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D: "Dabi, demone maggiore e custode del qui presente shigaraki tomura...spero tu sia soddisfatto adesso...stellina"

Shigaraki rimase destabilizzato da quella vista, sentì il battito cardiaco farsi più veloce e dovette ammettere che forse tutte quelle dicerie su angeli, custodi e animali spirituali non erano solo storielle per bambini

Fece un respiro profondo cercando di mantenere la calma.

se diamo per vero il fatto che quel...coso sia il mio custode non dovrebbe farmi del male...ma perché ora? Perché non quando avevo sei anni? E poi...

Shigaraki alzò il volto al cielo e mettendosi le mani a megafono urlò

S: " Certo che mi volete proprio male...un demone? Sul serio? Con tutte le creature che potevate mandarmi...un demone...aaaaah andate tutti a fanculo"

Dabi ancora trasformato guardò confuso il ragazzo e schiarendosi la voce per richiamare la sua attenzione indicò il suolo

D: "hem...non vorrei interrompere il momento di follia, ma si dia il caso che noi demoni veniamo da un posto un po' più...caldo, se così lo si può definire"

Shigaraki ormai non ci capiva più nulla, tutto...tutto ciò in cui si è rifiutato di credere per ventun anni della sua vita, quando finalmente si era arreso all'idea che il destino era un pezzo di merda, pronto a pugnalarti alle spalle ogni qual volta ne ha l'occasione, si dimostra reale, per l'ennesima volta il fato gli fa piombare dal cielo, o in questo caso, dalla terra, un ulteriore seccatura.

Già...bello schifo

Preso dal nervoso e dalla rabbia shigaraki, scoppiò a ridere, lasciando il maggiore sempre più interdetto

D:"hem...n-non era così divertente come battuta...anzi...non lo era affatto"
S: "hahah...e...e così tu saresti il mio demone custode...hahahah...bene...Dabi....vedi di renderti almeno utile a qualcosa"

Con ancora il sorriso sul volto shigaraki iniziò ad avanzare a gran passo verso la figura del maggiore

D:"hem...cosa...cosa stai facendo?"
S: " sei un fottuto demone circondato da fiamme...ed io ho un cazzo di freddo vedi di fare il tuo lavoro e fammi da stufa"

Shigaraki continuava ad avvicinarsi mentre il demone semplicemente scrollò le spalle ed aprendo le braccia accolse il minore ed il silenzio che ne seguì era carico di tensione.
Dabi stringeva per i fianchi il minore che almeno aveva smesso di tremare, mentre quest'ultimo aveva legato le sue braccia dietro al suo collo.
I corpi staccati e lo sguardo che non si incrociava shigaraki si ammutolì mentre le sue guance iniziarono a tingersi di rosso.

D: "bene...ed ora? Vuoi continuare a fare 
La prima donna o facciamo qualcosa?"
S: "c-cosa?!"
D: "cazzo tomura sono un demone! Custode per custode, così metti a dura prova il mio autocontrollo"

La mente di Shigaraki era un completo disastro, non sapeva cosa credere, Non sapeva cosa pensare...almeno non aveva più freddo e nonostante non lo avrebbe mai ammesso, stava bene fra quelle braccia, che fosse davvero in un qualche modo legato a lui? Mai una volta si era lasciato toccare, mai una volta si era concesso il lusso di fidarsi di qualcuno, mai aveva stretto qualcuno a sé se non per uccidere, terrorizzato dal suo stesso quirk, terrorizzato da un potere troppo grande per lui, da un potere che gli aveva portato via tutto ciò che aveva di più caro... I suoi nonni, sua sorella, il suo cane...sua madre.
Poteva fidarsi della persona che aveva di fronte? No
Poteva credergli? Certo il fatto che non fosse umano ormai era ormai chiaro nella sua mente, ali? corna? Fuoco? Certo poteva essere un quirk, ma di sicuro non poteva spiegare come non riuscisse a disintegrarlo.

Il...il mio potere...io...io non posso fargli del male...io...io non posso ucciderlo...io...io posso...

Fu un secondo il suo cervello si spense e nulla aveva più importanza, per la prima volta lui poteva...
Chiuse gli occhi e si lasciò andare, non gli importava più della sua maschera, non gli importava di dove si trovava, non gli importava più nemmeno della sua vita.
Sarebbe morto? Probabile, ma alla fine...cosa aveva da perdere?.
Per ventun anni Shigaraki ha avuto un unico desiderio, per quanto si sforzasse di reprimere i propri sentimenti e soffocare sé stesso, nelle notti di sconforto, un unico pensiero tornava prepotente nella sua mente.

Ad occhi chiusi shigaraki fece l'unica cosa che desiderava da sempre.
Ad occhi chiusi shigaraki si strinse a quel corpo.
Per la prima volta shigaraki abbracciò qualcuno senza paura, per la prima volta shigaraki sentì il calore di un'altra persona e merda...stava bene...shigaraki si sentì protetto, si sentì libero, sì sentì a casa.

Il demone rimase interdetto, tutto si sarebbe aspettato, uno schiaffo, un pugno, che iniziasse ad urlare, qualsiasi cosa

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Il demone rimase interdetto, tutto si sarebbe aspettato, uno schiaffo, un pugno, che iniziasse ad urlare, qualsiasi cosa...ma non di essere abbracciato, sentì il calore del suo protetto, sentì il suo corpo tremare fra le sue braccia ed altrettanto impacciatamente lo strinse a lui.
Tante volte aveva sentito il calore di un altro corpo sotto il suo, tante volte aveva sentito il tremore di un altro corpo sotto le sue mani, ma mai con nessuno si era ritrovato a dubitare di sé stesso, mai una volta aveva sentito il cuore scaldarsi nel suo petto.
Aveva sentito dire che il legame con il proprio protetto era qualcosa di speciale, qualcosa di non spiegabile a parole, ma non ci aveva mai creduto, fino ad adesso, riteneva quel compito solo un obbligo, una scocciatura, un brutto scherzo dei piani alti che li obbligava a sgobbare per qualcosa di inutile come la vita umana.
Ma in quel momento Dabi, dovette ricredersi, nonostante non lo avrebbe mai ammesso, stretto fra le sue braccia, in quel momento aveva la persona a cui più teneva al mondo e non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi.
Dabi aumentó la stretta su quel corpo ed aumentó la sua temperatura, lo strinse a sé finché non smise di tremare e si ritrovò a sussultare quando il minore appoggiò il volto sul suo petto ascoltando il suo battito cardiaco che inevitabilmente accelerò.

Una domanda una singola domanda giunse dal più piccolo, che però non ebbe la forza di allontanarsi.
Non era arrabbiato, non era nervoso, semplicemente voleva capire.

S: "perché ora?"

Fra Le Ali Del DemoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora