Giorno 12: Kleiy si rende utile

293 26 23
                                    

La mattina seguente svegliai presto Kleiy e Leisjien. Ero davvero curioso di vedere quanto il ragazzo si fosse potuto rendere utile e quanto fosse effettivamente bravo a memorizzare le formule e le descrizioni degli elementi. Ad ogni modo se anche non fosse stato eccelso, non avrei certo potuto sgridarlo, in quanto io stesso non ero in grado di fare molto di più di quanto lui facesse. Leisjien e Kleiy si svegliarono e a contrario di quanto successo al villaggio, non ci furono grandi quantità di cibo ad attenderli appena alzati. Subito ci mettemmo al lavoro e presto mi resi conto che in effetti il ragazzo era davvero molto abile. Entrato nella sala principale, guardò i nostri quattro cubetti coltivati e ci chiese se ci saremmo offesi se ci avesse spiegato come migliorare le nostre coltivazioni. Noi, ovviamente, gli dicemmo che per noi non era un problema, così lui raccolse il grano che nel frattempo era ricresciuto, prese la zappa dal baule e uscì dalla casa. Attraversò il ponte e arrivò sulla terraferma. Li si mise a preparare il terreno per la semina. Prese alcuni cubi di terra dalla sponda del lago e lo appoggiò sull'acqua, per poi zapparla e seminarla. La terra ora, al posto che chiara come era stata quando avevamo piantato noi i semi, era di un bel colore scuro: la terra aveva assorbito parte dell'acqua e ora era umida e pronta per far crescere delle belle e alte piante. Kleiy ci guardava soddisfatto appena aveva finito il lavoro e noi non potemmo che complimentarci con lui.
- Ora mi insegnerete qualche cosa? - chiese allora. Io e Leisjien ci guardammo. Che cosa avremmo potuto insegnargli?
- Forse la cosa migliore é che continuiamo lo scavo nella miniera. Tu Leisjien invece potresti andare a caccia. Che ne pensate? - proposi.
Qua do entrambi si mostrarono d'accordo ci separammo e ognuno cominciò a svolgere il proprio lavoro. Ognuno prese ciò di cui aveva bisogno dal baule: Leisjien la spada di ferro e io e Kleiy due picconi di ferro. Preso il necessario, ci incamminammo verso la caverna.
- Come l'avete scoperta? - chiese Kleiy curioso.
- Ecco... Diciamo che é stato per caso... - risposi io.
- Non sono mai stato in una miniera sai? I miei genitori sono contadini... Il lato positivo però é che tutti hanno un continuò bisogno di cibo, così eravamo abbastanza ricchi anche senza trovare l'oro in una miniera... Avete mai trovato l'oro? - io ragazzo sembrava una macchinetta e sparava le parole una dietro l'altra, appiccicandole tra di loro. Con questa curiosità non avevo problemi a credere che fosse portato alla Conoscenza.
- No, non abbiamo ancora trovato dell'oro... Al momento solamente del ferro, ma l'abbiamo usato quasi tutto per fare gli strumenti che hai visto... - risposi con calma.
- Oh... - fece un po' deluso.
- Pensi che questa caverna ne contenga? E ne troveremo? Cosa pensi di farci? Cosa ci si può fare con l'oro? - continuò con il suo tono inquisitore.
Io esasperato e senza la Conoscenza adatta a rispondere alle aye gli dissi semplicemente che al momento non potevo spiegarglielo perché sono discorsi complessi che richiedono tempo.
Finalmente arrivammo al bordo del crepaccio. Cominciamo ad entrarci dentro tramite la scala fatta da Leisjien ed arrivammo in fondo prima di quanto non avrei pensato. Kleiy si guardava intorno con viva curiosità.
- Di qua! - gli spiegai, indicandogli la galleria di cui non avevamo ancora trovato il fondo. Lui mi seguì in silenzio, studiando con grande attenzione tutto ciò che lo circondava. Camminammo per un bel pezzo lungo la galleria. Quando finalmente arrivammo al punto dove io e Leisjien co eravamo interrotti, tiranno fuori i picconi e cominciammo a scavare del carbone con cui feci delle torce. Kleiy mi guardò interessato e insistette per provare, fino a quando non gli diedi il permesso. Con tutte le torce di cui avevamo bisogno, proseguimmo la nostra discesa nelle viscere della terra. Kleiy stava al mio fianco e metteva le torce sulle pareti, mentre io, andando avanti, scavavo i rari giacimenti di carbone che trovavamo. Improvvisamente la miniera sembrava essersi svuotata, non trovavamo più nessun minerale di un certo valore. Leggermente spazientiti, continuammo comunque ad andare avanti in questo modo, fino a quando, inaspettatamente, vedemmo di fronte a noi uno strano chiarore. Che qualcuno avesse messo delle torce? Ma se ci fosse già passato qualcuno probabilmente le torce le avrebbe mettere anche prima... Con il piccone in mano, pronti per usarlo come arma nel caso la luce si fosse rivelata proveniente da qualche essere pericoloso, ci avvicinammo. Quando gli fummo abbastanza vicini vedemmo che... Era acqua! O meglio, sembrava acqua, in quanto colava lentamente giù dalla parete... Un po' troppo forse...
Era una sostanza arancione, luminosa, che talvolta pareva cambiare colore per diventare gialla, tornando poi arancione passando da varie tonalità intermedie. Man mano che ci avvicinammo avvertivano un calore crescente. Doveva essere il liquido stesso ad emetterlo. Sfogliai il libro di Gaelor alla ricerca di una definizione di quella sostanza. Era chiamata lava. Era una sostanza che si trasformava in comune pietra o in ossidiana quando veniva in contatto di acqua. Poteva essere presa e trasportata nella sua forma liquida grazie ad un secchio, dello stesso tipo di quello utile per prendere l'acqua. Con il piccone scavammo un passaggio nella parete che ci permettesse di oltrepassare zona coperta dalla lava. Superatala, trovammo subito un piccolo giacimento di ferro grezzo. Era composto da circa una decina di cubi. Proseguimmo ancora per un centinaio di cubetti prima di trovare il fondo della caverna. Proprio sulla parete di fondo, c'era un altro giacimento di metallo, poi basta. Trovammo altri tredici pezzi di metallo. Decidemmo a questo punto di tornare in superficie. La grotta era stata svuotata di tutto, tranne che di carbone. Ma al momento di quello ne avevamo a sufficienza. Quando uscimmo dalla grotta, dopo parecchio tempo di cammino, il sole aveva già passato il mezzogiorno.
Rientrando in casa vi trovammo Leisjien.
- Avete trovato qualcosa? - chiese lei.
- Il fondo della caverna! - dissi io un po' amareggiato.
Lei tirò un piccolo sospiro. Mangiamo quello che aveva trovato: due bistecche di mucca e tre polli. Kleiy ci consigliò di cuocerli e così facemmo: in effetti così la carne prendeva più sapore ed era più morbida. Per gusto assomigliava quasi a quella che ci era stata servita a casa di Josmy. A quel punto feci a Kleiy una domanda molto importante:
- Pensi di vivere qui con noi? O preferiresti costruiti una casetta da qualche parte qui vicino? -
- Io... Non mi osavo chiederlo, temendo che l'avreste preso come un segno di mancato rispetto, MW in effetti mi sentirei molto più a mio agio se potessi vivere in una casetta solo per me. Non mi aspetto che voi mi aiutiate nella costruzione, ma vi ringrazio per aver pensato alle mie necessità! - rispose lui.
- Ma é ovvio che ti aiuteremo! - disse Leisjien.
Lui subito si rifiutò, ma poi dopo che Leisjien ebbe insistito per un po' accettò. Scelse come postazione un piccolo posto in piano di fianco alla sponda del lago, un po' lontano dal ponte. Costruì la base con del legno di quercia che aveva trovato li vicino. Fece un'unica stanza con un soffitto molto alto, ma non molto grande. Aveva però già in mente alcuni piani di ingrandimento che ci propose. Soprattutto l'idea del secondo piano mi piacque particolarmente. Alla sera, quando finalmente la prima stanza della casa di Kleiy era stata completata, la inaugurammo mangiandovi dentro ciò che restava della carne del pranzo. Kleiy posizionò il letto in un angolo della propria stanza. Dalle grandi vetrate della sua nuova casa entravano gli ultimi bagliori di luce. Io e Leisjien decidemmo quindi che era ora di rientrare, per evitare così di incontrare i mostri della notte.
Quella sera, per la prima volta, due case illuminavano le acque nere del lago.

Minecraft: Cronache del Regno di OhariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora