Rivelazioni

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Quando Lizzie entrò in camera sua si aspettava già di trovarci Xander.

Non si aspettava, però, di trovarlo livido di rabbia.

Appena si chiuse la porta alle spalle lui le fu subito addosso e senza darle di il tempo di reagire la sollevò e la strinse a sé tremante, "Dov'eri?" le ringhiò contro.

Quando la riposò a terra si abbassò fino ad allineare l'altezza dei loro occhi, "Sono quasi impazzito per la preoccupazione, Lizzie!" la rabbia sul suo volto era qualcosa che la terrorizzò nel profondo.

"Ti avevo avvisato stamattina, ero con i miei" rispose lei a voce bassa, accarezzando il collo di lui per cercare di calmarlo. Perché era così agitato?

"La nostra connessione è sparita!" quasi urlò lui staccandosi per andare verso la finestra.

"Di cosa.." stava chiedendo Lizzie quando la voce di sua madre giunse dal piano di sotto, "Lizzie, che succede?" la sentì chiedere.

Lizzie apri la porta di un dito per gridare di rimando che stava bene. Quando fu sicura che non stava salendo a controllare richiuse la porta e si girò verso Xander che ora appoggiato al davanzale della finestra, con la testa quasi fuori e gli occhi chiusi, cercando di controllare le emozioni.

Lizzie lo raggiunse e gli poso una mano sulla schiena, "Xander, sto bene, sono qui" disse incerta su che cosa dovesse rassicurarlo prima.

Xander fece un lungo sospiro, gli occhi ancora chiusi, prima di rientrare la testa e, raddrizzando la schiena, guardarla tristemente.

"Ho sentito la nostra connessione sparire, non avevo mai sentito dire che poteva accadere una cosa del genere, tranne quando.. sai.."

"Quando la compagna muore!" concluse Lizzie con un lampo di improvvisa consapevolezza. Fisso intensamente Xander e tutti i pezzi andarono al loro posto.

Sapeva esattamente quando la connessione era sparita e perché.

"La runa, Xander!" disse indicando il letto, "E' per la runa! Cosa hai scoperto tu su questo?"

Xander si accigliò ma rispose immediatamente, "Non è di protezione, ma indica solo la chiusura della magia. Chiunque sia dentro il campo generato non può subire gli effetti di incantesimi che sono stati lanciati al di fuori dello spazio della runa. Detto così sembra proprio di protezione" aggiunse dopo un momento di pausa, "Ma non si è immuni agli incantesimi lanciati dentro al campo della runa".

"Allora la nostra connessione è un incantesimo!" concluse Lizzie amaramente.

Xander l'abbracciò, "Cosa stai dicendo piccola? La connessione tra licantropi è qualcosa che ci regala direttamente la madre luna! È il nostro destino!" le sussurrò preoccupato.

Lizzie si scostò quel che bastava per dargli un leggero bacio e guardarlo negli occhi, "Xander la nostra connessione è sparita perché sono stata dentro una casa che era protetta da una runa uguale a quella!" disse.

E l'attrazione verso Ottavius? Quale scusa aveva per quella?

Xander adesso la fissava più seriamente, "In quale casa sei stata?" la voce di lui era diventata roca per la tensione trattenuta.

"Siamo stati a casa di alcuni amici di famiglia, vicino al vecchio municipio, si chiamano Astoria" rispose lei, incerta se aggiungere i dettagli di quanto orribile fosse stata in realtà quella visita.

Xander ringhiò, di nuovo in preda alla rabbia, "Gli Astoria! Quei saltimbanco! Che cosa avete a che fare con loro, voi? "

Lizzie fece un passo indietro perché non si aspettava quella reazione.

"Ti prego Xander, andiamo a parlarne da qualche parte, lontano dai miei". Al piano di sotto Lizzie sentiva i suoi discutere ed era sicura che quello era l'unico motivo per cui non aveva ancora sentito la voce di Xander, il tono sempre più alto ogni momento che passava.

Lui intercettò i suoi pensieri e annui, "Ti aspetto alla prima curva, andremo al mio campo." disse prima di lanciarsi dalla finestra velocissimo. Anche se sapeva che Xander non si sarebbe potuto mai fare male con un salto come quello, l'istinto di Lizzie era quello di urlare ogni volta che lo vedeva andare giù oltre la finestra.

Non appena fu sola Lizzie andò alla porta e scese giù diretta verso la porta di casa.

"Mamma, papà sto uscendo! Ho bisogno di farmi una passeggiata!" urlò.

Sua madre affacciò la testa dall'arco della cucina, "Dovremo parlare quando torni, lo sai, vero?" chiese imbronciata.

"Si, mamma, immaginavo" gemette lei prima di uscire.

Il legame tra di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora