La speranza è l'ultima a morire

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Per la seconda volta Lizzie si svegliò nell'oscurità, nella stessa stanza senza finestre di prima. La paura però non fu la prima reazione. Fame e bisogno di andare in bagno erano bisogni più impellenti.

Si guardò attorno, ma questa volta era sola. Provò lentamente ad alzarsi, ma ricadde immediatamente a terra. Le gambe erano debolissime e ad ogni respiro la pelle del petto le bruciava per la ferita.

Aiutandosi con il muro raggiunse la parete opposta e fece scattare l'interruttore della luce. Un secchio, posato sotto al lavandino attirò immediatamente la sua attenzione. Se pensavano che avrebbe usato quello non avevano capito con chi avevano a che fare, pensò arrabbiata.

Xander l'avrebbe trovata, Ottavius sicuramente era già stato informato del suo rapimento e sua madre.. i suoi genitori avevano già coinvolto la polizia di tutta la contea, ne era sicura. Da quanto tempo sono qua?

Bussò alla porta, prima piano e poi sempre più forte, "Ho fame! Devo andare in bagno! C'è nessuno? Non potete lasciarmi qua!" urlo, cercando di non piangere. Era troppo presto per piangere. Bussò ancora e ancora, ma nessuno le venne ad aprire. Il petto le faceva sempre più male per i colpi dati alla porta, così si sedette a terra, ansimando, per cercare di raccogliere le idee.

Senza finestre non poteva sapere se era giorno o notte, ma aveva davvero tanta fame quindi era sicura che fossero ormai passate almeno ventiquattrore dal rapimento. Nessuno l'aveva ancora trovata perché era molto lontana fisicamente dalla scuola di Ottavius e le ricerche dovevano essere partite da lì.

Xander era per metà lupo, avrebbe seguito il suo odore? Oppure proprio in quel momento Ottavius stava trattando i termini del suo rilascio? Non aveva accettato di sposarlo, ma non lo riteneva capace di lasciarla davvero in mano a dei vampiri. Inoltre se avesse messo in chiaro subito che lei non aveva valore l'avrebbero già uccisa. Se questi erano i vampiri di cui le aveva parlato Xander allora venivano dalla Louisiana, non avevano la casa qua. Anche loro probabilmente volevano sbrigare la faccenda il prima possibile e tornarsene a casa.

Le tornò in mente Xander, nudo a letto, che le diceva di come i vampiri non avessero il senso del tempo.

Se anche decidono di fare qualcosa, possono passare secoli prima che mettano in atto i loro propositi.

Lizzie sentì di nuovo il panico invaderla, e se si dimenticavano di lei, chiusa in quella stanza per chissà quanto tempo? Era così che doveva finire? Moriva di fame, da sola in un magazzino?

Poi, d'improvviso un pensiero che si tradusse in speranza.

Con un gesto brusco di tolse il braccialetto, quasi rompendo il gancetto, e lo lanciò dall'altra parte della stanza. Lo sentì tintinnare, mentre colpiva il secchio e si fermava sul pavimento sporco.

Il legame tra di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora