<<ehy fra! >> esclama il mio amico Sebastián dandomi il cinque.
Mi fermo sempre ad aspettare lui per andare a scuola insieme, altri due isolati e arriviamo a scuola.Entriamo in classe, mi siedo al mio solito posto, l'ultima fila, l'ultimo banco vicino alla finestra.
<<buongiorno ragazzi.. >>Esclama la professoressa Jackson; somiglia ad una cara amica di famiglia, Sheila, ed ha un carattere molto simile, dolce, sembra impaurita ma anche molto comprensiva.
<<Oggi ospiteremo alcuni ragazzi e ragazze della Greyardd, per confrontare le opinioni dell'altra scuola, ma soprattutto per fare nuove amicizie!>> Annuncia la Jackson con un gran sorrisone stampato in faccia.<<Nessuno vuole quei figli di papà, stra carichi di soldi, da una scuola privata!>> dice il ragazzo dai capelli rossi davanti a me.
In parte ha ragione, la Greyardd è una delle scuole più prestigiose in questo stato, ci vanno solo ragazzi pieni di soldi da spendere.Entrarono due professoresse, con una decina di alunni dietro di loro.
<<Buongiorno ragazzi, benvenuti nella nostra scuola, accomodatevi nei banchi vuoti. >> Esclama la prof Jackson.
Tutti i ragazzi si sistemano vicino a qualcuno, apparte vicino a me. Noto che sulla soglia della porta c'è una ragazza, diversa dalle altre, tutti hanno l'uniforme blu e bianca della scuola, lei, è vestita con una tuta nera, una felpa quasi il doppio di lei, nera, e le Converce, noto anche che non ha né zaini né borse per contenere i libri di scuola, lei ha solo un tablet in mano, e per lo più è scomposta, è appoggiata con la schiena contro il cornicione della porta, i piedi messi obliqui contro l'altra estremità della porta, e le altre ragazze sono... diverse. L'uniforme nella loro scuola e obbligatoria, e pretendono ordine e niente tecnologia.
<<Signorina T/n, si sieda anche lei, non può stare sul ciglio della porta. >> esclama la professoressa dell'altra scuola.
La ragazza mi viene incontro, senza darmi attenzioni si siede affianco a me...SPAZIO AUTRICE-
Ditemi se vi piace per ora.
e scusate per eventuali errori!vane~