La famiglia

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Non vide Xander per tre giorni. Lizzie credette di impazzire e l'unica cosa che le impedì di passare tutto il tempo a letto fu la lunga organizzazione in cui sua madre la coinvolse a partecipare nella speranza di trovarle marito in città. Lizzie sapeva che la fretta della madre derivava dal poco tempo che le rimaneva prima della fine delle vacanze estive. Una volta tornata al college sarebbe stato più difficile per lei presentargli nuove persone.

Anche se la signora Thompson aveva cambiato idea sugli zingari della riserva, non avrebbe mai ammesso alta voce che non li riteneva degni della mano della figlia.

La mattina del terzo giorno Lizzie si ritrovò a fissare sua madre, mentre facevano colazione. Si chiese per la prima volta come mai sua madre fosse così fissata con il trovarle un marito che provenisse dalla loro città. Aveva apprezzato OIiver in primo luogo proprio perché anche lui era originario di lì. Eppure loro non appartenevano a qualche casato nobiliare, né possedevano eredità da controllare. Lei non aveva mai avuto atteggiamenti ribelli che potevano aver indotto i suoi genitori a considerarla incapace di scegliersi da sola il proprio compagno. Perché quindi quell'ossessione?

"Mamma, ho trovato alcune scatole della nonna sotto il letto, un paio di giorni fa" disse, lanciandole un'occhiata incuriosita. Voleva affrontare l'argomento facendo il giro lungo. Sua madre non si scompose, "Si, tesoro. Saranno rimaste là dal funerale!"

Il padre le lanciò un'occhiata al di sopra del libro che stava leggendo, "Ti danno fastidio? Hai bisogno di aiuto per toglierle?" chiese.

"No, no!" rispose in fretta Lizzie, "Non intendevo questo! Mi sono accorta che sono tutte chiuse con dei lucchetti. La nonna era una persona che metteva tutto sotto chiave?". Cercò di usare un tono di voce leggero, ma il padre ricambiò l'occhiata con il suo sguardo serio e Lizzie credette di essere già stata smascherata, ma il padre alzò di nuovo il libro e riprese a leggere, imperturbabile.

Sua madre invece aveva inclinato la testa, riflettendo sulla domanda.

"Si, ora che ci penso, mia madre era fissata con la privacy. Non che fosse una cosa sbagliata, precisiamo, ma quando si esagera non si può fare a meno di pensare che si voglia nascondere qualcosa".

Lizzie sentì suo padre sbuffare dietro il libro. Sua madre gli lanciò un'occhiata, di cui lui non si accorse e riprese, come se non fosse stata interrotta, "E tua nonna dava sempre quell'impressione! Tu non lo puoi sapere perché la vedevamo poco, ma era una di quelle persone che dietro ogni parola ne nascondeva tre!"

"Cioè, mentiva?", chiese Lizzie sconcertata da quelle parole.

"No, ma ometteva ogni singola informazione che non ritenesse necessaria darti. La comunicazione con lei era estremamente difficile!" concluse con un tono che Lizzie interpretò di profonda accusa. Sua madre provava ancora risentimento nei confronti della nonna?

Suo padre rinunciò a leggere e chiuse il libro dopo aver accuratamente piegato l'angolo della pagina in cui era arrivato. Sbuffò di nuovo prima di intervenire nella conversazione, cosa, questa, già sorprendente di per sé.

"Lizzie devi sapere che non era solo tua nonna. Tutta la famiglia era criptica fino allo sfinimento".

"Phil!", sua madre era arrossita fino all'attaccatura dei capelli e adesso fissava il marito con uno sguardo di fuoco che aumentò la curiosità di Lizzie.

Il padre, con suo grande sollievo, non si lasciò distrarre, "Tua madre" continuò "non ha ancora capito che non c'è niente di cui vergognarsi. Anche perché sono ormai tutti morti", aggiunse colorando le sue parole con un leggero sarcasmo.

"Tua nonna aveva due sorelle e un fratello. Tutti più grandi. Morirono prima ancora della tua nascita e la nonna non ci disse mai se avevano figli o altro così facemmo conoscenza del resto della famiglia solo al funerale".

Il legame tra di noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora