Scavammo tutta la notte. Si accedeva alla grotta tramite un foro di due cubi per due, che si trasformava in una scala a chiocciola, per la cui costruzione avevamo seguito le indicazioni presenti sul libro di Gaelor. Il soffitto della stanza principale era a cinque cubi da terra. La stanza, semplice e spoglia, era organizzata non per essere bella, ma per essere utile. Era di dieci cubi per dieci, molto grande quindi, pronta per accogliere molti rifugiati, probabilmente molti di più di quanto non sarebbe poi stato necessario. Ne uscimmo, a lavoro ultimato, solamente quando gli albori cominciarono a filtrare dal foro nel soffitto. La stanza era completa.
Non c'era niente su ogni lato, ma presto, dopo esserci riposati un pochino, all'arrivo degli abitanti del Villaggio, avremmo ripreso, ancora più intensamente.
Visto che di mostri non ce n'era traccia, e che tanto i pochi che ci sarebbero potuti essere, sarebbero stati bruciati di li a poco dalla luce del sole, ci sdraiammo sulla sommità del monte, per rilassarci un po'. Non riuscii poi davvero a rilassarmi, in quanto la tensione che provavo e il senso di inutilità di ciò che stavo facendo, mi impedivano di rinfrancarmi. Nonostante ciò, comunque, in breve finii in uno stato di leggero e travagliato sonno.
Venni svegliato dal rumore di passi sul terreno, vicino a me, e dal chiacchiericcio di uomini dalle voci sconosciute. Mi alzai di scatto temendo che fosse arrivata l'armata di Korsh. Per fortuna, invece, si rivelarono essere soltanto Biwe e Josmy di ritorno dal villaggio, con tutti gli uomini, pronti a lavorare. I bambini, giustamente, vennero dispensati dal lavoro, e vennero dunque lasciati a giocare liberamente tra le pareti sicure della Valle. Mi scrollai la stanchezza di dosso più in fretta che potei, mentre già si cominciava a chiedere che cosa si dovesse costruire.
In breve, spiegammo il progetto che avevamo ora in mente, un forte alto, con una torre di avvistamento, dal quale fosse semplice attaccare con arco e frecce, gli aggressori. Ci sarebbero state delle parti interne, in cui coloro che non fossero stati di guardia o in combattimento, avrebbero potuto ristorarsi e delle zone apposite, adibite a magazzini. Detto ciò, ci mettemmo a lavorare.
Io, con parte della pietra che avevamo scavato, quasi cinquecento cubi, radunai un piccolo gruppetto di uomini con i quali avrei potuto iniziare l'edificazione della struttura esterna. Prima di tutto, ci presentammo sbrigativamente in modo da conoscerci nel caso ci fosse stato bisogno di chiamarci l'un l'altro. Erano quattro, Sbodh, Nesh, Frest e Loio.
Ci organizzammo nel modo seguente: Nesh e Loio, si sarebbero occupati di piazzare le basi del perimetro della struttura, mentre io e i restanti due, ci saremmo occupati di progettare il forte in modo che fosse completamente a nostro vantaggio.
Prima di tutto, ci rendemmo conto che avremmo avuto bisogno di una fortificazione esterna al castello, una muraglia. Le pareti della montagna infatti, per quanto scoscese, non erano comunque sufficientemente ripide per impedire il passaggio. Decidemmo quindi, che sarebbe stato opportuno, almeno per rallentarli, piazzare tutto intorno alla cresta del monte, un muro che fosse alto almeno cinque cubi. Le direttive di Nesh e Loio, furono quindi cambiate, e i due si misero a porre le basi della struttura perimetrale.
A questo punto pensammo a come avremmo potuto continuare la costruzione. Avevamo uno spazio molto grande, sulla liscia sommità della montagna, dovevamo, quindi, solo gestircelo bene. L'idea, a mio dire geniale, venne a Sbodh.
- Potremmo fare un'altra serie di mura, intervallate da pareti d'acqua.- disse semplicemente.
- Cosa intendi? - chiesi, non avendo colto il punto.
- Lascialo perdere, è un po' svitato...- disse Frest, toccandosi la tempia.
- Invece lo voglio sentire! In questo momento non abbiamo tempo da perdere in sciocche discussione da bambini, quando una qualsiasi idea potrebbe rivelarsi la nostra salvezza! - esclamai rabbioso. Frest arrossì e, facendosi piccolo piccolo, lasciò che Sbodh esponesse la sua idea.
- Potremmo costruire, dietro la prima fila di mura, un'ulteriore fila e, perchè no, anche molte, molte altre ancora! Per di più, potremmo riempire lo spazio vuoto tra queste pareti, con dell'acqua, in modo che, se gli uomini di Korsh provassero a romperle, si troverebbero nel bel mezzo di una cascata, pronti a cadere nel precipizio. In questo modo, risparmieremmo frecce, in quanto scatenerebbero loro stessi una trappola e la montagna stessa farebbe il resto! -
- Sei... sei un genio! - gli dissi, mentre un largo sorriso di gioia si faceva strada sul mio volto. Dopo questo, Frest non potè far altro che star zitto per il resto della mattina.
Costruimmo, molto rapidamente, il primo muraglione. Per evitare di dimenticarcelo, non lasciammo nemmeno un foro per il passaggio.
"La sicurezza prima di tutto" pensai. "Anche prima della comodità!"
Tutti e quattro gli uomini erano lavoratori infaticabili ed obbedivano ad ogni ordine che gli impartivo. Grazie a questa disciplina, nonostante fossimo solamente in cinque, per l'ora di pranzo avevamo terminato la costruzione delle prime due file di mura.
- Come procede lo scavo? - domandai a Leisjien, che si era occupata di coordinare quella parte della costruzione.
- Bene, anche se c'è ancora molto da fare. Abbiamo quasi completato lo scavo della seconda stanza sotterranea, che verrà ancora più grande della prima. Pensavo che ne potremmo fare diverse, in modo che siano di facile accesso quelle che potrebbero essere utili nel giro di pochi minuti e più lontane quelle di minore utilità. Pensavo dunque, che al primo piano, potremmo fare un'armeria, in modo che tutti possano avervi accesso quando arrivano dal secondo piano, la Sala del Riposo. - Io annuivo lentamente, mentre lei parlava.
- Al terzo piano, potremmo fare una gigantesca stanza, il Salone Ricreativo, dove i bambini potranno giocare in tranquillità, senza infastidirci nei momenti critici delle lotte. In pratica loro potrebbero stare tranquillamente qua sotto, pressochè al sicuro, mentre noi stiamo di sopra a tenere la guardia e combattere, il tutto senza averli tra i piedi! -
- Si, anche questa mi sembra una buona idea. - le dissi. Ero sempre più contento di averla al mio fianco.
- Al secondo piano, di fianco ai letti, ci sarà un corridoio che porta ai magazzini, dove terremo tutte le riserve alimentari. Ad ogni modo, tutto ciò sarà fattibile solo se avremo un'infinità di tempo. Non ci resta che sperare. Se l'armata di Korsh attaccasse adesso, ci troverebbero tutti impreparati e sarebbe la fine! -
- Non accadrà! Non lo permetterò! - esclamai con improvviso furore. Mi alzai in piedi e strillai:
- La pausa è finita signori. Non abbiamo tempo da perdere in chiacchiere e banchetti: se vogliamo sopravvivere, d'ora in poi dovremo darci duramente da fare, per cui al lavoro! -
Tutti si alzarono, con urla di approvazione, all'unisono dal pavimento dove erano seduti e, con ritrovata forza, ci armammo di secchi, per andare a prendere l'acqua dal lago che, in precedenza, aveva così spesso accompagnato il mio sguardo, nelle misteriose profondità dei suoi blu abissi.
Salve a tutti. In questi due giorni, spero di avervi fatto felici, addirittura due capitoli (!!!!) addirittura un record per questi tempi XD. Comunque spero che il nuovo capitolo vi piaccia (come alcuni mi avevano suggerito, è molto più Craft :D ). Comunque fatemi sapere, come al solito, se il capitolo vi è piaciuto e cosa ne pensate della piega che sta prendendo la storia. Ve lo sareste immaginati? Ad ogni modo, dubito che immaginerete cosa ho in serbo ;)
Arrivederci al prossimo capitolo!! (sperando che arrivi tempestivamente come questo :P)
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Minecraft: Cronache del Regno di Ohari
Fiksi PenggemarLa storia narra le vicende di un ragazzo qualsiasi che, ritrovatosi in un incredibile mondo a cubetti, comincia a creare le fondamenta, di quello che sarà il meraviglioso e incredibile, regno di Ohari.