6.Le scarpe

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Dunque, un tempo non esistevano nè scarpe, nè ciabatte, nè stivali.

La gente se ne andava bellamente a zonzo tutta in ghingheri totalmente priva di scarpe.

La cosa problematica di ciò, come si può ben dedurre, era che quei poveretti si trovavano le estremità dolorosamente ferite e sofferenti.

I piedi, per quanto li riguardava, erano perennemente corrucciati e intrattabili.

In questo modo riflettevano il loro crescente malcontento comportandosi da veri selvaggi: si divertivano sadicamente nel far scontrare tra loro i propri proprietari, con il risultato di un perpetuo sottofondo di cozzate e cori relativi di scuse.

Inoltre il sangue era ovunque: imbrattava senza alcun ritegno strade, pavimenti e muri, tutti erano come ubriachi, d'altronde il poco sangue che avevano in circolazione causava loro continui capogiri e perdite repentine di memoria.

Bastava guardarsi intorno per notare un ottuagenario in giro alle quattro del mattino, come fosse baldanzoso giovinetto, dimentico del fatto che fosse oramai calata da un pezzo la notte, o addirittura un fanciullo visibilmente da poco uscito da quella speciale età in cui pare tutto quasi fosse uno sfocato sogno infantile, allontanarsi dai suoi compagni di giochi nel bel mezzo di un'appassionante partita di scacchi.

E così, stanco di queste incresciose circostanze , un tale di nome Wuttenberg Von Scarp, mentre durante l'ora del pasto si stava rimirando con un misto di orgoglio ferito e disgusto gli un tempo affabili e curati piedi ora ridotti a un orrendo brandello di carne e denso sangue, decise che era il momento di cambiare.

Prese il proprio vestito buono (un confortevole e ben fatto smoking di pura flanella) e si mise a tagliuzzarlo apparentemente senza nessun criterio.

La povera moglie temette che avesse perso il senno, ma in realtà l'uomo non era mai stato più in sé che in quel momento.

In questo modo egli stesso costruì un oggetto oblungo e curioso che indossò successivamente ai piedi sfoggiandolo in maniera del tutto disinvolta.

Nei giorni seguenti si scatenò un delirio senza precedenti: l'ingenuo uomo aveva creato la prima moda utile della storia, la popolazione era impazzita per quei fantastici e confortevoli calzari e tutti ne bramavano un paio per sé.

Wuttenberg lavorava febbrilmente, mulinando le braccia all'impazzata.

Con una mano prendeva i vestiti dalla gente che si voleva far costruire dei contenitori-per-i-piedi, con l'altra stringeva le mani dei clienti e riceveva qualche tintinnante e appetitosa moneta, che di certo non poteva rifiutare.

Nel mentre avvertiva sulla schiena ad intervalli regolari delle pacche solidali della gente che se ne andava soddisfatta di aver sacrificato i propri indumenti per creare un oggetto di tanta utilità.

Fu così che da quella volta la gente se ne andò in giro con le scarpe, ma senza vestiti.

- ANGOLO SOCIALE DELLE AUTRICI ASOCIALI -

A- Buonasera signori! Volevamo ringraziarvi per il tempo che ci avete dedicato. Per noi era impensabile poter ottenere davvero tante letture in così poco tempo. La mia collega ed io vi adoriamo, e vi ringraziamo, lettori silenziosi e lettori loquaci per il vostro interesse!! Aspettiamo che vi facciate meno timidi per aprire dialoghi edificanti con voi!!

M-Salve a voi anche da parte mia, condivido pienamente ciò che ha appena riferito la mia socia e ne approfitto anche io per ringraziarvi per averci regalato il vostro tempo, speriamo che le nostre storie vi stiano piacendo e se vi stanno piacendo speriamo che vi piacciano anche quelle che pubblicheremo successivamente!

Grazie per l'attenzione!!Non fatevi problemi a commentare, ci fate solo piacere!!


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